anniversario

Il CRT, Consorzio Radio-video Tecnici Lecco festeggia 50 anni

Una storia di amicizia, innovazione e servizio al territorio

Il CRT, Consorzio Radio-video Tecnici Lecco festeggia 50 anni

Quando nel 1975 un gruppo di pionieri decise di unire le forze per dare vita a quello che oggi è il CRT – Consorzio Radio-video Tecnici, l’obiettivo era chiaro: rispondere a un’esigenza concreta, in un tempo in cui la tecnologia era ancora in bianco e nero e la Rai trasmetteva da pochi ripetitori nazionali.

Quegli artigiani e tecnici – allora concorrenti, ma prima di tutto amici – hanno scelto di non aspettare, ma di agire. Hanno individuato un punto strategico di ricezione del segnale, costruito i primi ponti radio e portato per la prima volta nel Lecchese segnali televisivi a colori, provenienti dalla Svizzera italiana, da Capodistria e da Montecarlo. Un passo che ha trasformato non solo la fruizione della TV, ma anche il lavoro di molti installatori, rivenditori e antennisti del territorio, dando impulso a una vera e propria filiera.

Il CRT festeggia 50 anni: una storia di amicizia, innovazione e servizio al territorio

Il CRT è nato da una sinergia virtuosa: chi metteva le risorse economiche, chi le competenze tecniche, chi le idee – ricorda Il presidente Paolo Brivio, alla guida del Consorzio ormai da 20 anni -. Un gioco di squadra che ha generato sviluppo, opportunità e occupazione. Nel tempo il consorzio ha continuato ad evolversi, mantenendo immutato il suo spirito fondativo: collaborazione, fiducia e servizio. Oggi il ripetitore principale si trova a Pian Sciresa, in un traliccio realizzato grazie all’intuizione e al dialogo tra consorziati, e ospita le principali emittenti televisive e radiofoniche nazionali (Rai, Mediaset, La7, RTL, Radio Deejay, ecc.), oltre a ponti radio per la sicurezza, la videosorveglianza e il telecontrollo di diversi comuni”.

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La sua posizione strategica, vicina alla città ma a bassa potenza di emissione, lo rende ideale anche dal punto di vista ambientale. È un’infrastruttura che serve tutta la zona, spesso meglio dei ripetitori ufficiali delle grandi emittenti.

Negli anni, il CRT ha esteso la sua copertura, accendendo nuovi ripetitori per coprire zone un tempo non densamente abitate – come l’alta valle San Martino e porzioni della Bergamasca – che oggi richiedono servizi stabili. Il tutto è stato reso possibile dagli introiti derivanti dall’affitto degli impianti, interamente reinvestiti in manutenzione e potenziamento dell’infrastruttura. Oggi il CRT è una realtà economicamente solida, tecnologicamente aggiornata e proiettata verso il futuro delle telecomunicazioni, tra nuove tecnologie, etere e diffusione digitale”.

In occasione del 50° anniversario, dopo un primo incontro con gli “Amici di Pian Sciresa”, il consorzio ha in programma una serata pubblica a novembre: durante l’evento sarà proiettato anche un docufilm che raccoglie testimonianze storiche, interviste ai consorziati fondatori e riflessioni sul futuro delle telecomunicazioni e delle trasmissioni radio-televisive. Un racconto che non vuole essere solo celebrazione, ma memoria viva di un’esperienza che ha saputo coniugare visione, coraggio, tecnica e territorio. E che oggi, a 50 anni esatti, continua a trasmettere più che mai.

Nell’occasione si ricorderà anche il rapporto con Confartigianato Imprese Lecco, in seno alla quale il Consorzio è cresciuto, sia pure come soggetto autonomo e indipendente.

Il CRT – è intervenuta la presidente di Confartigianato Imprese Lecco, Ilaria Bonacina – è un esempio concreto di come l’artigianato possa farsi sistema, unendo competenze tecniche, visione e spirito di collaborazione. La sua storia parla di innovazione costruita passo dopo passo, con determinazione e lungimiranza, in un ambito – quello delle telecomunicazioni – che ha richiesto negli anni continui adattamenti e investimenti. Confartigianato è orgogliosa di aver accompagnato questo percorso: realtà come il CRT ci ricordano che il valore di un’impresa non sta solo nei risultati economici, ma anche nella capacità di generare reti, conoscenza, territorio. E soprattutto, di restare fedeli a un’identità tecnica e umana che si rinnova nel tempo”.