Là dove c’è una palla la gioventù balla e rimbalza e trova rimedio alle ferite dell’anima
Per i ragazzi poter sprigionare energie ed entusiasmo nelle attività sportive è fondamentale per il loro equilibrio.
Di Marco Calvetti
Quando ho visto la gioia stampata sul volto di Ginevra, la mia adorabile nipotina, perché ho potuto tirare due palline a tennis in ristretta compagnia, ho avuto l’esatta contezza del prezzo pagato alla pandemia da bimbi, ragazzi, bella gioventù.
Perchè non c’è dubbio che i fari dovrebbero essere puntati sulla scuola, essenza vitale del loro presente e del loro futuro, ma credo che la necessità di poter sprigionare energie ed entusiasmo nelle attività sportive sia fondamentale per il loro equilibrio.
Sequestrati in casa non hanno neppure le valvole di sfogo che gli adulti hanno perfezionato per sopravvivere e il rischio di intontirsi di video nei silenzi non è solo reale, ma foriero di disagi negli anni a venire. Se riaprono le scuole, per intenderci, e Dio sa quanto sia urgente, in simultanea si devono liberare i luoghi d’incontro all’aperto. Là dove c’è una palla la gioventù balla e rimbalza e trova rimedio alle ferite dell’anima, visto che il suo corpo è stato per lo più risparmiato dal virus.
Di sicuro e proprio per evitare ingloriose e dannose ritirate, occorre che scatti un surplus di prudenza. Accertarsi che le norme di sicurezza siano applicate e rispettate senza sconti, è il minimo che operatori, genitori, nonni devono garantire.
Ormai ciascuno di noi è informato sulla pandemia, e può recitare la giaculatoria di dati, cifre, vaccini come le preghiere imparate da piccoli: una ragione in più per evitare azzardi e concorrere alla “liberazione” dal Covid.