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Furiosa lite in Commissione Urbanistica sul Caleotto: ancora polemica sulla centrale termica

Tensioni tra Rusconi e Valsecchi. Nessun tecnico presente, la discussione si concentra tra forma e sostanza del progetto, con il prossimo appuntamento fissato per l’11 dicembre.

Furiosa lite in Commissione Urbanistica sul Caleotto: ancora polemica sulla centrale termica

Si è chiusa con una furiosa lite, a lavori terminati  (ma a microfoni e telecamere ancora accesi), tra l’assessore Giuseppe Rusconi e il consigliere di Appello per Lecco Corrado Valsecchi, la Commissione Quinta Urbanistica che si è riunita nella serata di ieri, giovedì 27 novembre 2025, a Palazzo Bovara.

Furiosa lite in Commissione Urbanistica sul Caleotto: ancora polemica sulla centrale termica

Lo  scambio di accuse reciproche, con ripetuti inviti da parte di entrambi i “litiganti” ad “andare a studiare”, ha dimostrato quanto i nervi siano tesi su un argomento che tiene banco ormai da settimane: quello della centrale termica del Caleotto, legata al progetto del teleriscaldamento.

La commissione era stata convocata per discutere una proposta di deliberazione di iniziativa consiliare presentata da  Lorella Cesana e Corrado Valsecchi, volta all’annullamento dell’efficacia esecutiva della deliberazione consiliare del 29 settembre 2025 relativa alla variante urbanistica per la realizzazione della centrale cogenerativa al polo Caleotto.
Tale deliberazione, lo ricordiamo,  consente l’elevazione di 5 metri delle due canne fumarie dell’impianto.

In apertura di commissione, però, il presidente Stefano Villa aveva informato i commissari di una richiesta avanzata dal consigliere Alberto Anghileri riguardo alla necessità di invitare (o meglio, convocare )  alla seduta i tecnici degli enti interessati: Regione Lombardia, Provincia di Lecco, Acinque e TecnoHabitat, tutti coinvolti nel progetto. L’obiettivo era fare chiarezza su un intervento che, ad oggi, presenta ancora numerosi punti interrogativi.
Peccato che, nella seduta di ieri, nessuno dei tecnici convocati si sia presentato.

Forse ci sarà più fortuna l’11 dicembre prossimo, quando la commissione tornerà a riunirsi. Intanto, però, la richiesta dei consiglieri Cesana e Valsecchi ha scatenato una discussione in aula.

«La delibera che proponiamo questa sera non riguarda il merito del progetto, né l’errore tecnico evidenziato, ma ha natura esclusivamente procedurale. Non entra nel merito della decisione del 29, bensì riguarda il fatto che quanto deciso dal Consiglio influisce sulla conferenza dei servizi – ha spiegato Cesana – Il Consiglio comunale del 17 novembre ha impegnato il sindaco e la giunta a effettuare verifiche e, se necessario, a valutare un eventuale provvedimento di aggiornamento degli uffici competenti. È stato richiesto di svolgere audizioni tecniche e di coinvolgere la cittadinanza. La delibera che chiediamo di portare in Consiglio riguarda la sospensione dell’efficacia della decisione del 29, in relazione all’approvazione della variante al PGT per l’altezza. Sindaco e giunta non potranno assolvere a questo impegno se non si sospende l’efficacia della delibera, perché la stessa è già stata trasmessa alla Provincia, che potrebbe emettere l’Autorizzazione Unica Ambientale da un giorno all’altro. Noi chiediamo solo di concedere a sindaco e giunta il tempo necessario per assolvere agli impegni assunti dal Consiglio il 17 novembre».

«Dobbiamo deliberare, perché se il procedimento è iniziato da un errore alla base, è necessario sospendere immediatamente l’eseguibilità a titolo cautelativo, non a tutela della giunta, ma dei consiglieri che hanno votato a favore – ha rincalzato Valsecchi – Noi non siamo contrari al teleriscaldamento e non vogliamo mettere sul banco degli imputati Acinque. Abbiamo già commesso errori con Linee Lecco, e non bisogna ripeterli. C’è stato un errore e nessuno, evidentemente, se n’è accorto. Ora si tratta di capire cosa Acinque abbia comunicato alla Regione e se la Regione abbia deciso di assoggettare il progetto del Caleotto alla VIA. In tal caso, si riparte; altrimenti, il percorso prosegue normalmente».

Quanto meno dubbioso sulla proposta si è mostrato Alberto Anghileri, che si è detto convinto che quella avanzata da Valsecchi e Cesana sia una questione di forma, mentre, per il bene dei cittadini di Lecco, sia giunto il momento di concentrarsi sulla sostanza.

«L’esecutività è già sospesa nel momento in cui la Provincia ha richiesto alla Regione di valutare la situazione. Ma questa è la forma; la sostanza è un’altra: la centrale inquina? È nociva per i cittadini? Questa è l’unica risposta che vogliamo ottenere, ed è per questo che ho chiesto che vengano i tecnici a spiegarcelo», ha sostenuto il numero uno di Con la Sinistra Cambia Lecco.

A chiudere il cerchio sono stati l’assessore Rusconi – che ha specificato che, a norma di legge, non è possibile assolvere alla richiesta di Valsecchi e Cesana – e l’ingegner Crippa, che hanno sottolineato come, di fatto, l’immediata esecutività della delibera di settembre sia già praticamente sospesa dalla richiesta di chiarimenti avanzata dalla Regione.
«Non ci sono effetti immediati, nessuno si metterà a costruire la centrale del Caleotto domani», hanno precisato.

Parole che, come detto, hanno acceso ulteriormente gli animi e non hanno spento la polemica. Nulla di fatto, quindi: la vicenda del Caleotto è destinata ancora a far discutere.