Lecco

La Fondazione Comunitaria del Lecchese compie 25 anni e regala a Lecco la rinascita dell'Officina Badoni

Dentro lo storico edificio del Broletto troveranno posto spazi permanenti di incontro e collaborazione tra enti e con i giovani. Ci sarà anche un bar e sarà gestito dai ragazzi dell'Enaip e dalla Cooperativa il Grigio

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62.676.688 euro erogati, 3.056 progetti  sostenuti,  44.718.340 euro di donazioni raccolti, di cui 6.081.440. E ancora 24.397 singole donazioni provenienti dal territorio lecchese. I numeri, da soli, non possono dire tutti ma cifre come queste non possono che dare la dimensione di una realtà che, da 25 anni, è un vero e  proprio punto di riferimento per Lecco e per tutta la sua provincia. Stiamo parlando della Fondazione Comunitaria del Lecchese (la prima fondazione comunitaria in Italia) che domenica 18 febbraio 2024 compie un quarto di secolo.

Un traguardo importante, così come importanti sono i risultati raggiunti in questi 25 anni. Risultati molto diversi tra loro, ma tutti caratterizzati da un unico comune denominatore "far nascere  forme di aggregazione  civica e amicizia vere,   provocare in senso costruttivo e  mettere al centro la persona e la comunità, non in modo astratto,  ma in  cornice di concretezza". Con queste parole oggi, venerdì 16 febbraio 2024,  la presidente Maria Grazia Nasazzi ha descritto il passato, il presente, il futuro della Fondazione durante un momento celebrativo che si è svolto in una cornice non casuale: il cantiere dell'Officina Bodoni, luogo simbolo dell'operosità, della concretezza, dell'impegno, ma anche della bellezza di Lecco.  L’edificio neogotico del Broletto è stato aggiudicato alla Fondazione che lo trasformerà in un luogo vivo per i giovani, per il talento, per la progettualità del domani. Ed ora c'è anche una data: l'inaugurazione ufficiale è in programma per il prossimo 13 settembre.

La Fondazione Comunitaria del Lecchese compie 25 anni e regala a Lecco la rinascita dell'Officina Badoni

Un regalo quindi che la Fondazione Comunitaria del Lecchese fa a Lecco in occasione del proprio compleanno. "Celebrare l'atto di nascita della fondazione in questo luogo vuol dire non solo ripiegarsi sul passato e su quanto è stato fatto, ma guardare al futuro" ha sottolineato oggi Paolo Dell'Oro della Fondazione di fronte a una platea delle grandi occasioni. Presenti l'intero i membri del Cda,  il prefetto di Lecco Sergio Pomponio (che è anche il numero uno del Comitato di nomina della Fondazione), l'ingergner Vico Valassi,  il vicario episcopale  monsignor Gianni Cesena, il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, la presidente della Provincia Alessandra Hofmann, lo storico presidente  e fondatore della Fondazione Mario Romano Negri e il numero uno di Fondazione Cariplo Giovanni Azzone.

Il presidente Fondazione Cariplo Giovanni Azzone.

 

"La scelta di far nascere la Fondazione, che oggi sembra  scontata, fu presa 25 anni fa dal presidente Guzzetti in un contesto non certo facile - ha detto Azzone -  Non fu una decisione che passò con voto unanime, ma Lecco ha fatto da apripista. Chi va avanti per primo, lo sanno bene i lecchesi che vanno in montagna e aprono nuove vie, trova ostacoli, insidie. Superate queste, gli altri trovano un sentiero battuto. È il grande merito della Fondazione di Lecco. Il progetto delle sedici Fondazioni di comunità, a cui Cariplo ha destinato oltre mezzo miliardo di euro di contributi, è il più grande e strategicamente importante tra quelli avviati dalla nostra fondazione. È l’esempio perfetto di quello che intendo quando parlo di “creare le condizioni abilitanti e gli ecosistemi locali".  Per avviare le Fondazioni di comunità, Cariplo ha studiato il modello americano, lo ha adattato, gli ha dato un’identità propria: gli ecosistemi a cui hanno dato la vita le fondazioni locali sono sempre più ampi e robusti. Oggi le Fondazioni di comunità, di cui Lecco è stata pioniera, rappresentano un punto di riferimento di cui le nostre comunità non possono fare a meno”.

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La storia di questi 25 anni  della Fondazione Comunitaria  del Lecchese è stata soprattutto una storia di metodi trasparenti e strumenti di sempre maggior coinvolgimento. La data del 1999 racconta della costituzione dei primi organi sociali, con i criteri della competenza e della rappresentatività dei circondari lecchesi.

