Ucid Lecco

Festival della dottrina sociale, "Le sfide e i rischi del futuro dobbiamo affrontarli insieme"

Successo per la prima edizione

Festival della dottrina sociale, "Le sfide e i rischi del futuro dobbiamo affrontarli insieme"
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«Audaci nella speranza e creativi con coraggio». E’ stato questo il leit motive che ha accompagnato Vincenza Scaccabarozzi, presidente di Ucid Lecco, ad affrontare l’impegnativa sfida del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa. Una sfida vinta. Come ha testimoniato la giornata di sabato 21 maggio 2022  iniziata con il gesto simbolico della piantumazione e benedizione del melograno nel giardino sensoriale di via Sora e proseguita nell’Auditorium della Camera di Commercio per presentare la Carta dei Valori sottoscritta da 21 associazioni lecchesi. Una giornata impreziosita da due relatori di grande valore come  Mauro Magatti, professore della Cattolica di Milano, e don Walter Magnoni, docente di Etica sociale alla Cattolica di Milano.

Festival della dottrina sociale, "Le sfide e i rischi del futuro dobbiamo affrontarli insieme"

A introdurre i lavori è stata la stessa Scaccabarozzi. «Siamo partiti con 21 persone attorno al tavolo e 5 fogli bianchi che, con spirito costruttivo e animati dal confronto, hanno dato vita alla Carta dei valori dove ci si focalizza su persona al centro, bene comune, sviluppo, solidarietà e sussidiarietà. Non abbiamo fatto azioni concrete, ma questo è un inizio e il Festival rappresenta un percorso da fare insieme».

«Nessuno sa cosa ci aspetta il futuro: stiamo vivendo il nostro tempo con le sue opportunità, le sue sfide e i suoi rischi: è necessario aiutarsi», ha esordito il professor Magatti. In questo mondo complesso tutti siamo disorientati. «E’ terminata la stagione che ha visto la caduta del muro di Berlino, il dissolvimento dell’Urss e la fine della globalizzazione. Il Pil negli ultimi vent’anni è raddoppiato ed è stata una stagione di enorme successo ma ha pure generato problemi entropici e antropici. Abbiamo avuto quattro enormi questioni: l’11 Settembre, la crisi finanziaria, il Covid e ora la guerra. Sono tutte cose collegate al mondo che abbiamo costruito». 

Ora ci aspetta un futuro migliore? Altri disastri?

«Non possiamo prescindere da scienza, innovazione e tecnologia, ma la risposta ai nostri problemi non può essere solo tecnica», ha proseguito l’illustre conferenziere che ha poi posto alla platea alcuni interrogativi: ha ancora senso la libertà umana in questo contesto? Può avere un ruolo significativo in questo mondo ipertecnologico? E se sì, a quali condizioni? «L’autocrazia più pericolosa non è quella del tiranno ma quella digitale. Il futuro sarà desiderabile se scommetteremo sulla libertà; noi siamo relazione in quanto liberi e la libertà è relazione», ha concluso Magatti.

Non meno “provocatorio” è risultato don Magnoni che ha esordito dissertando sul grande ruolo svolto dai monaci benedettini, su come i francescani hanno risposto all’imbarazzo della ricchezza e sulla figura dei teologi spagnoli.  «Dobbiamo superare la tirannia del merito passando dalla meritocrazia alla meritocraticità; recuperare la territorialità; fare la fatica di pensare, pensare insieme e amare».

La giornata si è poi chiusa con la premiazioni dei lavori dei ragazzi del Liceo Classico Manzoni, coordinati dalla professoressa Laura Polo, dell’Istituto Maria Ausiliatrice della professoressa Laura Arrigoni, e del CFP della professoressa Sabrina Consonni, oltre al premio speciale assegnato agli ospiti della Rsa Airoldi e Muzzi. 

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