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La scuola di Bonacina diventa un hub per migranti: perplessi i residenti

Il centro di accoglienza di Boancina sarà operativo solo per due mesi.

La scuola di Bonacina diventa un hub per migranti: perplessi i residenti
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La scuola di Bonacina si trasformerà in un hub per migranti. Senza se e senza ma. Lo ha detto chiaro e tondo il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni durante l’incontro che si è svolto ieri sera, giovedì  18 ottobre 2023, al teatro Invito di via Foscolo.

Pochi i presenti

Un’assemblea pubblica alla quale hanno preso parte circa 120 persone, come affermato dall’assessore al Welfare Emanuele Manzoni, che ha spiegato di aver contato i presenti. Certamente un numero inferiore alle aspettative. Nella platea, più che altro, fra le tante poltrone vuote c’erano i residenti del rione di Bonacina, preoccupati per la svolta imprevista. E poi tanti volontari e volti delle associazioni del terzo settore.  Sì, perché l’edificio di via Timavo, ormai dismesso, dovrà essere abbattuto e al suo posto sorgerà un asilo nido. "Si tratta però di una situazione temporanea - ha precisato il primo cittadino - che si risolverà prima di Natale". L’hub "è destinato ad ospitare 35/40 migranti e non di più" ha poi aggiunto Gattinoni.

Migranti sindaco gattinoni
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migranti pubblico
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Tante le autorità presenti alla serata

Tante le autorità presenti alla serata, a partire da Maria Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione comunitaria del Lecchese, il prefetto Sergio Pomponio, Guido Agostoni, presidente dell’Assemblea dei sindaci e don Walter Magnoni, parroco di Acquate, Olate e Bonacina. Tutti insieme per spiegare alla comunità che accogliere è un’esigenza reale visto che - come ha detto Gattinoni - in Italia da gennaio a ottobre del 2021 sono arrivati 50mila migranti, nello stesso periodo dell’anno successivo 76mila. Quest’anno ne sono giunti 140mila. "Ho detto numeri, ma parliamo di persone: un fatto che ci richiama al valore dell’accoglienza".

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Bonacina, piccola comunità

Ma Bonacina è una comunità piccola, solo 800 persone, perlopiù anziani e 35/40 non sono numeri di poco conto. Dal canto suo il prefetto Pomponio ha spiegato  che gli ospiti si fermeranno per pochi giorni. "Ho dato la mia parola che la struttura sarà libera entro due mesi e intendo mantenerla". Sì perché per il plesso - Palazzo Bovara - ha ricevuto i fondi del Pnrr e i tempi di realizzazione dell’opera sono ristretti.

Il problema della sicurezza

Un problema non certo secondario che è stato sollevato riguarda la sicurezza e su questo punto il prefetto ha sottolineato che da quando ha ricevuto l’incarico i problemi con i migranti presi in carico in città (e dintorni) sono stati pressoché nulli. Un concetto ribadito a chi ricordava l’operazione "Carlito" della Questura con 33 denunciati per spaccio (del 2017). "Chi vigilerà sull’ex scuola? - ha chiesto invece Carla Mandola - Quell’edificio si affaccia su una piazza che è il cuore del rione. Ci sono tanti anziani ma anche coppie giovani e crediamo sia necessario darle la possibilità di far crescere lì i loro bambini. Vogliamo la certezza che l’accoglienza duri per otto settimane e non si protragga". Davanti all’affermazione il sindaco ha colto la palla al balzo: "È proprio per questo che abbiamo deciso di realizzare a Bonacina l’asilo per consentire alle giovani coppie di far crescere i loro figli nel quartiere".

In città ci sono tanti ucraini

Dal canto suo l’assessore Manzoni ha voluto rassicurare i presenti con alcuni numeri inerenti alla presenza di richiedenti asilo in città: "Oggi come oggi ne abbiamo meno di un centinaio, di questi una trentina sono ucraini, i restanti sono afghani, pakistani e nigeriani. Dei quattro modelli di accoglienza effettuati, quello su cui riteniamo di dover più investire è quello del Sai, ovvero Servizio di Accoglienza e Integrazione, quello che vorremmo venisse sempre preso in considerazione dallo Stato". Presenti in sala anche numerosi politici e membri di associazioni di volontariato. "Un conto sono gli ucraini - ha detto Lele Mauri, segretario della Lega - visto che a Lecco sono stati ospitati soprattutto mamme con i bambini e un conto sono 35 giovani di nazionalità diversa spesso in conflitto fra loro. Ricordiamoci che il 60% delle richieste di asilo nel nostro Paese non vengono accolte e il rimpatrio è pressoché impossibile a causa della mancanza di accordi con le nazioni africane".

Claudio Dossi, presidente di Auser, si è reso disponibile a contribuire all’accoglienza purché "ci sia un accompagnamento da parte delle istituzioni".  Andrea Frigerio, ex consigliere comunale in quota al Pd e attualmente volontario nella Casa della carità ha invece invitato la popolazione a visitare la struttura di via San Nicolò. "Conto sul cuore grande dei lecchesi - ha spiegato - so che se vi fermerete a parlare con loro e ad ascoltare le loro storie li accoglierete. Vi chiedo di non avere pregiudizi e vedrete che vi arricchierete a vicenda".

Don Marco invita "a smetterla con l'equazione straniero uguale delinquente"

Forse. Ma la sensazione è che i residenti siano usciti dal Teatro Invito con le stesse perplessità sebbene don Marco Tenderini, coadiutore del rione abbia invitato "a smetterla con l’equazione straniero uguale delinquente". E poi "non si può giudicare una persona prima di conoscerla. Ci serve un piccolo supplemento di umanità".

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