Serie C

Il Lecco ringrazia Furlan: contro l'Alcione è di nuovo 0-0

Serata poco brillante per i blucelesti; un super Furlan mura il rigore di Samele ed evita la sconfitta

Il Lecco ringrazia Furlan: contro l'Alcione è di nuovo 0-0
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Altro giro, altra corsa. Al Breda di Sesto San Giovanni, il Lecco non va oltre lo 0-0. Differentemente dalla gagliarda prova contro la FeralpiSalò, il terzo pari a reti bianche di fila è frutto di una serata sostanzialmente priva di squilli per i blucelesti, apparsi nuovamente opachi ed imprecisi. Chi fa la partita è l’Alcione, chi meriterebbe di vincerla pure; soltanto Furlan, l’ultimo baluardo bluceleste, impedisce alle Aquile di abbandonare ferite il terreno degli orange.

Sipos impegna Agazzi

Dopo aver (quasi) pescato il jolly contro la FeralpiSalò, Valente rimescola le carte: fuori Frigerio, dentro dal primo minuto Zanellato, mentre Cavallini rileva Di Dio, con conseguente spostamento di Kritta sul binario di destra. Il tecnico ex Südtirol è costretto inoltre a rinunciare a Martic, assente per un virus intestinale; al suo posto, Cavallini. Aquile a trazione anteriore, con il tridente Galeandro-Sene-Sipos chiamato a scardinare la retroguardia milanese. Il primo tempo, tuttavia, riferirà altro. Eccezion fatta per il primo quarto d’ora, connotato da una sostanziale padronanza bluceleste, è l’Alcione a dettare i ritmi della partita, rompendo di tanto in tanto l’equilibrio attraverso tonanti combinazioni. Il primo, ed unico, pericolo targato Lecco della prima frazione porta la firma di Leon Sipos; sugli sviluppi di una palla inattiva, la sfera vaga in area di rigore ed il croato si avvita per colpirla in rovesciata, costringendo Agazzi al miracolo.

Marconi anticipa Ferrini: l’arbitro grazia i blucelesti

Insidiato il portiere, il Lecco spegne le luci sul proprio primo tempo, limitandosi all’ordinario; la scelta di Valente del doppio “play maker” Marino – Zanellato risulta terreno fertile per l’Alcione, cui basta poco per rendersi pericoloso, una volta impressa velocità di esecuzione alla propria manovra. È comunque dal nulla che i locali creano il primo grattacapo ai propri avversari. Un taglio di campo apparentemente innocuo stimola Invernizzi a cercare l’impresa di tenere viva la sfera; la zampata del numero 33 premia l’inserimento in area di Marconi, che anticipa nettamente Ferrini, il cui intervento sull’avversario lascia più di un dubbio. L’Alcione protesta ma per l’arbitro non è rigore. Con l’occhio ancora al replay, i milanesi si ripropongono dalle parti di Furlan, chiamato a murare, in sequenza, la velenosa staffilata di Bright ed il mancino rasoterra di Invernizzi. I blucelesti barcollano ma resistono; al 38’, decisivo un salvataggio in volo plastico di Cavallini nell’area piccola su un tiro-cross avversario.

Il Lecco verticalizza, l’Alcione riprende coraggio

Già contrassegnato da sporadici acuti, il match si appiattisce nella ripresa. Il Lecco si affida a verticalizzazioni (infruttuose), l’Alcione meno si sbottona rispetto al primo tempo. A destare sorpresa, talune scelte arbitrali obiettivamente rivedibili, come quella che vede come protagonista un Zanellato già ammonito, graziato nonostante un “avventuroso” tiro da metà campo a gioco fermo, per punizione fischiata poco prima all’Alcione. Abbandonerà il campo di lì a breve l’ex Catania, al pari di Cavallini; al loro posto, Di Gesù in mediana e Di Dio sulla corsia laterale di destra. Tra le fila locali, ci pensa Invernizzi a scaldare i guantoni di Furlan, con una conclusione dalla distanza potente ma centrale. A rompere il torpore prossimo a generarsi, una grande giocata di Marino sulla corsia di sinistro, con successiva palla al centro per Sene, contrato da un avversario; la sfera giunge a Di Dio, che irrompe in area ma calcia alto.

Attys su Chierichetti: il Lecco ringrazia Furlan

Valente getta nella mischia Attys e Anderson, assemblando il piano per un finale d’assalto. Niente di tutto questo, però, si materializzerà sul terreno del Breda; è invece l’Alcione ad attaccare a spron battuto, alla ricerca del colpo tra le mura amiche. Al 33’, Bright esce vittorioso da una mischia in area bluceleste ma il suo tiro viene murato dalla difesa bluceleste; la sfera transita sul destro di Renault, che sventaglia verso la porta sibilando il palo. Il Lecco a questo punto comincia a boccheggiare; occorre “San Furlan” per sventare, al 37’, il vantaggio locale, di nuovo su un intraprendente Bright. Chiamato agli straordinari, nel finale, il portierone delle Aquile. A combinarla grossa è Attys, il quale, sugli sviluppi di un calcio di punizione e dell’ennesima mischia in area lecchese, commette fallo su Chierichetti. Rigore. Il minuto è il 42 e sul pallone si presenta il neo entrato Samele. Rincorsa decisa e conclusione a mezz’altezza, potente ma quasi per nulla angolata; Furlan si tuffa sulla propria destra e riesce a murare il penalty. Sospiro di sollievo per il popolo bluceleste. Sull’onda lunga dell’episodio, le Aquile assaporano l’idea del successo al fotofinish, quando una trama condotta da Anderson e Polito porta lo stesso Attys a concludere di piatto, senza impensierire Agazzi. Finisce a reti bianche, per la terza volta consecutiva.

Il tabellino di Alcione - Lecco

ALCIONE – LECCO 0-0

ALCIONE (4-3-3): Agazzi; Chierichetti, Pirola, Stabile, Di Marco; Bright (44’ st Miculi), Bonaiti, Renault; Invernizzi (44’ st Acella), Morselli (23’ st Palombi), Marconi (26’ st Samele). A disp. Bacchin, Lanzi, Caremoli, Bertoni, Pessolani, Bertolotti. All. Cusatis.

LECCO (3-4-2-1): Furlan; Polito, Battistini, Ferrini; Kritta, Marino, Zanellato (16’ st Di Gesù), Cavallini (16’ st Di Dio); Galeandro (30’ st Anderson), Sene (30’ st Attys); Sipos. A disp. Fall, Dalmasso, Di Bitonto, Marrone, Stanga, Kristoffersen, Frigerio, Mendoza. All. Valente.

ARBITRO: Di Mario di Ciampino.

AMMONITI: Zanellato (L), Kritta (L), Invernizzi (A), Marconi (A).

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