Mario Romano Negri

A ripercorrere la prima intensa fase, quella della nascita, è stato quello che può a pieno titolo essere definito il deus ex Machina della Fondazione, Mario Romano Negri. “Il progetto di una Fondazione comunitaria a Lecco è nato dall’ispirazione di Fondazione Cariplo agli albori della presidenza Guzzetti – sono le parole di Mario Romano Negri, che ha ricoperto la carica
di presidente dal 1999 al 2020 - Di fatto, era l’idea di un’ulteriore gemmazione della lunga storia della Cassa di Risparmio lombarda. Nel 1999, mi sono offerto volontario per avviare a Lecco una sperimentazione in merito, trovando fin da subito l’attenzione delle istituzioni locali e l’opera straordinaria di tanti volontari che, nello spirito del famoso passo evangelico, hanno creduto
nel progetto senza ancora poterlo vedere. Raccontammo il nostro progetto anche attraverso un articolo pubblicato in prima pagina sul Giornale di Lecco e prima dell'atto costitutivo ricevemmo  donazioni da oltre un miliardo di lire. Dentro il Consiglio di amministrazione hanno trovato posto fin da allora persone estranee a schieramenti politici, scelte per probità e capacità professionali. Un bilancio di questi anni? Credo sia sufficiente guardare i numeri di donazioni e progetti per capire a fondo come questa esperienza lecchese sia stata e continui ad essere benchmark per le altre fondazioni comunitarie”.

Il sindaco Mauro Gattinoni

A scrivere quel famoso articolo fu un giovane cronista, oggi sindaco di Lecco. Fu Mauro Gattinoni  a presenziare alla conferenza stampa di presentazione della Fondazione convocata nella Prefettura  allora guidata dal prefetto Marcellino. "Ne sono passati di anni - ha detto il sindaco - ma la Fondazione ha lo stesso entusiasmo ed è stata capace in tante occasioni di buttare il cuore oltre l'ostacolo. Il patrimonio fiduciario della Fondazione, al di là delle appartenenze è un capitale per il nostro territorio. Non a caso, proprio in seno alla Fondazione il comune ha aperto il fondo per il futuro soggetto gestore del Teatro della Società di Lecco e quello per le comunità energetiche".

 

Lungo il  percorso, il ruolo di intermediario filantropico della Fondazione ha saputo declinarsi attraverso il sostegno a progetti degli enti non profit del territorio, grazie ai bandi e a una chiamata alla corresponsabilità dei beneficiari (la nota copertura del 50% del costo del progetto). "Ma La Fondazione non è stato e non sarà solo un contenitore di richieste di contributi - ha ricordato la presidente Hofmann - ma un veicolo di azioni positive, un esempio di tante realtà che hanno la forza e la capacità di mettersi insieme per il bene di un territorio".

La presidente della Provincia Alessandra Hofmann,

Tre ambiti ben precisi hanno diretto gli interventi della Fondazione in questi 25 anni: sociale, tutela dell’ambiente e tutela del patrimonio storico-artistico. Con il tempo, e la storia recente ce lo ha insegnato, tra pandemia, crisi economica, e guerre, nuove sfide si sono affacciate all’orizzonte del territorio lecchese e del Paese. “Le crisi economiche e il Covid – ha sottolineati la presidente Nasazzi - hanno imposto una rinnovata attenzione a nuove forme di fragilità sociale, guidando la Fondazione stessa a un ruolo fondamentale di aggregatore di soggetti”. Ne sono un esempio, negli ultimi anni, le varie declinazioni del Fondo Aiutiamoci, le partnership territoriali e i nuovi Fondi da esse generati, la prospettiva coraggiosa di uscire dal territorio, anche con progetti formativi condivisi in Sud Italia con le reti associative locali".

L’ultimo progetto, almeno in ordine di tempo, che va concretizzandosi è tuttavia quello che riguarda Officina Badoni. Ecco allora che l’appuntamento del venticinquesimo anno di vita è anche e
soprattutto un rilancio di temi, la possibilità di invitare l’intera città a un ulteriore appuntamento dopo l’estate.

A settembre aprirà i battenti la nuova Officina Badoni, nel cuore di Lecco. “La scelta di acquistare l’immobile risale al 2018, la ristrutturazione e il cantiere sono storia odierna – è stata  la conclusione della presidente Nasazzi - Tutto il resto è puro e semplice futuro, un luogo non da riempire, ma da vivere. Dentro il nuovo edificio, ormai esauriti il concorso di idee e le fasi di coprogettazione, troveranno posto spazi permanenti di incontro e collaborazione tra enti e con i giovani. Ci sarà anche un bar e sarà gestito dai ragazzi dell'Enaip e dalla Cooperativa il Grigio. Venticinque anni di vita, insomma. Venticinque anni al servizio della comunità lecchese”.

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