Lecco

E' morta a gennaio ma deve pagare la Tari

Un caso purtroppo non isolato

E' morta a gennaio ma deve pagare la Tari
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E' morta a gennaio ma deve pagare la Tari. Succede a Lecco e a denunciare la situazione con una lettera alla nostra redazione è Giacinta Papini la cui madre, pur essendo deceduta, deve pagare la tassa rifiuti.

E' morta a gennaio ma deve pagare la Tari

Nel 2020 mia mamma (96 anni) si è trasferita da me dopo un ricovero ospedaliero. Ho fatto il cambio di residenza e aggiornato i dati per il pagamento della TARI. Purtroppo è deceduta il 7 gennaio di quest’anno ma, nonostante sia stato aggiornato lo stato di famiglia, mi è arrivato il bollettino TARI 2021 che comprende ancora mia mamma . Ho pensato ad un errore ma in realtà non è così. Ho telefonato e mi è stato detto che se fosse morta il 31 dicembre non avrei pagato e che il regolamento comunale di Lecco in materia di rifiuti non prevede nessun ricalcolo. Ho obiettato che mia mamma in questo anno non produrrà rifiuti e che mi pareva una logica demenziale. Insomma succede che se muori il 1 gennaio paghi mentre se nasci pagherai l’anno successivo (un neonato ne produce di rifiuti) se invece muori il 31 dicembre non pagherai ma se nasci pagherai. Così mi è stato detto dal funzionario del Comune al telefono. Ritengo sia necessario un cambiamento nei calcoli come succede in altri Comuni dove ricalcolano in base ai mesi e non sull’anno….. non solo, infatti sono le persone fisiche che producono rifiuti, invece vengono anche inseriti i mq dell’abitazione che notoriamente producono solo polvere. Altro problema che avevo sollevato riguardava l’umido, che raccolgo nella campana di compostaggio nel mio giardino e che mi pare una scelta ecologica. Mi è stata riconosciuta una detrazione ridicola di ben 7 euro cifra che, logicamente ha come unico scopo quello di disincentivare questa pratica.

Un caso non isolato

Una data termine, che segna la fine dell’anno di contribuzione Tari e l’inizio di quello successivo, determinando i relativi conteggi di quanto dovuto da parte dei cittadini utenti del servizio rifiuti, risulta inevitabile. Ora come ora, stante il vigente regolamento della tassa, i vincoli giuridico burocratici del bilancio generale dell’ente, le procedure operative dell’ufficio Tributi, ma anche il software in dotazione, non si dà la possibilità di applicare sconti o storni nella misura in cui qualcuno non abbia usufruito del servizio. Succede anche se a certificare la mancata fruizione vi sia un attestato di morte avvenuta, come nel caso della madre della nostra lettrice.  Un caso non isolato come conferma l'assessore del Comune di Lecco  Roberto Pietrobelli. "Purtroppo non è unico, né raro  Analoghe situazioni vengono spesso fatte presenti ai nostri uffici, perché purtroppo i decessi capitano nel corso di tutto l’anno solare".

Si potrebbe stabilire una data termine diversa dal 31 dicembre, magari coincidente o più prossima al versamento effettivo della tassa come accade in altri Comuni?

"In ogni caso gli uffici hanno bisogno di operare con un dato anticipo rispetto all’emissione dei bollettini - spiega Pietrobelli -  Il 31 dicembre è parso un buon termine per avere un quadro certo dei dati d e l l’anno concluso, funzionale anche alla redazione dei piani di bilancio, preventivo e consuntivo. Ma non è escluso che, migliorando il Comune la propria capacità di elaborazione informatica dei dati, grazie a software che consentano un aggiornamento più puntuale del quadro dei contribuenti, non si possa spostare la data della bollettazione. Ci sarà sempre però chi si troverà “d e nt ro” o “fuor i” l’anno di riferimento contributivo, risultando penalizzato o avvantaggiato per pochi giorni. E va considerato che per i nostri uffici un margine operativo troppo ristretto potrebbe tradursi in un aggravio di lavoro".

Non sarebbe possibile applicare rimborsi a posteriori?

"Avevo ipotizzato questa soluzione, ma è meno semplice di quello che appare. Comporterebbe una serie di complicazioni a livello di Bilancio generale: non è possibile togliere i lucchetti a un documento contabile già chiuso e certificato, si rischia di essere richiamati dalla Corte dei Conti. Detto questo io resto aperto a qualunque proposta che possa suggerire altre soluzioni".

 La nostra lettrice obietta anche a proposito dello sconto «ridicolo» riconosciuto a chi non conferisce l’umido perché provvede a compostare da sé, nel proprio giardino, la frazione organica dei rifiuti domestici?

"In effetti la detrazione è abbastanza irrilevante. Ma la sfida attuale, alla quale i cittadini sono invitati a partecipare, per abbassare i costi di smaltimento dei rifiuti è quella legata al sacco rosso in vista della tariffazione puntuale della frazione indifferenziata. Per definire il nuovo regolamento di calcolo della Tari dobbiamo attendere che Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ndr) stabilisca i nuovi criteri, il che dovrebbe avvenire entro il 2023. Ma l’introduzione sacco rosso a Lecco come anche in altri Comuni del Lecchese sta già mostrando i risultati auspicati: la riduzione d e l l’indifferenziato, a vantaggio della parte riciclabile che consente a Silea, la società pubblica che gestisce il servizio, ricavi più alti a compensazione dei costi di smaltimento  sostenuti".

In fondo per i cosiddetti utenti domestici si è trattato solo di cambiare il colore del sacco...

"Ma altre utenze non domestiche stanno pian piano imparando a prestare maggiore attenzione alla divisione dei rifiuti. E questo contribuisce allo sforzo collettivo, a vantaggio di tutti" .

 

 

 

 

 

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