La Regione approva la legge per Campo dei Fiori, Parco di Montevecchia e Valle del Curone

L’estensione include anche nuclei storici con cascine e ville di notevole interesse per le quali sono previsti specifici piani di recupero.

La Regione approva la legge per Campo dei Fiori, Parco di Montevecchia e Valle del Curone
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Aumentano le aree verdi destinate ad alcuni parchi regionali. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la legge (relatore Francesco Ghiroldi, Lega) con la quale si ampliano i confini del parchi Campo dei FioriMontevecchia Valle del CuroneAdda Sud e Oglio Sud.

La Regione approva la legge per Campo dei Fiori, Parco di Montevecchia e Valle del Curone

Per la zona verde protetta di Montevecchia e Valle del Curone (Lecco), vengono inserite aree appartenenti al Comuni di Cernusco Lombardone, Merate e Missaglia per complessivi 226 ettari, alcune delle quali situate in prossimità del torrente Molgora, con l’obiettivo di tutelare così maggiormente il corso d’acqua. L’estensione include anche nuclei storici con cascine e ville di notevole interesse per le quali sono previsti specifici piani di recupero.

Il Consiglio regionale ha deciso infine di non procedere alla votazione del progetto di legge contenente nuove norme di tutela dei PLIS (i Parchi lombardi di interesse sovracomunale), che sostanzialmente stabiliva l’impossibilità di realizzare discariche e impianti di trattamento rifiuti dentro le aree di interesse naturalistico. Primo firmatario del provvedimento il Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti (PD), che a fronte di questa decisione dell’Aula, ha proposto un ordine del giorno che riproponeva i contenuti del provvedimento volto a tutelare zone di pregio inserite nei PLIS. L’ordine del giorno è stato infine ritirato dopo l’apertura del Presidente della Commissione Ambiente Riccardo Pase e dell’Assessore Raffaele Cattaneo, che hanno annunciato la loro disponibilità a discutere e confrontarsi sulla salvaguardia di queste aree naturalistiche in occasione della discussione dell’atto di indirizzo per l’aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti, previsto entro fine mese.

Borghetti ha espresso rammarico: “Un’occasione persa per il Consiglio regionale che ha rinunciato a svolgere il proprio ruolo di indirizzo verso la Giunta e ha rinunciato a votare un provvedimento che aveva già avuto parere favorevole da parte dei Comuni (Anci), delle Province (Upl) e di Federparchi

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