Cultura

Festival Treccani: seconda giornata tra sport e lingua

Gli incontri e gli spettacoli del Festival, che prosegue, saranno ad accesso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili

Festival Treccani: seconda giornata tra sport e lingua

La seconda giornata dell’ottava edizione del Festival Treccani della lingua italiana a Lecco si è aperta  oggi, sabato 27 settembre 2025, alla Canottieri Lecco con un incontro dedicato ai valori dello sport, a cui hanno preso parte i campioni olimpionici Antonio Rossi e Valentina Rodini, il comandante del centro sportivo Fiamme Gialle generale Antonio Marco Appella e il generale Vincenzo Parrinello, già comandante dei Gruppi Sportivi Fiamme Gialle, Presidente del Gruppo Sciatori Fiamme Gialle e organizzatore di importanti eventi sportivi internazionali.

Focus sullo sport con Rossi e Rodini al Festival Treccani

“Sono stato indirizzato allo sport dai miei genitori, che credevano nel suo valore educativo, e sostenuto da Marco Cariboni e da tutta la Canottieri Lecco, che con lungimiranza mi hanno permesso di vincere il mio primo titolo italiano – ha raccontato Antonio Rossi – La vera responsabilità l’ho sentita per la prima volta quando ho vestito la maglia azzurra e quella giallo verde del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle: ho capito che dovevo davvero dare il meglio di me e al tempo stesso interpretare quei valori che le Fiamme Gialle mi avevano trasmesso: passione, equilibrio, determinazione, ma anche sacrificio e rigore morale”.

E ha continuato: “Quando ho avuto l’onore di essere portabandiera a Pechino 2008, in un contesto in cui si parlava di ambienterà i diritti civili, di Tibet, ho avvertito un forte senso di responsabilità. Quanto ho appreso nello sport l’ho portato anche in politica, introducendo un metodo di lavoro per obiettivi e lavoro di squadra. E poi, da padre, ho avvertito la responsabilità di essere di ispirazione per i miei figli. Oggi, da presidente di Federcanoa, mi sento responsabile di tutto il movimento”.

Espressioni condivise anche da Valentina Rodini, anch’essa oro olimpico nel canottaggio e oggi componente della giunta esecutiva del Coni: “Ho sempre gareggiato in doppio e vi assicuro che condividere 365 giorni all’anno con la stessa persona non è facile. Spesso, io e Federica litigavamo, e di brutto: del resto ci eravamo ripromesse che avremmo dovuto entrambe dare il 100 per cento quando gareggiavamo se volevamo ottenere un risultato. Responsabilità significa saper puntare il dito, innanzitutto su di sé. Oggi mi sento responsabile di rappresentare tutto il movimento del montaggio: per me significa poter dare qualcosa agli altri, rappresentare qualcuno”.

L’esperienza delle Fiamme Gialle

“La responsabilità è consapevolezza di un ruolo che, per un dirigente sportivo, significa mettersi al servizio degli atleti e di tutte le persone che lavorano perché questi atleti possano esser messi in condizione di raggiungere i risultati attesi. – ha sottolineato il generale Antonio Marco Appella – Dobbiamo saper tessere una tela con tanti tasselli, che sono le persone coinvolte in un progetto. Questo compito assume un valore particolare per chi rappresenta una istituzione come sono le Fiamme Gialle: abbiamo il compito di esprimere i valori etici e comportamentali della nostra arma. Del resto siamo un gruppo che conta 250 atleti, 250 persone di supporto, rappresenta 29 discipline e conta su 70 tecnici”.

Infine il generale Vincenzo Parrinello ha ricordato la riforma da lui introdotta che ha permesso di introdurre nel 2000 un nuovo modello per il più importante gruppo sportivo militare: applicare i valori, collaborare con gruppi civili e federazioni mettendo a disposizione competenze e strutture, per render partecipi tutti del bene pubblico, sviluppare progetti con le scuole e favorire iniziative di carattere sociale volte all’inclusione. E ha concluso: “I ragazzi devono andare a fare lo sport con il sorriso: lo sport è un metodo per educare i più giovani al rispetto delle regole, ai valori dell’impegno, del saper accettare anche le sconfitte. I genitori questo devono capirlo, senza scaricare sui giovani le proprie attese e frustrazioni”.

