LA DENUNCIA DELLA UIL

Comune di Lecco: dipendenti in calo, “Meno servizi per i cittadini”

Monteduro (UIL) e Ballabio (UIL FPL): “Il lavoro pubblico non è un costo, ma un investimento per i cittadini”

Comune di Lecco: dipendenti in calo, “Meno servizi per i cittadini”

Nei Comuni lombardi, così come nelle amministrazioni provinciali e nella Regione, il numero dei dipendenti continua a diminuire. È quanto emerge dal rapporto sull’evoluzione del personale elaborato da UIL Lombardia e UIL FPL Lombardia, basato sui dati ufficiali del Conto Annuale della Ragioneria Generale dello Stato, che prende in esame il periodo 2001–2023.

Comune di Lecco: dipendenti in calo, “Meno servizi per i cittadini”

Nel Comune di Lecco, i dati ufficiali segnalano una tendenza alla riduzione dell’organico, anche se con lievi differenze rispetto ad altre fonti. In dettaglio:

  • Nel 2001 i dipendenti comunali erano 389

  • Nel 2011 erano 340

  • Nel 2023 erano 274

La variazione percentuale risulta quindi di -29,56% dal 2001 al 2023 e di -19,41% dal 2011 al 2023. Nel 2024 il personale è salito a 283 unità, con una previsione di circa 30 assunzioni nel 2025.

Il rapporto UIL evidenzia numeri leggermente diversi, indicando 399 dipendenti nel 2001, 346 nel 2011 e 266 nel 2023, con una riduzione complessiva del 33,2% rispetto ai livelli di vent’anni prima. A fine maggio 2024 il personale risultava composto da 275 lavoratori, suddivisi in 1 funzionario, 143 istruttori e 62 operatori esperti, confermando una struttura concentrata su alcune categorie professionali chiave.

A livello regionale, il personale degli enti locali lombardi è diminuito del 27,4% rispetto al 2001 e del 18,1% rispetto al 2011, con punte critiche nei Comuni di Lodi, Como, Pavia e Varese. A Lecco, nello stesso periodo, il calo si attesta al -23%, un dato che conferma la riduzione significativa degli organici locali e il conseguente impatto sulla capacità del Comune di garantire servizi fondamentali: dai nidi d’infanzia alla polizia locale, dall’edilizia scolastica alla manutenzione stradale, fino alle funzioni di programmazione regionale.

«I numeri parlano chiaro – sottolinea il Segretario Confederale Salvatore Monteduro di UIL Lombardia – il lavoro pubblico in Lombardia è stato trattato per anni come un costo da comprimere, anziché come una risorsa da valorizzare. Senza personale sufficiente non si possono garantire servizi di qualità ai cittadini».

Il rapporto evidenzia anche una crescente femminilizzazione del personale degli enti locali (oltre il 60%) e un’alta incidenza di part-time, soprattutto tra le lavoratrici. La dinamica retributiva 2011–2023 mostra un incremento nominale del 10,8%, insufficiente a compensare l’inflazione, con conseguente perdita di potere d’acquisto.

«Meno personale significa maggior carico di lavoro, minori possibilità di conciliazione e maggiore stress organizzativo – aggiunge il Segretario Generale Daniele Ballabio di UIL FPL Lombardia – Con salari che non tengono il passo con l’inflazione, il rischio è che la pubblica amministrazione perda attrattività e fatichi ad attrarre giovani professionalità».

UIL Lombardia e UIL FPL Lombardia chiedono un deciso investimento nel lavoro pubblico, superando i vincoli di spesa e valorizzando il ruolo dei lavoratori degli enti locali come garanzia di servizi vicini ai cittadini e di sviluppo per l’intera comunità lombarda. «Meno personale significa meno servizi. Serve rilanciare il lavoro pubblico per garantire qualità, dignità e futuro alla Pubblica Amministrazione lombarda», concludono Monteduro e Ballabio.