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Il 29 novembre 2025 il sipario si rialzerà al Teatro della Società di Lecco

Dopo otto anni di chiusura e un lungo restauro, il Teatro della Società di Lecco riapre il 29 novembre con un concerto inaugurale e una settimana di eventi per la città.

Il 29 novembre 2025 il sipario si rialzerà al Teatro della Società di Lecco

La data da segnare sul calendario è il 29 novembre 2025: sarà il giorno in cui la cultura lecchese tornerà protagonista con la riapertura del Teatro della Società di Lecco, il teatro storico della città inaugurato nel 1844. Dopo oltre otto anni di chiusura, dovuta a problemi strutturali, il teatro riapre finalmente i battenti, frutto di un lungo e accurato restauro.

Il 29 novembre 2025 il sipario si rialzerà al Teatro della Società di Lecco

L’annuncio ufficiale è stato dato oggi, martedì 30 settembre 2025, da importanti rappresentanti della città e della fondazione che gestisce il teatro: il presidente della Fondazione Teàrte, Eufrasio Anghileri, il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni – vicepresidente del nuovo ente gestore – e Agnese Mascellani, membro del consiglio di amministrazione.

Il Teatro della Società è un simbolo della tradizione culturale lecchese. Progettato dall’architetto Giuseppe Bovara nel 1835 in stile neoclassico e ispirato al Teatro alla Scala di Milano, fu inaugurato nel 1844. Nel 1884 fu aggiunta l’ala sinistra in stile umbertino su progetto di Riccardo Badoni. Negli anni successivi, il teatro ha subito diversi interventi di restauro e ampliamento, tra cui quello del 1979, quando fu realizzato l’affresco di Orlando Sora sulla volta della sala.

La chiusura del 31 maggio 2017 era stata imposta dai Vigili del Fuoco, a seguito di un verbale di inagibilità dovuto a problemi strutturali della volta. Il restauro ha previsto un intervento in più fasi: il primo lotto ha riguardato il consolidamento strutturale, la rimozione dell’amianto e il recupero dell’affresco del soffitto. Attualmente, il secondo lotto è in fase di completamento, con l’obiettivo di restituire alla città un teatro sicuro, rinnovato e pronto ad accogliere nuovamente il pubblico. Una data ambiziosa quella del 29 novembre, visto che gli ultimi interventi sono ancora in corso. Ma l’obiettivo pare a portata di mano, tanto che – meteo permettendo – già questa settimana verranno tolti i ponteggi: prima sulla facciata e sui lati corti, poi sui lati lunghi. Un’operazione che svelerà anche una grande novità cromatica, visto che si dirà addio al giallino per tornare all’originario colore del Bovara – ha annunciato il sindaco, che ha voluto pubblicamente ringraziare l’assessore ai Lavori Pubblici Maria Sacchi per gli sforzi compiuti in questi anni e per i risultati raggiunti.

«Con l’ultima approvazione, la fondazione è ora pienamente operativa –  ha spiegato il presidente – L’obiettivo è sostenere e promuovere attività di teatro sociale. Tutta la cittadinanza desiderava vedere finalmente funzionante questa realtà culturale, dopo anni di attesa. Questo momento rappresenta un’occasione importante per favorire incontri, scambi culturali e crescita».

Il concerto inaugurale del 29 novembre non sarà un evento isolato: sarà preceduto da una settimana di iniziative aperte alla città, che avrà un ruolo centrale nella vita futura del teatro. La partenza ufficiale della programmazione, ovvero la stagione teatrale, prenderà invece il via a gennaio. A iniziare subito, già in questi giorni, sarà invece la raccolta fondi, sul modello dell’iniziativa già organizzata a Villa Manzoni alla presenza di Giorgio Gori: «Verrà pubblicato un bando rivolto a imprenditori, privati e benefattori, con diverse fasce di contributo annuale per tre anni. In base alla quota versata, i partecipanti avranno modalità differenti di partecipazione alla governance», ha spiegato il sindaco Gattinoni.

Tre sono le possibilità di sostenere il teatro: chi dona fino a 10 mila euro diventa mecenate; chi contribuisce tra i 10 e i 20 mila euro sarà socio sostenitore; chi supera i 20 mila euro diventa socio emerito, con diritto di voto in assemblea.

«Il Comune ha già investito molto sul teatro (ricordiamo che il contributo di Palazzo Bovara sarà pari a 262 mila euro, a cui si aggiungeranno 163 mila euro provenienti dalla raccolta fondi tramite Art Bonus. Queste risorse saranno principalmente impiegate per coprire le spese relative ai servizi e al personale. Per il biennio successivo, 2026-2027, il contributo comunale salirà a 800 mila euro, di cui 600 mila già stanziati a bilancio) –  ha aggiunto Mascellani.  Ringrazio l’assessore Simona Piazza, che ha guidato il percorso che ha portato alla nascita della Fondazione Teàrte»«Nonostante la mancanza di una struttura stabile, le attività non sono mai mancate. Ora siamo a una sorta di ritorno alle origini, come suggerisce il nome “Sociale” del nostro teatro. Speriamo di riuscire a coinvolgere molti soci sia dal punto di vista finanziario che come risorsa umana. Vogliamo un Sociale nel senso di comunitario, cioè appartenente ai cittadini. Il fulcro di partenza sarà la cooperazione: da qui si svilupperà un’offerta variegata che risponda alle esigenze e favorisca la crescita di tutte le fasce della popolazione. I cittadini devono percepire il Sociale come qualcosa che appartiene a loro, qualcosa di bello, buono, inaspettato e con proposte differenziate».

Infine, la raccolta fondi non sarà l’unico bando che metterà in campo il Comune: ce ne sarà infatti un secondo che riguarderà la gestione del bar, il Caffè Teatro, che verrà assegnato dalla Fondazione a esterni.