Viabilità, sicurezza nei quartieri, lavori fermi e polemiche sui servizi all’infanzia. È stato un avvio di Consiglio comunale piuttosto denso quello di ieri, lunedì 17 novembre 2025, quando l’aula di Palazzo Bovara ha affrontato il consueto spazio dedicato alle domande di attualità.
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Consiglio Comunale di Lecco: viabilità, sicurezza e servizi all’infanzia al centro del dibattito
Il centro, innanzitutto, i lavori del teleriscaldamento sul ponte Kennedy, avviati la scorsa settimana e destinati a restringere la corsia di ingresso in città. Una prospettiva che preoccupa per le ripercussioni sulla mobilità. «Forse si sarebbe potuto posticipare di un paio di mesi per evitare problemi in un periodo dell’anno già delicato», ha osservato Giovanni Tagliaferri (Gruppo per Lecco), che ha rilanciato anche sul progetto della posa degli alberi per i nati 2025: un’iniziativa che, a suo dire, «arriva puntualmente in campagna elettorale dopo anni di silenzio», con un affondo polemico sul fatto che «non si è pensato ai bambini nati prima».
Tagliaferri ha poi rivendicato ironicamente gli interventi compiuti negli anni – «abbiamo aumentato i costi nei nidi, buoni pasto e fasce IRPEF» – e lanciato una stoccata alla giunta: «Oltre al fare le cose conta anche il modo in cui le facciamo. E ricordiamoci di chi fa fatica quando ritoccheremo le tariffe».
Sul fronte sicurezza, Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) ha portato in aula le segnalazioni dai giardini di via Gilardi a Belledo, dove alcuni giovani avrebbero «atteggiamenti inquietanti», fino ad arrivare – secondo quanto riferitogli – alla presenza di coltelli. La vicesindaca Simona Piazza ha assicurato che il tema sarà subito sottoposto alla Polizia Locale e alle forze dell’ordine.
Valsecchi è intervenuto anche sul Don Guanella, chiedendo aggiornamenti sui risarcimenti dopo gli allagamenti e sulle opere previste al ponticello per evitare nuovi episodi.
Capitolo lavori pubblici: Clara Fusi (Gruppo per Lecco) ha chiesto chiarimenti sull’iter di riaffidamento del cantiere del nido di Bonacina, fermo dopo la risoluzione del contratto con l’impresa affidataria. Il sindaco Mauro Gattinoni ha spiegato che «sono in corso sopralluoghi con le ditte interessate» e che l’obiettivo resta «completare l’opera nei tempi stabiliti dal Pnrr».
La consigliera ha chiesto inoltre le motivazioni della chiusura del centro prima infanzia Floridò. L’assessore al Welfare Emanuele Manzoni ha parlato di una riorganizzazione complessiva dei servizi per far fronte alla maggiore domanda di asili nido, mentre la struttura sarà ripartita tra l’asilo Arcobaleno – recentemente ampliato fino a 72 posti – e il Centro per le Famiglie.
Fusi ha poi confermato la prossima nascita del nuovo gruppo consiliare che unirà Gruppo per Lecco e Appello per Lecco: «Stiamo definendo il nome, a breve lo comunicheremo».
Non sono mancate tensioni sul capitolo trasparenza. Lorella Cesana (Lecco ideale) ha puntato il dito contro la giunta, denunciando la mancanza della documentazione promessa sul centro sportivo del Bione: «Avevo chiesto chiarimenti all’assessore Sacchi ma non è arrivato nulla. Mi sento svilita: un consigliere pone domande per dare voce ai cittadini e ha diritto a risposte. Invito il presidente Nigriello a richiamare l’assessore ai suoi doveri. Parlare con i media prima che con l’aula significa violare i principi democratici».
Cesana ha inoltre sollevato diverse criticità su Villa Gomez: ingresso non illuminato, barriere architettoniche, riscaldamento troppo alto e problemi di insonorizzazione. Su richiesta della consigliera, il Comune dovrà verificare se e come intervenire.
Sul fronte cantieri, Simone Brigatti (Fratelli d’Italia) ha chiesto lumi sui ritardi dei lavori del lungolago e sulle scadenze Pnrr: «C’è uno slittamento, vorrei capire tempi certi e il collegamento con gli interventi nell’area Riva Martiri delle Foibe. Rischiamo di perdere fondi?».
Cinzia Bettega (Lega), invece, ha sollevato il caso della serata dedicata alla produzione bellica a Lecco, tenuta il 13 novembre in una sala comunale e accompagnata da un volantino che, a suo dire, «indica aziende e persone fisiche con toni inquietanti, che richiamano a tempi che non vorremmo rivedere». Ha chiesto al sindaco di esprimere una posizione e di chiarire come sia stata concessa quella sala.
Infine, una proposta dal basso: nel parco di via Pizzi, dove alcune piante sono cariche di cachi maturi, Cesana ha suggerito di raccoglierli e donarli a Caritas o alle case di riposo.
Andrea Gianviti