Galbiate, grande festa per i 100 anni di Fausta Cesana
La donna ha ricevuto la visita di sindaco, vice e don, oltre ad amici e parenti: in tanti sono accorsi a celebrare questo traguardo speciale

Grande festa in casa Tocchetti giovedì scorso, 27 marzo 2025, per il compleanno di Fausta Cesana, che ha spento ben 100 candeline. Alla festa, che si è celebrata nella casa di famiglia a Sala al Barro, erano presenti i figli, i nipoti e il primo pronipote della donna, ma anche il sindaco Piergiovanni Montanelli e la vice Maria Butti, i quali hanno portato a nome di tutta l’Amministrazione e di tutta la comunità di Galbiate i loro migliori auguri. Invece, nel primo pomeriggio si è recato in visita don Ivano, che ha celebrato una messa dedicandola in più passaggi alla stessa Fausta e che le ha infine regalato un’icona religiosa. Ma la lista dei visitatori che hanno suonato alla porta di casa Tocchetti giovedì è fin troppo lunga da riassumere qui: amici, conoscenti, parenti... chiunque, insomma, è accorso per fare gli auguri e donare piccoli pensieri a Fausta. In fondo si sa, 100 anni non si compiono tutti i giorni (e soprattutto non capita a tutti).
Galbiate, grande festa per i 100 anni di Fausta Cesana
Galbiatese di nascita (la famiglia, di origini umili, proviene da Camporeso), Fausta nasce nel 1925, quarta di cinque fratelli e, come raccontato dal figlio Marco Tocchetti, ha sempre avuto "molta cura di sé", nonostante la povertà caratteristica della Brianza di un tempo. Non che ciò costituisse un limite, anzi: "La 'nonna' teneva molto alla propria persona e alla propria cultura – continua Marco – tra le materie in cui primeggiava a scuola c’era 'Igiene e cura della persona', e racconta sempre che, visti i costi delle copertine in edicola, ricopriva i propri libri scolastici con la carta di giornale".
Dopo la quinta elementare a Galbiate si è impiegata nella filanda di Sala al Barro, e come tutte le operaie bambine aveva il semplice compito di assistere quelle più anziane. "Buttava i bozzoli della seta nei pentoloni dove venivano messi a bollire per poi scolarli e passarli alle altre che li lavoravano – racconta il figlio – un lavoro che detestava, in special modo per il fetore che proveniva dai bozzoli in ebollizione".
A 14 anni invece ha trovato impiego alla Faini, una grossa industria che produceva raggiere per biciclette e ombrelli posizionata dietro l’oratorio di San Nicolò a Lecco. Poi il periodo fascista e la guerra, un periodo che la famiglia di Fausta ha sempre percepito come estremamente negativo, soprattutto per la violenza perpetrata nei confronti della popolazione. Dopo la guerra si sposa con Leopoldo Tocchetti nel 1955 in un matrimonio lungo e felice durato fino al 2010, momento in cui il marito morì per un malore all’età di 85 anni.
"Non l’abbiamo mai vista ammalata nella nostra intera vita, quindi c’è la fortuna di avere un corredo genetico fortissimo – conclude Marco – ma il tutto sempre sorretto da una grande forza di volontà, e attaccamento alla vita. È una donna sempre sorridente che ha attraversato un secolo con la capacità di ascoltare e di mettersi nei panni degli altri, dando suggerimenti che sono filtrati dalla sua saggezza. Pazienza, obbedienza e solidarietà con gli altri: valori che ha trasmesso anche ai nipoti".
Una vita semplice e che continua a essere vissuta con dignità, tra la caparbietà e la saggezza che solo una nonna, una mamma – ma ancora prima una donna – sa dare ancora dopo tutti questi anni.
Andrea Marcianò