Impressionanti immagini dell'Adda

Emergenza idrica: "Cambia" invoca una cabina di regia

Colosimo: "Vanno individuate sorgenti sussidiarie da attivare in caso di necessità"

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Cambia Calolzio torna all’attacco sull’emergenza idrica. Lo fa con una seconda missiva, indirizzata come la precedente alla presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hoffmann e al sindaco di Calolziocorte Marco Ghezzi, attraverso la quale ribadisce la propria proposta per mettere in campo interventi coordinati per combattere il rischio  sul nostro territorio.

Emergenza idrica

Un problema che, come è facile notare semplicemente rivolgendo lo sguardo ai nostri fiumi e ai nostri laghi che oggi “scoprono” delle vere e proprie “spiagge” sulle proprie rive, è fortemente attuale con il Consiglio dei Ministri che ha prorogato per tutto il 2023 lo stato di emergenza siccità.

Il trend di riduzione progressiva delle precipitazioni e aumento delle temperature medie è poi un dato di fatto e di conseguenza è necessario fare i conti con una situazione che rischia di diventare normalità e che come tale va gestita non solo in via emergenziale, bensì strutturale.

Anche se oggi la situazione è sotto controllo, va comunque prestata la massima attenzione con l’abbassamento dell’Adda, del lago, e delle falde acquifere, dovuto in parte anche alla crisi idrica dell’anno scorso, che rendono difficile il recupero dei valori.

"Cambia" invoca una cabina di regia

“Partiamo da un gap negativo importante. - spiega il capogruppo Diego Colosimo - Da qui pensiamo si debba intervenire per predefinire in maniera coordinata interventi possibili per affrontare nel modo più utile ed efficiente la gestione idrica che è una risorsa fondamentale”.

La soluzione, per il gruppo di minoranza calolziese, però esisterebbe: l’attivazione di una “cabina di regia” con gli enti, le agenzie e le aziende che sul territorio, a vario titolo, si occupano delle problematiche idriche (ad esempio BIM, ATO, Consorzio dell’Adda, ARPA, Lario Reti Holding, Autorità di Bacino del Lario e Laghi Minori).
“È necessario - continua Colosimo - per fare il punto della situazione e programmare in maniera coordinata gli interventi da mettere in campo sia per l’ambito emergenziale che strutturale (a partire dalle perdite). Non ultimo per l’individuazione di eventuali sorgenti sussidiarie da attivare in caso di necessità e l’asportazione della vegetazione che “succhia” dagli alvei dei corsi d’acqua quel poco che vi scorre”.

Luca de Cani

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