Da “Camping Lavello” a “Camping Fontana” è un attimo. Ancora meno è passare dalla “Collina degli asinelli” alla “Collina degli stendini”. Non c’è pace per il lungofiume calolziese e i suoi parcheggi, tornati oggetto dei costanti arrivi delle “solite” carovane nomadi, due nel giro di poco più di una settimana, ben prima del previsto. Con l’arrivo della stagione fredda e l’installazione delle nuove barriere agli ingressi dei parcheggi del lungo fiume infatti il fenomeno sembrava essere stato allontanato definitivamente dal territorio o almeno si pensava di averlo fatto fino alla primavera ma così non è stato.
Il lungofiume trasformato in un camping: ancora nomadi a Calolziocorte
Dopo il primo arrivo dello scorso martedì 13 febbraio nel nuovo parcheggio del Lavello a servizio del monastero con annessi falò sulla vicina pista ciclopedonale, nella giornata di domenica, 18 febbraio 2024, un altro arrivo ha interessato viale De Gasperi, e più precisamente il parcheggio a monte della tangenzialina in uso ai dipendenti dell’azienda Fontana.
Al loro arrivo di prima mattina, infatti, i lavoratori hanno trovato gli stalli occupati dalle roulotte e il parcheggio trasformato in quello che a tutti gli effetti è apparso una sorta di camping organizzato con panni stesi, area relax, cucine a cielo aperto.
“Abbiamo provveduto ad identificare come sempre le persone – ha spiegato l’assessore alla Pubblica Sicurezza Luca Caremi – che, come nelle altre occasioni, avranno 48 ore di tempo per eseguire lo sgombero. Il problema, a livello normativo, non ci permette di fare altrimenti e abbiamo le mani legate, perché non ci sono gli strumenti adeguati. Al momento l’unica soluzione è installare delimitatori di altezza agli ingressi dei parcheggi, come è già stato fatto in quello di viale De Gasperi e, nei giorni scorsi, al monastero. Ma ovviamente, è impossibile farlo in ogni parcheggio della città”.
Luca de Cani