Viabilità

Incontro pubblico sul Quarto Ponte: “Senza la corsia in uscita sarà inutile”

Per il sindaco la seconda corsia del quarto ponte sarà a costo zero. Piazza: "Non coi sono soluzioni gratuite"

Incontro pubblico sul Quarto Ponte: “Senza la corsia in uscita sarà inutile”

Una serata per ribadire ancora una volta che la seconda corsia sul Quarto ponte – il viadotto a lato del Manzoni, che verrà inaugurato il 26 gennaio 2026, subito prima dell’inizio delle Olimpiadi Milano-Cortina – è necessaria.
Per questo il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, ha voluto il suo bagno di folla nell’Urban Center della Piccola, ieri sera, giovedì 6 novembre 2025. Accanto a lui c’erano anche l’assessore all’Ambiente e alla Mobilità, Renata Zuffi, e il dirigente dell’area Territorio e Sviluppo del Comune, Alessandro Crippa.

Tanti i cittadini e i politici presenti alla serata sul Quarto ponte

In sala c’erano tantissimi cittadini presenti alla serata sul Quarto ponte; fra loro anche il sottosegretario alle Autonomie Mauro Piazza (Lega), il consigliere regionale Gian Mario Fragomeli (PD), il vicepresidente della Provincia Mattia Micheli (Lega), il candidato sindaco Carlo Piazza (Lega), diversi consiglieri comunali e l’ex sindaco Lorenzo Bodega. Tutti insieme in una passerella dal sapore elettorale.

Il primo cittadino, in apertura di serata, ha passato in rassegna lo stato di salute dei tre ponti della città di Lecco: dall’Azzone Visconti, realizzato nel 1338, passando per il Kennedy (inaugurato nel 1955), fino al Manzoni, completato nel 1985. Da lì ha poi affrontato il nodo cruciale della serata, puntando il dito verso il viadotto di nuova realizzazione, definito provocatoriamente “mezzo ponte”, un’opera dal costo di 35 milioni di euro.

I flussi di traffico

Il punto di partenza sono stati i dati sui flussi giornalieri di traffico in entrata e in uscita da Lecco, che parlano di volumi molto elevati.
Sul ponte Azzone Visconti transitano 4.000 mezzi ogni giorno.
Sul ponte Kennedy – che, tra l’altro, presenta problemi strutturali, come ha spiegato l’ingegner Alessandro Crippa, precisando che sarebbe opportuno tornare a far viaggiare auto e camion su due sole corsie – passano 28.000 veicoli.
Infine, sul ponte Manzoni, il flusso è di 80.700 mezzi, misurati fino al 2022, quando un tir riuscì ad abbattere le telecamere di rilevamento.

Se i flussi sul Manzoni si fermano, «anche solo per venti minuti a causa di un incidente, le auto si riversano sulla città di Lecco, paralizzandola».
Ma il nuovo viadotto, secondo quanto emerso, non risolverà i problemi.

Il “mezzo ponte”

«Quello che io definisco il mezzo ponte – ha detto Mauro Gattinoni – sarà dotato di un’unica corsia in entrata da Pescate verso Lecco e di una ciclopedonale che potrà essere riconvertita in corsia carrabile nella direzione opposta. È già progettato per sostenere due carichi, in entrata e in uscita; pertanto non ci saranno problemi di portata se la ciclabile sarà riconvertita in corsia e, dunque, il ponte non avrà bisogno di rinforzi».

Tuttavia, ha aggiunto il sindaco, «così com’è stato realizzato oggi sarà un’opera completamente inutile per le esigenze della città, perché non risolverà le lunghe code che ogni sera si formano in corso Martiri, via Pergola o nella zona della Meridiana. Come ho ribadito più volte, Lecco ha bisogno di un quarto ponte a doppio senso di marcia, che permetta anche di uscire in direzione Pescate. E la soluzione è possibile a costo zero».

Funzionale a questo nuovo viadotto c’è tutto un sistema di rotonde che sta realizzando il Comune di Lecco, ha aggiunto il sindaco. «Fin dal mio insediamento, nell’autunno 2020, ho insistito per avere anche la corsia in uscita».

 

Il progetto di Anas da 18 milioni

Anas, in realtà, ha proposto un progetto per la realizzazione della nuova corsia, dal costo di 18 milioni di euro, non ancora finanziati.
Trovati i fondi – cosa non da poco – servirà un anno per la progettazione e due anni per la realizzazione dell’opera, che comprende anche la demolizione del nuovo parco di Pescate (per la gioia del sindaco Dante De Capitani, passateci la facile ironia).

«La Provincia di Lecco ha scritto una lettera alla Regione Lombardia perché si impegni a inserire l’opera nel contratto di programma tra il Ministero dei Trasporti e Anas, come opera strategica per il territorio e quindi da finanziare – ha detto Mauro Gattinoni –. La lettera è stata siglata lo scorso aprile, ma ad oggi non si è saputo nulla».

L’intervento del sottosegretario Piazza

 

«Non è vero che ad oggi non si è saputo nulla – ha precisato Piazza –. In primo luogo sono stati necessari i legittimi passaggi con tutti gli enti interessati. Oggi stiamo lavorando tutti insieme per costruire un ponte a doppio senso di marcia: lo abbiamo fatto fin dall’inizio, quando si è palesata questa inversione di rotta, visto che in passato le amministrazioni di Lecco non avevano mai sollevato il problema.

Di soluzioni a costo zero non ce ne sono – ha aggiunto poi rivolgendosi a Gattinoni –; al massimo ce ne sono che possono avere costi minori e tempi più contenuti. La Regione Lombardia si è presa un impegno, che manterrà: infatti, a gennaio 2026, il Contratto di programma (strumento di programmazione negoziata che coinvolge amministrazioni pubbliche e soggetti privati per la realizzazione di specifici progetti, ndr) verrà aggiornato con la richiesta della doppia corsia in entrata e in uscita.

È bene ricordare, però, che questo strumento viene rivisto e adeguato annualmente: ci sono delle tempistiche da rispettare e non si tratta di procedure facili o rapide».

Corrado Valsecchi e Lorenzo Bodega

In conclusione è stato dato spazio alle domande del pubblico. Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) ha chiesto al sindaco se è disponibile a riaprire il Ponte Vecchio e Gattinoni ha risposto che «si farà tutto ciò che è necessario» mentre Bodega ha domandato se sono stati effettuati nuovi rilevamenti nel tunnel del Barro. “Nel tunnel il limite di velocità oggi è di 90km/h mentre nell’attraversamento di 70 – ha concluso Gattinoni – La Polstrada sostiene che servono i tutor, perché gli autovelox rischiano di provocare incidenti poiché gli automobilisti quando li vedono “inchiodano”. La soluzione ottimale sono i tutor e vorremmo che venissero installati in entrambi i sensi di marcia”.