a causa del forte vento

Dervio, kitesurfista in difficoltà a 500 metri dalla costa salvato dalla Guardia Costiera

L'uomo è stato assistito dai guardiacoste, che lo hanno sbarcato senza ulteriore necessità di intervento sanitario. La Guardia Costiera ricorda le buone prassi da rispettare prima di praticare sport acquatici

Dervio, kitesurfista in difficoltà a 500 metri dalla costa salvato dalla Guardia Costiera

Dervio, kitesurfista in difficoltà a 500 metri dalla costa salvato dalla Guardia Costiera: è giunta nella tarda mattinata di ieri, sabato 22 novembre 2025, tramite 112 NUE alla Sala Operativa della Guardia Costiera – che coordina i soccorsi sull’intero bacino lacustre lariano – la segnalazione di soccorso da parte di una persona che aveva avvistato un kitesurfista in difficoltà a 500 metri dalla costa del litorale del comune di Dervio, a causa del lago molto mosso e del forte vento. Immediata è scattata la macchina dei soccorsi, che ha inviato dal 3°Nucleo Guardia Costiera di Menaggio il mezzo nautico veloce G.C. B175, che dopo aver avvistato lo sportivo, lo ha raggiunto e, dopo averlo liberato dalle linee (cavi che collegano la barra al kite) – dove era rimasto incastrato – lo ha recuperato a bordo, molto infreddolito, ma in buono stato di salute. L’uomo, durante il trasferimento verso il sorgitore di Dervio, è stato assistito dai guardiacoste, che lo hanno sbarcato senza ulteriore necessità di intervento sanitario.

Precauzioni e avvertimenti

Dal Reparto Operativo Laghi della Guardia Costiera di Milano, da cui dipendono i tre nuclei della Guardia Costiera di Como, di Garda e del Lago Maggiore, vengono rilanciate le precauzioni e gli avvertimenti da segnalare per evitare che appassionati e atleti si ritrovino in difficoltà:

  • Controllare sempre preventivamente il meteo e la sua evoluzione, in quanto anche in inverno, come in estate, le condizioni possono variare repentinamente. Quindi verificare i bollettini meteo della zona in cui si vuole praticare tale sport, che ormai sono facilmente accessibili sui vari siti internet dedicati e molto precisi
  • Munirsi di un vestiario adeguato per proteggersi dal freddo, mantenendo il corpo caldo e protetto, con l’impiego anche di guanti e calzari
  • Indossare sempre il giubbotto di salvataggio omologato e previsto per tale disciplina
  • Munirsi di uno smartphone o strumento telefonico come un smartwatch munito di traffico dati, per poter lanciare l’allarme ai soccorritori inviandogli la posizione, così da essere individuato e raggiunto più
    celermente
  • Effettuare un opportuno riscaldamento fisico prima di iniziare la sessione per preparare i muscoli alle rigide temperature
  • Verificare preventivamente lo stato di efficienza delle attrezzature sportive da utilizzare
  • Verificare la norma regionale ed eventuali ordinanze emanate degli organi competenti nel tratto lacustre dove si vuole svolgere l’attività sportiva
  • Uscire sempre in gruppo, ovvero con un natante d’appoggio, evitando, se possibile, di praticare tale sport in solitaria (in questo caso informare sempre conoscenti, prima di avviare la sessione dove si svolgerà la propria attività e il tempo di pratica), al fine di farsi dare immediata assistenza in caso di necessità
  • Prestare attenzione alla durata delle sessioni, alle basse temperature che potrebbero causare affaticamento più frequentemente, ma soprattutto non intraprendere l’attività se non si è in piena forma fisica
  • Subito dopo la sessione indossare abiti caldi e asciutti per evitare il raffreddamento del corpo
  • Al rientro curare anche le attrezzature, per evitare a lungo termine danni di usura durante la pratica

Inoltre, come nel soccorso di ieri, nel quale lo sportivo è stato soccorso perché segnalato da persone su costa, risulta fondamentale:

  • Informare, in caso di necessità, immediatamente il 112 NUE, che smisterà la chiamata alla Sala Operativa della Guardia Costiera che coordina i soccorsi sui bacini lacustri del Como, del Garda e del
    Maggiore
  •  In caso di verifica visiva da terra di uno sportivo in difficoltà, contattare telefonicamente il 112 NUE e non perderlo mai di vista, fino all’arrivo dei soccorritori
  •  E’ fondamentale ricordare che gli interventi di soccorso sul Lago di Como, di Garda e Maggiore, vengono eseguiti non solo dalle Unità della Guardia Costiera, ma anche dalle altre forze concorrenti al SAR, quindi Vigili del fuoco, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Carabinieri, 118, Polizia provinciale e organizzazioni di volontariato, che vengono impiegati dalla sala operativa della Guardia Costiera per mezzo di un protocollo d’interventi sottoscritto dalle Prefetture, dalla Guardia Costiera e dai
    Comando Provinciali competenti per territorio. Detti protocolli, consentono di impiegare tempestivamente il mezzo di soccorso o di polizia più vicino all’evento, il che rende più efficace il salvataggio in termini di tempistica.

Le attività operative di soccorso, di controllo del traffico da diporto, di polizia di sicurezza della navigazione e ambientale, svolta dagli uomini e dalle unità navali assegnate al 3°Nucleo della Guardia Costiera del lago di Como – con sede a Menaggio -, continuano ininterrottamente ormai dallo scorso 15 giugno 2024. Grazie infatti al Decreto dello scorso 2 aprile del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al supporto logistico reso dall’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori, mediante il rinnovo anche per l’anno 2025 del Protocollo d’intesa per la sicurezza della navigazione del Lario, il presidio di sicurezza della Guardia Costiera del Lago di Como è ormai permanente e opera in piena sinergia con le altre forze di polizia e di soccorso
presenti sul Lario.