I cani di Velasco Vitali in memoria di Giovanni Falcone
Questa sera le sculture dell'artista bellanese verranno posizionate nella Chiesa di San Domenico dove riposa Giovanni Falcone e dove sarà celebrata una messa in ricordo di tutte le vittime delle Stragi.
Il 23 maggio 1992, alle 17:58, un’esplosione squarcia l’autostrada A29 che collega l’aeroporto di Punta Raisi con la città di Palermo. Il tritolo nascosto in un tunnel a pochi metri di distanza dallo svincolo di Capaci uccide il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. A ucciderli è la mafia, Cosa Nostra, l'organizzazione che il giudice Falcone aveva combattuto tutta la vita. Oggi, lunedì 23 maggio 2022, a 30 anni di distanza il dolore è ancora vivo, la ferita è ancora aperta, il ricordo non è spento. E questo anche grazie a chi continua a lottare per portare avanti la battaglia del magistrato martirizzato dalla mala e da chi, anche attraverso la cultura della legalità promuove i valori trasmessi da falcone. Come il bellanese Velasco Vitali.
I cani di Velasco Vitali in memoria di Giovanni Falcone
Uno dei temi scelti quest’anno per ricordare il trentennale delle Stragi di mafia è infatti quello della cultura. Come l’arte, attraverso la quale promuovere una vitalità civile e culturale contro le mafie. Così come da tempo si propone di fare l’artista Velasco Vitali, figlio d'arte (il padre era Giancarlo Vitali, compianto pittore scomparso nel luglio del 2018) con le opere del suo “Branco”, attraverso un percorso di legalità promosso dalla Polizia di Stato e Fondazione Giovanni Falcone.
I cani simboleggiano l’attacco della criminalità allo Stato ed è stato esposto nell’aula bunker, nella questura e nella facoltà di Giurisprudenza di Palermo, luoghi in cui lo Stato e la legge hanno vinto sulla mafia. L’ultima tappa, nella serata do oggi, 23 maggio, sarà la Chiesa di San Domenico, dove riposa Giovanni Falcone e dove sarà celebrata una messa in ricordo di tutte le vittime delle Stragi.
Branco
“Branco” è un’installazione di 54 cani a grandezza naturale allestita nel cortile dell’Aula Bunker dell’Ucciardone, sculture realizzate in ferro, lamiere, piombo, catrame e cemento per il progetto "Spazi Capaci" ideato da Alessandro De Lisi e organizzato dalla Fondazione Falcone.
L’opera, inaugurata il 23 maggio 2021, giorno in cui ricorre l’anniversario della morte del giudice Giovanni Falcone è posizionata per alcuni giorni all’interno dell’aula di giustizia, tra i banchi della corte e le celle dei detenuti, dove si svolse lo storico maxiprocesso contro Cosa Nostra. Come sentinelle a guardia della verità, il gruppo di animali rappresenta qui lo scontro tra il bene e il male, la fame del potere criminale e l’abuso della mafia sulla società, ma anche la reazione, la lotta civile.
53 sculture (come gli anni di Giovanni Falcone quando morì) più una, tutta d’oro, da sola a vegliare il caveau dove è custodita l’istruttoria del primo maxiprocesso, un auspicio affinché la giustizia possa continuare indisturbata a proseguire il suo corso.