Fragomeli in visita in visita ai consultori di Lecco e Merate: "Servono più risorse"
Più risorse per il personale e la strumentazione. È questa la richiesta avanzata dai consiglieri regionali del Partito Democratico, Paola Bocci e Gian Mario Fragomeli, insieme alla responsabile del Tavolo sanità del Pd di Lecco, Milena Mucci, che oggi, venerdì 10 gennaio 2024, hanno visitato i consultori di Lecco e Merate.
Più risorse per il personale e la strumentazione. È questa la richiesta avanzata dai consiglieri regionali del Partito Democratico, Paola Bocci e Gian Mario Fragomeli, insieme alla responsabile del Tavolo sanità del Pd di Lecco, Milena Mucci, che oggi, venerdì 10 gennaio 2024, hanno visitato i consultori di Lecco e Merate.
Fragomeli in visita in visita ai consultori di Lecco e Merate: "Servono più risorse"
“La chiusura del punto nascita di Merate resta una perdita per il territorio – afferma Gian Mario Fragomeli –. Abbiamo però potuto constatare che le risorse sono state redistribuite nel territorio, consentendo di implementare servizi come la rete consultoriale. Si è avviata l’integrazione del presidio col territorio, anche con soggetti del terzo settore e con la Casa di comunità. Una sperimentazione importante, che si può ampliare. Al consultorio di Lecco, la sfida è stata l’apertura di servizi complementari di natura sanitaria, in coprogettazione con i servizi dell’ospedale, che ha visto un aumento dell’utenza, a riprova che la strada imboccata è quella giusta. Ora si tratta di migliorare i progetti avviati”.
“La Regione – sottolinea Paola Bocci – deve dare reputazione e visibilità ai consultori, che sono snodi fondamentali del territorio per dare risposte di prossimità ai bisogni della comunità. Esempi come quelli dei consultori di Lecco e Merate, che possono contare su personale competente e capace di sperimentare, meritano maggiore valorizzazione e ulteriori risorse, soprattutto da destinare alla strumentazione e al personale”.
“È importante – conclude Milena Mucci – reperire personale specializzato, che possa entrare in strutture ben avviate. Essenziale anche indirizzare le nuove generazioni a interessarsi a realtà sociosanitarie territoriali”.