L'intervento

Infortuni sul lavoro, Uil Lario: “Azzerare le morti sul lavoro non deve essere oggetto di negoziazione"

Non può essere una battaglia del solo sindacato quella di garantire, alle lavoratrici e lavoratori, che il turno venga espletato in sicurezza evitando che vada a discapito del diritto alla vita o all’integrità fisica

Infortuni sul lavoro, Uil Lario: “Azzerare le morti sul lavoro non deve essere oggetto di  negoziazione"
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Infortuni sul lavoro, Uil Lario: “Azzerare le morti sul lavoro non deve essere oggetto di negoziazione". E’ un bollettino da teatro di guerra quello che riguarda i luoghi di lavoro in Italia ed anche nel Lario, con un aumento degli infortuni a livello nazionale, regionale e territoriale. E’ questo quanto si evidenzia negli Open Data Inail che, in modo oggettivo e terzo, fotografano quanto accaduto nei primi 10 mesi del 2024 rispetto all’anno precedente.

Infortuni sul lavoro, Uil Lario: “Azzerare le morti sul lavoro non deve essere oggetto di negoziazione"

Non può essere una battaglia del solo sindacato quella di garantire, alle lavoratrici e lavoratori, che il turno venga espletato in sicurezza evitando che vada a discapito del diritto alla vita o all’integrità fisica. Eppure, per quanto assurdo possa sembrare, in tempi di intelligenza artificiale, transizione ecologica, industria 5.0 si continua a morire, e a subire infortuni spesso invalidanti, come nell’ottocento.

"E’ una sfida - commenta la Uil Lario -  quella di garantire ambienti di lavoro salubri e sicuri, di cui deve rispondere la società nel suo insieme: la politica, le istituzioni amministrative del territorio, le associazioni datoriali. Ciascuno chiamato, nelle proprie competenze e responsabilità, a non voltarsi dall’altra parte. A cominciare dal non considerare un costo la sicurezza ed investire, realmente, sulle piante organiche degli organi ispettivi: ad iniziare dall’ITL (che sul territorio è fortemente ridimensionato), l’INAIL, l’ INPS, lo Psal dell’ ATS. La politica tutta, senza alcuna distinzione di colori, può e deve farsi carico del fatto che gli Organi Ispettivi si trovano spesso, nonostante l’ottima professionalità dei sui membri, a dover tardare o rinviare dei sopralluoghi per la carenza d’organico".

Proseguendo coi Piani Mirati di Prevenzione promossi da ATS e che trovano riscontro nelle aziende in percentuali offensive e certamente non apprezzabili. Secondo il sindacato, sul territorio "bisogna puntare nel privilegiare maggiormente, negli appalti pubblici, le imprese che in un’ottica di responsabilità sociale si impegnano ad investire maggiormente nella formazione a favore dei lavoratori. Azzerare le morti sul lavoro non deve essere oggetto di negoziazione: disinvestire sulla sicurezza vuol dire disinvestire sul diritto alla vita di chi lavora"

Dati Statistici

Nel ricordare che, come menzionato dall’Inail, le tabelle mensili riguardano i casi accaduti nel mese e protocollati entro la data di rilevazione, elemento che potrebbe portare a degli scostamenti nel medio periodo, si osserva a livello nazionale un aumento degli infortuni sul lavoro: 53012 gli infortuni registrati ad ottobre 2024 rispetto ai 52102 dell’ottobre 2023, dati in linea con l’ aumento degli infortuni nel periodo gen-ott 491439 rispetto ai 489526 dello stesso periodo dello scorso anno.

Distinguendo le denunce di infortunio per gestione e modalità di accadimento:

• Nell’industria e servizi si assiste a 39468 denunce nell’ottobre 2024 rispetto alle 39413 di ottobre 2023

• Nell’agricoltura 2122 denunce dell’ottobre 2024 rispetto alle 2153 di ottobre 2023

• Per conto dello Stato 11422 denunce dell’ottobre 2024 rispetto alle 10536 di ottobre 2023

Distinguendo per infortuni mortali:

• Si passa dai 61 infortuni mortali di ottobre 2023 ai 75 di ottobre 2024: crescono sia quelli in occasione di lavoro (56 di ott24 rispetto ai 44 di ott23) sia quelli in itinere (19 di ott24 rispetto ai 17 di ott23)

• Si passa dagli 868 infortuni mortali dei primi 10 mesi del 2023 agli 890 dei primi 10 mesi del 2024

Distinguendo gli infortuni mortali per classe d’età:

Sugli 890 infortuni mortali del gen-ott 24’ risaltano

• 133 casi avvenuti fra i 50 ed i 54 anni

• 161 casi avvenuti fra i 55 ed i 69 anni

• 127 casi avvenuti fra i 60 ed i 64 anni

A livello lombardo

Ci sono state 10140 denunce d’infortunio ad ottobre 24’ rispetto alle 9915 di ottobre 23’, 91414 denunce d’infortunio nei primi 10 mesi dell’anno rispetto alle 91101 di gen-ott 23’.

Distinguendo le denunce di infortunio per gestione e modalità di accadimento:

• Nell’industria e servizi si passa dalle 7607 denunce di ottobre 2023 rispetto alle 7749 di ottobre 2024

• Nell’agricoltura si passa dalle 172 denunce di ottobre 2023 alle 164 dell’ottobre di quest’anno

• Nei settori lavorativi in gestione statale si passa dalle 2136 denunce di ott 2023 alle 2227 di ottobre 2024

Distinguendo per infortuni mortali

Relativamente al mese di ottobre le denunce di infortunio con esito mortale rimangono identiche sia nel 2023 che nel 2024 (7)

Relativamente al periodo gennaio-ottobre si passa dai 139 casi del 2023 ai 155 del 2024

Distinguendo gli infortuni mortali per classe d’età:

Sui 155 infortuni mortali del 2024 risaltano

• 29 casi avvenuti fra i 50 e 54 anni

• 22 casi avvenuti fra 55 e 59 anni

• 22 casi avvenuti fra 60 e 64 anni

A livello territoriale

• A Como si passa dai 478 infortuni di ottobre 2023 ai 453 di ottobre 2024, dai 4222 infortuni dei primi 10 mesi del 2023 ai 4362 dei primi 10 mesi del 2024

• A Lecco si passa dai 355 infortuni di ottobre 2023 ai 341 di ottobre 2024, dai 2961 infortuni dei primi 10 mesi del 2023 ai 2909 dei primi 10 mesi del 2024.

Distinguendo per infortuni mortali:

• Si passa su Como dai 7 casi di gen-ott 2023 ai 4 casi di gen-ott 2024, si passa su Lecco dai 6 casi di gen-ott 2023 ai 3 casi di gen-ott 2024

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