Il futuro dello stadio Rigamonti Ceppi: 10mila posti non solo per il calcio, ma per i grandi eventi
La proposta progettuale è stata illustrata oggi nella sede della Canottieri
Integrato, fluido, poliverso e... capiente visto che si punta a 10mila posti. E' il futuro Stadio Rigamonti Ceppi di Lecco , almeno in “One for all stadium” ovvero l'idea progettuale degli architetti Giulio Ceppi, Marco Pozzi e degli ingegneri Luigi Rigamonti e Maurizio Faravaelli (un Rigamonti e un Ceppi ritornano, corsi e ricorsi storici) che è stata presentata oggi, venerdì 12 aprile 2024, nella sede della Canottieri Lecco.
Il futuro dello stadio Rigamonti Ceppi: 10mila posti non solo per il calcio, ma per i gradi eventi
"Una location non casuale - ha ricordato Marco Cariboni, numero uno della società di via Nullo - perchè qui tutto ebbe inizio nel lontano 1912 grazie al socio Vico Signorelli che ebbe l'intuizione di aprire una sezione dedicata al calcio. Poi, problematiche legate soprattutto all'aspetto economico (già allora i calciatori costavano di più dei canottieri...) portarono le strade a dividersi e Ceppi prese in mano la baracca. Per la nostra società il legame con la Calcio Lecco è fatto di gloria e passione. Quella stessa passione che ha spinto sette imprenditori illuminati a versare in una sera tutti i soldi necessari per dare vita alla Canottieri Lecco".
E proprio tra le mura ricoperte di foto storiche che raccontano tante imprese sportive lecchesi oggi l'architetto Ceppi, che ha già curato la prima fase di riqualificazione dello stadio necessaria agli adeguamenti richiesti dalla Figc per la serie B, ha "lanciato un sasso", forse un sogno, per il futuro dello stadio. Sì perchè dopo la fase 1, che ha riguardato impianto di illuminazione, ampliamento delle Curve e posa di seggiolini certificati (5.500 posti a sedere), messa a norma della sicurezza con tornelli elettronici, ampliamento spogliatoi, si passa ad una fase 2 che prevede l'ulteriore incremento della capienza fino a 10mila posti a sedere, ma soprattutto l'apertura dello stadio al contesto urbano, grazie all'inserimento di spazi di servizio alla persona e al benessere (centro fisioterapico, laboratori per diagnosi medica, spa, palestre.), servizi di virtual training e e-games, volumi commerciali e per la ristorazione e l'accoglienza.
"Vorremmo uno stadio aperto alla città nel vero senso della parola - ha spiegato l'architetto Ceppi - Uno stadio fornito e fruibile non solo per la durata di una partita. Uno stadio capace di ospitare concerti, grandi eventi, manifestazioni che oggi a Lecco non si svolgono perchè non esistono spazi adeguati. Uno stadio più accogliente per chi lo frequenta e pensato anche per chi ci vive intorno". Fondamentale, in questo senso la copertura diffusa (e non solo sulla tribuna come oggi) che garantirebbe anche un contenimento sonoro oltre che vantaggi dal punto di vista ambientale e di sostenibilità con la possibilità di raccogliere le acque piovane e posare pannelli fotovoltaici.
Il progetto, che manterrebbe come punto fermo architettonico la Tribuna, prevede la ricostruzione modulare e progressiva delle Curve Nord e Sud e dei Distinti con la creazione di 600 posti auto interrati. L'idea, come detto, sarebbe quella di attrezzare la struttura per eventi extra-calcistici come concerti, spettacoli, rassegne cinematografiche, altre manifestazioni sportive oltre che includere spazi verdi esterni di compensazione per una migliore integrazione con il quartiere ed il contesto cittadino.
Non solo ma all'interno potrebbero trovare spazio bistrot e ristoranti aperti non solo durante l'evento sportivo, uno store del Lecco Calcio con il merchandise della squadra, ma anche aree dedicate alla vendita di articoli sportivi per il calcio e non solo, un'area relax e di fisioterapia dedicata al trattamento dei muscoli della parte inferiore del corpo e spazi per e-game e virtual trading. La proposta illustrata oggi, secondo il team di progettisti, non avrebbe grandi impatti sull'attuale viabilità visto che da questo punto di vista la criticità maggiore restano le misure di sicurezza per i soli eventi calcistici.
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Resta però un nodo (e che nodo...) da sciogliere. Quanto costerebbe tutto questo? E soprattutto chi lo dovrebbe pagare? "Al momento non sono state fatte stime economiche - ha sottolineato l'architetto Ceppi - Questa proposta, che punta ad una vera osmosi tra città e stadio indipendentemente dalla categoria in cui gioca la Calcio Lecco, è stata presentata al sindaco di Lecco Gattinoni perchè lo stadio, lo ricordiamo, è di proprietà Comunale. Ma la via che senza dubbio sembra più percorribile è quella di un partenariato pubblico privato".
E il Comune di tutto ciò cosa ne pensa? "Quello dello stadio è un tema importante e affascinante per il futuro della nostra città - ha replicato l'assessore allo Sviluppo urbano di Lecco Giuseppe Rusconi - Vanno benissimo tutte le proposte che vogliono valorizzare questo bene comune anche perchè la vecchia concezione di stadio, che viene utilizzato per un paio di ore una volta ogni due settimane, non è più sostenibile, anche dal punto di vista economico. E' necessario farlo fruttare coinvolgendo anche le aree attorno, sfruttando spazi per metterli a reddito".
L'aspetto economico resta imprescindibile. "Certo sarebbe bello avere i sette cavalieri che fondarono la Canottieri Lecco - ha ironizzato Rusconi - Concordo con Ceppi che il partenariato pubblico privato è la via principe. Basti pensare a quello con Silea che ci sta consentendo la realizzazione del teleriscaldamento. E' importante però avere una città coesa intorno a un progetto. Una città che lo voglia questo stadio. Invece c'è stato anche chi ha proposto di raderlo al suolo per farne un parco urbano".
Rusconi ha poi parlato delle attuali convenzioni in essere con la Calcio Lecco, una datata 2007 e una 2018. "Il Comune, ad oggi, in teoria introita 50mila euro di affitto. Soldi che in realtà non bastano neanche a fare le pulizie straordinarie dopo le partite. In realtà non li incamera visti gli accordi con la società sportiva che ha realizzato il campo sintetico. Resta il fatto che è in corso la variante generale di piano del Pgt e quello è il luogo opportuno per parlare di questo progetto. Dobbiamo riuscire a valorizzare questo bene perchè oggi come oggi è uno spreco, anche economico".