Generosità

Donazione anonima: lascia soldi e un biglietto e... fugge

E' successo a Mandello e storie come questa aprono davvero il cuore.

Donazione anonima: lascia soldi e un biglietto e... fugge
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Donazione anonima: lascia soldi e un biglietto e... fugge. E' successo a Mandello e storie come questa aprono davvero il cuore. Ma cosa è accaduto? Una donna ha suonato il campanello dell’appartamento in via Manzoni, sede dell’associazione "Via", acronimo di "Vita Insieme Autogestita", durante le feste natalizie e, senza presentarsi, ha lasciato una somma di denaro con un biglietto di auguri prima di allontanarsi in tutta fretta, volendo mantenere l’anonimato. Scelta che dà ancora più valore al suo bel gesto di altruismo e solidarietà.

Donazione anonima: lascia soldi e un biglietto e... fugge

2Nonostante non sappia il suo nome vorrei che le arrivasse il mio grazie più sentito e sincero - ha raccontato il presidente del sodalizio Ezio Leos - Questa non è la prima volta che beneficiamo di un’iniziativa così bella. Ogni anno, infatti, a Natale e Pasqua, ci vengono recapitati panettoni e colombe da una pasticceria, commissionate sempre da qualcuno che vuole rimanere anonimo. A questo punto penso che probabilmente si tratti della stessa persona che l’altro giorno ci ha donato i soldi"

"Voglio ringraziare con tutto il cuore anche i volontari che mi aiutano ogni giorno - prosegue Leos - e che mi sono stati vicini durante il mio periodo di ricovero all’Istituto Sacra Famiglia di Perledo dopo che avevo contratto il Covid, la primavera dello scorso anno"

Un sostegno fondamentale per Enzo che, nel 2000, ha fondato l’associazione che gli permette di vivere una vita tutto sommato autonoma, nonostante la sua disabilità. L’onlus è nata dalla volontà di favorire l’inserimento e l’indipendenza di persone diversamente abili nella vita sociale di tutti i giorni dopo che alcuni ospiti della Nostra Famiglia, concludendo la loro permanenza temporanea nell’istituto, hanno condiviso le loro preoccupazioni, ma anche la loro voglia di instaurare rapporti stabili e duraturi per potersi dare una mano.

Gli impedimenti fisici dei promotori hanno portato al coinvolgimento di amici disponibili a sostenere il progetto che stava nascendo. Sogni e speranze che diventano realtà l’1 dicembre 2000 quando viene preso in affitto un appartamento e ristrutturato, abbattendo tutte le barriere architettoniche. Un progetto di integrazione sociale ben riuscito e che prosegue da anni grazie anche al buon cuore di tante persone.

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