In Bulgaria nasce una nuova falesia che porta la firma dei Ragni di Lecco
Iniziativa nata nell'ambito del progetto di cooperazione internazionale "Italian routes - Montagne senza confini".
In Bulgaria c’è una parete che “parla” italiano: è la nuova falesia attrezzata dai Ragni di Lecco e dai climber locali nell’ambito del progetto “Italian routes – Montagne senza confini”, sostenuto dall’Istituto Italiano di Cultura di Sofia.
La nuova falesia in Bulgaria attrezzata dai Ragni
Nel giro di poco più di una settimana è nata una nuova falesia fra le belle pareti del comprensorio di Lakatnik, in Bulgaria, e porta la firma, fra gli altri, di cinque scalatori dei Ragni di Lecco. Dallo scorso 16 ottobre, per circa 10 giorni, i Ragni Simone Pedeferri, Maurizio Tasca, Giovanni Ongaro, Paolo Marazzi e Serafino Ripamonti sono andati in trasferta fra le pareti bulgare per chiodare ben 40 nuovi itinerari di arrampicata sportiva.
L’intervento è stato realizzato nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale denominato “Italian routes – Montagne senza confini” e sviluppato dal Gruppo Ragni con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura di Sofia, in collaborazione con la comunità dei climber locali, rappresentati dallo scalatore e basejumper di fama internazionale Ivo Ninov e da Nikolay Petkov, uno dei più attivi chiodatori bulgari, nonché titolare del portale www.climbingguidebg.com, punto di riferimento in Bulgaria per l’arrampicata e l’alpinismo.
Una delle aree più conosciute in Bulgaria
L’area di arrampicata di Lakatnik, raggiungibile in poco più di un’ora di treno o auto dalla capitale Sofia, è una delle più conosciute della Bulgaria. In zona, infatti, sono state chiodate - a partire dagli anni 30 del 900 - centinaia di vie e decine di falesie. Il territorio, inoltre, si presta per la pratica del trekking, degli sport fluviali e di altre attività outdoor.
L'obiettivo del progetto
Il progetto ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo del turismo locale legato alle attività all’aria aperta e di avviare e rafforzare i rapporti di amicizia fra gli alpinisti bulgari e quelli italiani, nonché di diffondere all’estero la conoscenza della cultura del nostro Paese, della quale la grande tradizione alpinistica italiana, rappresenta sicuramente un elemento rilevante e rappresentativo.
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Alpinismo come Patrimonio culturale immateriale dell'umanità
È importante a tal proposito evidenziare come, nel mese di dicembre del 2019, l’assemblea dei delegati UNESCO riunita a Bogotà abbia deciso all’unanimità di inserire l’alpinismo nella lista dei Patrimoni culturali immateriali dell’umanità.
I Ragni di Lecco, con la loro storia di oltre 70 anni di scalate sulle montagne più belle e difficili del mondo, sono una delle espressioni più significative di un’eccellenza italiana conosciuta e ammirata in tutto il mondo.
Descrizione dei diversi percorsi
Il nuovo settore di arrampicata nato fra le pareti di Lakatnik si sviluppa sulla lunga fascia rocciosa della località conosciuta come Vodenitsata, ovvero “Il Mulino” che offre ora un range di itinerari perfettamente attrezzati e in grado di soddisfare le esigenze degli scalatori meno esperti come dei più performanti. Il ventaglio dei gradi di difficoltà, infatti, presenta diverse vie per ogni livello, dal 6a all’8b. Sui tiri più facili la scalata si svolge su splendidi muri grigi e verticali, lavorati a gocce e buchi; le vie più difficili seguono invece linee strapiombanti dove si scala su roccia rossa a tacche.
