La Pasqua, il passaggio e la rinascita
L'editoriale di don Agostino Frasson
Di don Agostino Frasson
La Pasqua, il passaggio. Anche quest'anno, grazie a Dio, ci è dato di vivere questa solenne festa in cui i credenti in Gesù, nello spazio/tempo di tre giorni, ripercorrono "passaggi" decisivi in una sorta di ideale e, al tempo stesso, reale cammino lungo tutta una vita.
Solitamente questi tre giorni si materializzano in alcune celebrazioni - tipiche e uniche in tutto l'Anno Liturgico - che vengono offerte al popolo in una convocazione dentro le mura delle chiese.
Ma la definizione "passaggio" - che è una delle possibili e pertinenti traduzioni della parola ebraica Pesha/Pasqua - ci aiuta a trovare un tracciante a cui è possibile agganciare ciò che avviene - nella scia di questo passaggio, prototipo di tanti altri - anche fuori dalle mura di una chiesa come, ad esempio, lo è per chi vive e lavora ormai da qualche anno alla Cascina don Luigi Guanella sopra Valmadrera.
Molti sono stati i passaggi: da coloro che qui ci abitavano a chi con ingegno e competenza ha ideato spazi e strutture, da chi ha tenuto la filiera del progetto a coloro che, venuti da altri Paesi del mondo, hanno offerto la forza delle braccia. Tutti incamminati sulla strada stretta e feconda della Provvidenza.
Molti sono stati i giovani riscattati da una situazione che le variegate e scombinate situazioni della vita aveva relegato nelle retrovie - talvolta anche agli angoli - dell'esistenza.
Pasqua, la rinascita.
Sempre su ciò che ai credenti si rivela come un'esplosione di vita, la Pasqua consegna una sorta di continuità non prevista, di altro non calcolabile, di oltre inaspettato, di altrove tutto nuovo!
Cascina don Guanella si posiziona in questi sottili ma potenti interstizi di vitalità, di gratuità e di fiducia nell'impossibile.
Vedere per credere, si potrebbe dire.
Una collina aspra, confusa e impervia che, triste, guardava Valmadrera, si è pian piano trasformata in una specie di alveare umano che rilascia sogni e realismo, visioni e concretezze e che ora guarda, contenta, non solamente Valmadrera e dintorni ma anche l'Europa, l'Africa, l'Asia, l'Oceania e le Americhe.
Una rinascita che però ancora vagisce per continuare quel passaggio di testimone che, di mano in mano, non smette di correre e a regalare quella rinascita che, di cuore in cuore, non smette di amare.
In fiducia e umiltà.
Per tutti.