Si è parlato anche di fumetti e design

La mattinata ha visto protagonisti anche una serie di giovanissimi aspiranti fumettisti che hanno partecipato al laboratorio di Blasco Pisapia, disegnatore ufficiale della redazione di Topolino. L’autore ha svelato loro alcuni segreti delle “nuvole parlanti” e ha insegnato a disegnare i personaggi Disney, cominciando proprio dall’inossidabile Topolino.

Domitillia Dardi, storica e curatrice di design, docente nei triennali e nei Master allo Ied di Roma e co-fondatrice e curatrice della fiera del design d’autore Edit Napoli, ha proposto una lectio su “La rivoluzione del rammendo. La responsabilità di far durare le cose”, un interessante excursus attraverso il design interrogandosi su concetto di obsolescenza, styling e responsabilità rispetto alla vita degli oggetti. Ha mostrato alcune soluzioni di riuso e seconda vita degli oggetti a partire dalla necessità, come nei Paesi in via di sviluppo o in situazioni di difficile reperimento di materiali, come in Urss, ma anche dal desiderio responsabile di progettare oggetti destinati a durare, pensati e realizzati per diventare “altro” in caso di rottura, come le ciotole di Paolo Ulina o i pavimenti in rame di Fioravanti in cui proprio attraverso l’usura e l’ossidazione emergono nuovi decori.

“Riusare è una responsabilità condivisa – ha detto -la responsabilità sulla durabilità delle cose è avvertita da chi progetto, da chi produce e da chi utilizza. A mancare è “una cosa pubblica” che scelga per il bene della collettività e non del singolo”.

La lingua: da Dante al Manzoni

I linguisti Giuseppe Patota e Valeria Della Valle sono stati i nocchieri di un viaggio nel tempo e nello spazio che dall’Assisi di san Francesco ci ha accompagnato a Lecco, sulla soglia di Villa Manzoni.

In “Le parole valgono” hanno abilmente riassunto la storia della lingua italiana partendo dalla “preghiera in volgare che Francesco recitava e cantava invitando i sui fraticelli a fare altrettanto” come ha spiegato Patota. Da Assisi il viaggio ci ha condotti alla Firenze di Dante, “che giustamente definiamo padre della lingua italiana e che ci ha mostrato come anche le parole più dure siano integrabili quando necessarie” ha sottolineato Della Valle, ricordando il modo in cui il Sommo descrive le pene che toccano ai seminatori di discordia nel suo Inferno.

Della Valle ha poi ricordato come la Commedia abbia avuto immediata popolarità, al punto da generare la tradizione della trasmissione orale a cui lo stesso Roberto Benigni ha attinto nelle sue letture.
Patota ha ripreso il filo dell’evoluzione della lingua nella Venezia del Cinquecento, introducendo l’opera di Pietro Bembo e la sua grammatica nata anche per amore della nobildonna Maria Savorgnan che lo pregava di correggerle la forma nelle lettere d’amore che i due si scambiavano.

Valeria Della Valle ha invece parlato di nuovo di Firenze, dell’attività dell’accademia della crusca e dell’influenza di Leonardo Salviati, letterato famoso per la “rassettatura del Decameron”, che ispirò all’accademia la compilazione del famoso vocabolario.
Ma il viaggio non poteva che concludersi a Lecco, con la scelta di Manzoni di “risciacquare i panni in Arno” e offrirci una lingua non dissimile da quella contemporanea, perché, concordano i due esperti “Se Dante è il primo padre della nostra lingua, Manzoni è certo il secondo”.

Gli appuntamenti di sabato pomeriggio

Il festival è proseguito nel pomeriggio, sempre a Palazzo delle Paure: alle ore 17  incontro con Beatrice Cristalli, La responsabilità nella lingua: un viaggio tra etimologia, storia e nuovi significati.

Alle ore 18 Walter Siti con l’incontro intitolato La letteratura tra disimpegno e vocazione terapeutica.

Alle ore 19 Nicolas Ballario con Paola Manfredi e Velasco Vitali racconteranno invece Che cosa c’è tra etica ed estetica. La responsabilità dell’arte.

Gli incontri e gli spettacoli del Festival saranno ad accesso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili. Il programma, suscettibile di variazioni, è consultabile sui siti del Festival e della Fondazione Treccani.