L’appello di Sara per i «suoi» amati 20 gatti: «Non chiedo soldi ma un aiuto»
La referente della colonia felina di via Verdi a Carenno ha bisogno di un sostegno per proseguire l’attività
«Aiutatemi a salvare la colonia felina del paese». È questo l’appello diffuso nei giorni scorsi da Sara Rota Esposito, referente della «colonia felina» che si trova a Carenno, in via Verdi nella zona del centro sportivo comunale. Una vicenda complessa, caratterizzata da un impegno continuo e costante che però non può e non deve essere portato avanti da un solo individuo: «La colonia - spiega Sara - è composta da una ventina di gatti e dallo scorso 2013 è riconosciuta ufficialmente dal Comune di Carenno. Dico era, perché fino ad oggi è stata abbandonata a se stessa».
L’appello di Sara per i «suoi» amati 20 gatti: «Non chiedo soldi ma un aiuto»
La giovane, da circa un anno, si è impegnata in prima persona a prendersi cura personalmente degli animali presenti: «Insieme alla veterinaria del paese - racconta - ovvero la dottoressa Gabriella Zaina, mi sono attivata per far sterilizzare il maggior numero di gattini possibile e, ad oggi, siamo arrivati a quota nove. Il compito sarebbe spettato alle istituzioni, ma considerando i tempi lunghi di Ats abbiamo preferito intervenire per evitare che si riproducano».
Oltre al problema della cura degli animali vi è anche una criticità di ordine igienico-sanitario: «Questi mici sono abbandonati a se stessi. Alcuni di loro sono molto selvatici e hanno necessità di essere catturati e curati. Molti sono pieni di pulci e zecche, hanno trovato rifugio vicino al nuovo parco che spesso utilizzano per fare i loro bisogni. Altri invece vengono utilizzati da alcuni “incivili” per far divertire i loro cani».
Da tempo per Sara la situazione è diventata insostenibile, sia economicamente che in termini di impegno, e per questo ha deciso di mettere in atto una serie di iniziative per provare a chiedere aiuto e sostegno da parte dei carennesi: «Ho lasciato - racconta - alcuni salvadanai nei negozi di tutto il paese dove la gente può lasciare un’offerta. Spesso però vengo derisa perché tutti mi dicono che li riempio solamente io, e qualche manciata di persone. Attualmente porto avanti tutto da sola con l’aiuto di un altro signore ma abbiamo bisogno che qualcuno ci aiuti a diffondere e a sostenere le nostre iniziative».
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Aiuto che la giovane ha richiesto, a suo dire invano, anche all’Amministrazione comunale, responsabile per legge del randagismo
«Non chiedo soldi - continua la donna - solamente una mano nel sensibilizzare le persone verso la cura di questi animali, che non sono solamente miei ma di tutto il paese».
Una risposta in merito è arrivata proprio dalla dottoressa Gabtiella Zaina, nella doppia veste di veterinaria e assessore comunale: «È vero, il Comune è responsabile del randagismo ma può solo attivare Ats. Come Amministrazione ma anche come professionista, posso dire che abbiamo fatto tutto il possibile. Riguardo al sostegno, invece, appoggiare l’iniziativa di un singolo privato potrebbe generare dubbi sull’affidabilità del soggetto, pur garantendo l’onestà della ragazza. Diverso sarebbe se lei si affidasse a un’associazione di volontari, come ad esempio Zampa Amica. In quel caso potremmo veicolare la cosa».
Luca de Cani