Ieri sera, martedì 23 dicembre 2025, il cielo dell’inverno si è fatto più profondo, e le montagne di Lecco hanno indossato il loro manto di magia. Tra il freddo che avvolgeva i boschi e il respiro leggero dei camminatori, lunghe scie di luce hanno tracciato sentieri scintillanti: il rito delle fiaccolate dell’Antivigilia ha preso vita ancora una volta.
Fiaccole e magia nell’Antivigilia lecchese
Da Monte Cornizzolo a Moregallo, da Vercurago a Pescate, dal San Martino alla Rovinata, le torce hanno guidato famiglie, escursionisti e cuori curiosi lungo cammini di tradizione e condivisione. Gli zampognari hanno intonato note antiche, il profumo del vin brulè e dei dolci natalizi si è mescolato all’aria frizzante, e ogni passo è diventato un piccolo incanto verso cappelle, rifugi e panorami sospesi tra cielo e monti.
GUARDA LA GALLERY (8 foto)
A Civate, su Monte Cornizzolo, la 26ª fiaccolata della Società Escursionisti Civatesi e del Gruppo Alpini ha illuminato il sentiero fino alla Chiesetta degli Alpini, dove la Santa Messa ha celebrato il calore della comunità, seguita da trippa, panettone e vin brulè al Rifugio Marisa Consigliere. A Ballabio, la Baita di Bongio ha accolto sorrisi e auguri, mentre a Rovinata e San Martino l’eco delle fiaccole si è unita alle preghiere e alle melodie degli strumenti tradizionali.
Sul Monte Magnodeno, la trippata dell’Anta ha preceduto la salita, mentre a Moregallo e Corno Rat la ferrata e la Cresta Osa hanno scintillato di luci tremolanti, trasformando l’oscurità in un tappeto dorato. Anche Pescate, Manavello e Pian Sciresa hanno visto i loro sentieri animarsi di camminatori attenti e occhi meravigliati, pronti a condividere tè caldo, panettone e sorrisi sotto il cielo invernale.
Ogni fiaccola accesa ieri sera era un filo che univa passato e presente, comunità e natura, calore e silenzio. E mentre le luci lentamente si spegnevano, l’incanto rimaneva, custodito tra le creste e nei cuori di chi ha percorso quei sentieri. Perché la vera magia del Natale, sulle montagne lecchesi, non è solo nella luce che illumina l’inverno… ma nella condivisione che scalda l’anima.

