Il gran cuore dei lecchesi non tradisce mai: valanga di doni per i profughi afghani
Che i lecchesi fossero solleciti nel rispondere alle esigenze di chi soffre, che fossero accoglienti, ospitali, pronti a donare e a donarsi, lo sapevamo. Ma l'ondata di affetto e generosità che ci ha travolto in questi giorni, ci ha davvero commosso.
Che i lecchesi avessero il cuore grande, lo sapevamo. Che fossero solleciti nel rispondere alle esigenze di chi soffre, che fossero accoglienti, ospitali, pronti a donare e a donarsi, era cosa per noi nota. Ma l'ondata di affetto e generosità che ci ha travolto in questi giorni (con la sala riunioni della redazione che si è trasformata in un centro di smistamento di cibo, giocattoli, libri, vestiario e strumenti per l'infanzia), ci ha davvero commosso.
Il gran cuore dei lecchesi non tradisce mai: valanga di doni per i profughi afghani
Sì perchè la raccolta che come redazione del Giornale di Lecco abbiamo promosso per sostenere una delle famiglie dei profughi afghani accolti sul nostro territorio (in particolare quella di Nooreddin M. , 35 anni ex interprete del contingente italiano a Kabul, ora a Olginate con la moglie e i tre bimbi di 8 anni e mezzo, 5 e di un anno e mezzo) in pochissimi giorni ha riscosso un successo che, lo ammettiamo, è andato forse al di là delle nostre aspettative. Nella nostra sede di via Roma è arrivato di tutto: dagli scarponcini da montagna alle ciabatte per i tre bimbi, dai trenini alle macchinine, dai cappotti ai pantaloncini.
Ed è arrivato anche il passeggino, quel passeggino che la famiglia ci aveva raccontato di necessitare perchè quello che avevano era malandato. A donarlo uno dei tanti lecchesi senza nome, ma con un volto che esprimeva la gioia del dono, che in questi giorni hanno suonato il campanello della redazione e hanno fatto due rampe di scale carichi di ogni «ben di Dio».
Molti anche ci hanno contattato telefonicamente e via mail assicurandoci la propria disponibilità a fare la spesa per la famiglia, ma anche per accompagnare i profughi in un percorso di inserimento sul nostro territorio. Altri ci hanno portato cibo, altro ancora materiale scolastico. Insomma, l'appello che abbiamo lanciato non è caduto nel vuoto, anzi, è stato accolto anche da diverse associazioni che hanno voluto darci una mano.
Solo una parola: grazie!
Scriviamo queste poche righe innanzitutto per farci portavoce e trasmettere a tutti i ringraziamenti della famiglia che ha accolto con commozione e sorpresa, ed enorme dignità i doni ricevuti. E poi anche per trasparenza, perchè crediamo sia doveroso far vedere quando Lecco sia grande e quanto, il nostro, sia stato solo un ponte tra i donatori e i riceventi che grazie a tutti voi possono vivere la situazione con un pizzico in più di serenità. Intanto la raccolta continua.
Raccoglieremo nella nostra redazione di via Roma 78 a Lecco (tutti i giorni escluso il lunedì) tutto ciò che i lecchesi vorranno donare.