Nuova falesia, un progetto che ha sbarcato i confini
“Quanto realizzato nelle scorse settimane in Bulgaria prende spunto dal progetto “La pietra del Sud”, con cui il nostro gruppo supporta, attraverso il proprio knowhow e le proprie risorse, lo sviluppo dell’arrampicata e la creazione di nuove falesie nelle regioni del centro e sud Italia – spiega Simone Pedeferri, l’alpinista dei Ragni che ha coordinato l’iniziativa – A partire da questa esperienza, attraverso la mediazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione allo Sviluppo italiano, che ne ha riconosciuto e apprezzato il valore sociale e culturale, è nata l’idea di ampliare il progetto ad un ambito internazionale. Alla proposta ha risposto con entusiasmo l’Istituto Italiano di Cultura di Sofia, che si è messo a disposizione per sostenere la realizzazione dell’iniziativa”.
Tecniche diverse, ma stessa passione
“Per me e gli altri quattro Ragni impegnati nel progetto di chiodatura questa è stata sicuramente una grande esperienza – continua Pedeferri – Abbiamo avuto modo di conoscere l’ambiente della scalata bulgara e confrontarci con il loro modo di concepire e realizzare vie di arrampicata sportiva. Ci sono sicuramente modalità operative e visioni differenti, ma la passione che ci anima è la stessa e questo ci ha consentito di lavorare in modo eccellente, come una grande squadra”.
Un'idea apprezzata da tutti
Identica soddisfazione per la collaborazione creatasi con gli scalatori italiani è stata espressa da Nikolay Petkov e Ivo Ninov, nonché da Emil Ivanov, sindaco di Svoge, il comune bulgaro nel cui territorio è collocato il comprensorio di arrampicata di Lakatnik, da Nikolai Petrov Nenchev, direttore del Parco Naturale dei Balcani di Vratsa, e da Plamen Iliev, referente istituzionale del villaggio di Gubislav, il piccolo centro abitato situato nelle vicinanze della nuova falesia. Apprezzamenti all’iniziativa sono arrivati anche dalla dirigenza del Club Alpino Bulgaro e Club Alpino Planinetz.
Solo un primo passo verso una montagna "senza confini"
La conclusione dei lavori di chiodatura della parete è solo il primo passo nello sviluppo del progetto “Italian routes – Montagne senza confini”, che ci si augura possa avere positivi ritorni anche in termini di promozione turistica e culturale del territorio.
“Ho visto di persona il lavoro svolto congiuntamente dagli scalatori italiani e bulgari e ne sono rimasta davvero ammirata – commenta Verena Vittur, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Sofia – far conoscere anche in Bulgaria la cultura alpinistica italiana era uno dei nostri scopi, avvicinare il pubblico a un nuovo modo di vivere la montagna, condividere le conoscenze e le esperienze dell'alpinista per diffondere un'attitudine rispettosa verso uno degli ambienti più fragili del pianeta. Per questi motivi abbiamo affidato ai Ragni di Lecco una missione di promozione di uno dei settori in cui gli italiani sono da sempre tra i protagonisti a livello mondiale: quello dell’arrampicata, realizzando il progetto in stretta collaborazione con gli scalatori locali. L’obiettivo ora è dare la massima diffusione a quanto realizzato per fare sì che sempre più arrampicatori vengano a visitare le falesie della Bulgaria e apprezzino il nostro progetto che si integra perfettamente nella natura e nella cultura di questo paese. Per questo, assieme ai Ragni, abbiamo voluto che fosse presente ai lavori anche un fotografo e videomaker specializzato. Dagli scatti e dalle riprese da lui effettuati verrà realizzato un video dedicato, una mostra fotografica che sarà esposta a Sofia negli spazi esterni dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto Italiano di Cultura, e una brochure a cui daremo la massima diffusione, sia nella versione cartacea che sul web”.
Ultimo passo prima della parola "fine" per la nuova falesia
Prima di dichiarare conclusi i lavori i Ragni e i climber bulgari hanno chiamato a raccolta i propri amici per completare la salita in arrampicata libera di tutti i tiri chiodati. Le opinioni dei primi ripetitori sono positive almeno quanto quelle dei creatori delle vie: un nuovo splendido fiore è sbocciato nel giardino di roccia di Lakatnik.