L'evento

Inaugurata la mostra per i 130 anni della Canottieri

Allestita a Palazzo delle Paure, è visitabile fino al 21 settembre

Inaugurata la mostra per i 130 anni della Canottieri

Sintetizzare 130 anni di storia in una mostra non è difficile, è un’impresa titanica. E di imprese, nei suo secolo abbondante, la Canottieri Lecco ne ha fatte. E non solo sportive.

Inaugurata la mostra per i 130 anni della Canottieri

Sabato 6 settembre 2025, all’inaugurazione dell’esposizione allestita a Palazzo delle Paure (visitabile fino al 21 settembre dalle 10 alle 18), queste imprese hanno avuto nuova vita. Con due frasi, fatte a loro volta rivivere dal consigliere della società Giovanni Annoni, che danno il senso di tutto: «Un’associazione non dura se non risponde alle esigenze» e «Canoa e canottaggio sviluppano il feeling con l’acqua».

Parole che si sono affiancate a quelle del sindaco Mauro Gattinoni e della presidente della delegazione Fai di Lecco Maddalena Medici, curatrice della mostra che in un certo senso celebra anche i 30 anni del Fai. Entrambi, su input del direttore del Simul Mauro Rossetto, hanno insistito su un punto centrale: la storia della Canottieri è la storia della città. Lo ha detto Gattinoni, ricordando che, tanto per fare un esempio, anche la Calcio lecco è nata lì. E ricordando Riccardo Badoni e il suo ruolo di essere lecchese, capace di tenere insieme industriosità, sport, natura e scuola. E chiudendo con un ringraziamento all’attuale (e lo è da lustri) presidente: Marco Cariboni e ai tanti progetti che presto prenderanno vita.

Con Medici e Rossetto che hanno ricordato anche come in Canottieri ci sia un archivio straordinario. Anch’esso da valorizzare al di là di una mostra che, come ha detto la presidente del Fai ringraziando anche tutti coloro che vi hanno lavorato, ha costretto a fare delle scelte. Sia sulle immagini della storia che sui gli atleti e i loro successi.
Poi la prima visita alle due sale. la prima che ricostruisce la storia della sede. Un edificio – di più, un’area della città – che si è sviluppata attorno allo sport, al centro della seconda sezione nell’altra sala.

Tante le persone – numerose anche le autorità presenti – che hanno avuto la possibilità di girare tra i «reperti», i trofei, le fotografie. Piccoli ma significativi stralci di una storia che in quelle due sale non si celebra, ma che, appunto, rivive.