Il popolo del Lecco Pride è pronto a sfilare per chiedere identità, parità, libertà
"Chi sta a Governo oggi qualche anno fa urlava "Giù le mani dai nostri bambini": ora le mani sui diritti dei nostri bambini le stanno mettendo loro".
E' iniziato il conto alla rovescia per il colorato (con i toni della bandiera arcobaleno che non a caso sono gli stessi di quella della pace), inclusivo, pacifico, popolo del Lecco Pride che è pronto a scendere in piazza. La data da segnare sul calendario è ormai nota: sabato 10 giugno 2023 il corteo sfilerà per le vie del capoluogo e i passi di tutti saranno scanditi da tre parole che sono al tempo stesso speranza, invocazione, richiesta: identità, parità, libertà. (CLICCA QUI PER IL PROGRAMMA DETTAGLIATO)
Il popolo del Lecco Pride è pronto a sfilare
Questo infatti lo slogan scelto per l'edizione 2023. Un'edizione che è stata preceduta in questi giorni dalle polemiche, a livello nazionale, sulla revoca del patrocinio alla manifestazione romana da parte di Regione Lazio e sulla presa di posizione di Regione Lombardia che non avrà nessun rappresentante ufficiale all'evento milanese. A Lecco invece i rappresentanti istituzionali ci saranno, a partire dal sindaco del capoluogo Mauro Gattinoni che sarà sul palco, e proseguendo ad esempio con l'assessore Renata Zuffi, presente oggi, mercoledì 7 giugno 2023, al Circolo Libero Pensiero dove la manifestazione è stata ufficialmente presentata.
I patrocini al Lecco Pride
E anche sul fronte dei patrocini i promotori del Lecco Pride si dicono soddisfatti: "Noi lo abbiamo richiesto a tutte le Amministrazioni - ha sottolineato Mauro Pirovano, presidente di Renzo e Lucio - 20 Comuni lecchesi (capoluogo compreso, pochissimi della zona del Lago praticamente nessuno della Valsassina) e il Politecnico di Milano hanno detto sì. Gli altri non ci hanno risposto".
Un buon risultato lo ha definito Pirovano. "Una scelta di campo" ha rimarcato invece l'assessore lecchese Zuffi: "Il patrocinio viene chiesto spesso, alcune volte è dovuto altre, come questa è una scelta. A Lecco il sindaco Gattinoni ha delega alla sostenibilità, e la sostenibilità non è solo ambientale, è anche sociale. La diversità è ricchezza e inclusione. L'Inclusione però non basta più perchè mantiene comunque le categorie di dentro/fuori. Lo stile del Pride è quello della convivenza e della pace. Il programma di questa Pride insegna quanto questa manifestazione sia importante per tutti al di là di quello in cui si crede".
"Il Pride si muove nella consapevolezza che la nostra Costituzione è Il punto di riferimento del vivere civile"
Di sicuro quello in cui crede chi ha organizzato il Lecco Pride è la nostra Carta Costituzionale. Non a caso Patrizia Milani del'Anpi oggi ha declamato l'articolo 3 della nostra Costituzione:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso di razza, di lingua, di religione di opinioni politiche , di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
"Il Pride si muove nella consapevolezza che la nostra Costituzione è Il punto di riferimento del vivere civile - ha detto Milani- Una Costituzione , che è bene ricordarlo nasce dall’antifascismo. Non ci piace l'erosione dei diritti che è in atto in questo periodo".
Un assunto quella della volontaria dell'Anpi che h trovato il pieno appoggio di Pirovano che ha illustrato il documento politico che sottende al Lecco Pride ed è stato realizzato dai volontari con il contributo delle associazioni Anci Lecco, Arci Lecco Sondrio, Emergency Lecco, Unione degli Studenti Lecco.
Identità, parità, libertà
"Abbiamo scelto un motto di tre parole fondamentali per ricordare la battaglia delle persone in Iran di cui condividiamo e sosteniamo la lotta “Donne Vita Libertà”. Non manifestiamo solo per i nostri diritti, ma per sostenere ogni persona che, vicina o lontana da noi, vive difficoltà economiche e sociali causate da un sistema socio-economico in cui pochi si arricchiscono a dismisura e molti, sempre più, si trovano in povertà e faticano a vivere. Non ci può essere giustizia sociale, né di qualsiasi altro tipo, senza giustizia ambientale. Allo stesso tempo, non ci può essere giustizia senza un mondo di pace"
Pirovano ha quindi declinato le tre parole chiave a partire da Identità: " Tutte le identità devono essere tutelate. Non vogliamo più un Paese in cui le persone, a causa della loro identità sessuale o del loro orientamento vengano ancora cacciate di casa, licenziate, picchiate, uccise. Le istituzioni possono avere un compito importante nel garantire pari diritti e dignità ad ogni identità: chiediamo a tutti i Comuni del territorio lecchese di dotarsi di un “registro di genere”, simile a quello approvato dal Comune di Milano, che tuteli le persone trans". E poi la richiesta di Parità per i giovani, per le donne, per tutti. "Manifestiamo forte preoccupazione per le azioni di questo Governo che frena i passi in avanti che si stavano facendo. Oggi vengono messi a a rischio i diritti delle famiglie arcobaleno attraverso vincoli giuridici che impediscono di rendere immediatamente trascrivibile atto di nascita. Chi sta al Governo oggi qualche anno fa urlava "Giù le mani dai nostri bambini": ora le mani sui diritti dei nostri bambini le stanno mettendo loro".
Il tema della gestazione per altri
Pirovano ha affrontato anche il tema della gestazione per altri: "Crediamo che renderla un crimine sia una cosa assurda. Per noi importante che esista una legislazione che tuteli tutte le persone coinvolte (per la maggior parte coppie eterosessuali nel mondo). Senza regolamentazione lo sfruttamento è possibile".
Ultimo, non certo per importanza, il concetto di Libertà. " Ogni persona ha il diritto di autodeterminarsi e vivere la forma della propria famiglia. Lo Stato non deve sindacare sui bisogni di maternità e paternità delle persone, ma deve solo garantire a loro ed ai loro figli tutti i diritti che servono affinché siano sereni ed abbiano uguale trattamento in ogni ambito. Condanniamo con forza le scelte di questo governo che nega i diritti ai nostr figli* e alle nostre famiglie. Chiediamo, invece, leggi che tutelino i diritti delle famiglie omogenitoriali e che riconoscano all’anagrafe entrambi i genitori immediatamente, senza dover far ricorso a tribunali. Siamo fortemente contrari anche alla politica di questo Governo che perseguita persone migranti, non garantisce la loro sicurezza, le rinchiude in centri di accoglienza che a volte non rispettano i diritti umani, e che ha tolto loro anche le protezioni speciali"
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