Omaggio corale a don Davide Milani alla presentazione del Lecco Film Fest
Il prevosto: "Il vantaggio di questa situazione, una sorta di pre funerale, è che posso conoscere in anticipo le belle parole che direte alle mie esequie"
"Il vantaggio di questa situazione, una sorta di pre funerale, è che posso conoscere in anticipo le belle parole che direte alle mie esequie". Ha tentato di scherzare, anche se il viso tradiva tensione, commozione ed emozione, il prevosto di Lecco don Davide Milani questa mattina, lunedì 17 giugno 2024, nella sede di Confindustria Lecco Sondrio. Sì perchè la conferenza stampa di presentazione del Lecco Film Fest, il grande festival organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e promosso da Confindustria in programma dall'1 al 7 luglio 2024, si è trasformata in un omaggio corale ad un uomo di fede e di cultura, di umanità e di passione, di sapienza e conoscenza e di umiltà. Un uomo, vero deus ex machina proprio del Lecco Film Fest (e non solo) che presto lascerà Lecco per la città eterna. Una notizia, quella dell'affidamento a don Davide dell'incarico di segretario generale della Fondazione Pontificia "Gravissimum educationis" e di Officiale del Dicastero della cultura e dell'educazione della Santa Sede così fresca e così spiazzante, che è arrivata proprio a poche ore da questa importante vetrina della quinta edizione del festival del cinema lecchese di cui il prevosto è stato scintilla, mente, cuore e braccio.
QUI IL PROGRAMMA DEL LECCO FILM FEST 2024
Omaggio corale a don Davide Milani alla presentazione del Lecco Film Fest
Ad aprire la tanto doverosa quanto sincera "carrellata" di ringraziamenti al don di Lecco e dei lecchesi è stato il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni. "Oggi, è inutile negarlo, siamo qui un po' con il magone perchè in un certo senso salutiamo un uomo che ha saputo fare domande giuste, domande contemporanee, al cuore e alle menti dei lecchesi con il Lecco Film Fest (una scommessa incredibile in una città senza cinema), con Capolavoro per Lecco e con tante proposte. Don Milani ha investito su significato e senso, gettato un seme, che , ne sono certo, continuerà a sbocciare".
Da Palazzo Bovara, al Pirellone, da un Mauro all'altro, il passo non è breve , ma l'apprezzamento e la gratitudine sono state le medesime. "Don Davide ci ha richiamato ad una Signora Libertà, alla libertà del fare - ha detto infatti il sottosegretario regionale Mauro Piazza rifacendosi proprio al titolo dell'edizione 2024 del Lecco Film Fest - Don Davide ci ha fatto vedere che la libertà non va sprecata e non deve essere vissuta come una condizione assoluta che ci spinge a stare immobili e a non far nulla".
Gioia e orgoglio per il prestigioso nuovo incarico del Prevosto sono stati espressi dalla numero uno della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann che non ha però nascosto una dose di "egoistico dispiacere per la grave perdita che subisce il nostro territorio. La bellezza e la cultura muovono azioni positive e Don Davide ci ha dimostrato la libertà di promuovere la cultura in tanti aspetti. Ora sta a noi proseguire il suo impegno". Dello stesso avviso il presidente della Camera di Commercio Como Lecco Ezio Vergani, che ha assicurato che anche in futuro l'ente Camerale sarà in campo per esperienze come quelle del Festival, così come la presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese Maria Grazia Nasazzi che ha ringraziato don Milani non solo per tutto il lavoro fatto a Lecco, ma anche per aver dimostrato che "la libertà è una condizione a cui tendere sempre con creatività".
" Il territorio deve fare tesoro dell'esperienza che ha rappresentato don Davide - ha aggiunto il prefetto di Lecco Sergio Pomponio - Un'esperienza basata sull'umanità. Il modo migliore per ringraziarlo è proseguire e tentare di migliorare ulteriormente quanto da lui fatto, a partire dal Lecco Film Fest". Un Festival che, come ricordato da Dario Bolis di Fondazione Cariplo. Lo scorso anno si intonava "Ridestare lo stupore" ..."e sicuramente la notizia della partenza di don Davide lo ha destato in tutti noi. Tanto è stato fatto per avvicinare alla cultura anche quelle persone che normalmente partecipano a questo tipo di attività e don Davide oggi ci sta sfidando a farlo ancora".
Anche il padrone di casa, il presidente di Confindustria Lecco Sondrio Marco Campanari, si è rivolto a don Milani auspicando che, una volta a Roma continuerà a intrattenere un prezioso rapporto con Lecco.
Don Milani ha ascoltato tutti con molta attenzione, grato per i tanti spunti di riflessione offerti dagli interlocutori. "Il nuovo incarico non è una cosa che ho chiesto, anzi è una proposta alla quale in un certo senso ho tentato di resistere perchè io sento che la mia dimensione è quella del pastore tra le genti - ha esordito il prevosto - Insieme abbiamo provato a far volare gli asini (ha detto richiamando l'opera "Signora libertà" realizzata da Velasco Vitali che simboleggia il Lecco Film Fest 2024 ndr) e abbiamo realizzato ciò che sembrava impossibile mettendo insieme le forze. Personalmente pensavo di rimanere a Lecco per tutta la durata del mio mandato, ovvero nove anni, invece gli anni sono stati sei. Non so esattamente quello che mi aspetta, per ora vedo solo quello che lascio, Mi consola sapere che insieme abbiamo fatto tanto, cose visibili, e altre meno visibili. Ma soprattutto, oltre ai progetti, quello che rimane sono i processi. Io non ho portato niente a Lecco. Non ho portato Cristo, che già c'era. Non ho portato la cultura... ricordo che da qui è passato un certo Manzoni. Non ho portato nulla, invece ho preso tanto. Sono stato la scintilla del Lecco Film Fest, ma il merito è di chi è venuto dopo e ha lavorato tanto e sono convinto che processi come questo andranno avanti. Questo evento si chiama Fest, e non festival perchè il concetto di festa richiama ciò che di bello c'è nella vita e il tema di quest'anno, la libertà non significa autodeterminazione, fare ciò che si vuole. La libertà è la tessera di un mosaico che ha il pregio di essere se stessa ed essendo se stessa realizza la bellezza dell'opera d'arte. Ognuno deve essere valorizzato nel suo colore, nella sua essenza, come la tessera di un mosaico e non come una pecora nel gregge. L'idea di libertà sta nel portare avanti le identità rimuovendo quei limiti che impediscono a ciascun colore di brillare".