Clooney pronto a “tradire” Como con Lecco? Il sindaco di Laglio: “George, quel ramo no”

Post del sindaco di Laglio che fa appello al suo cittadino (onorario) più famoso. Intanto il famoso attore sempre più vicino al #ramogiustodelago (quello lecchese ovviamente)...

Clooney pronto a “tradire” Como con Lecco? Il sindaco di Laglio: “George, quel ramo no”
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Da Como a Lecco. Se le voci dovessero essere confermate sarebbe un tradimento bello e buono per George Clooney. Il divo americano, stando ad alcune indiscrezioni, starebbe pensando di dire addio a Villa Oleandra, a Laglio, per trasferirsi verso la zona di Lierna.  Scherzosamente il sindaco di Laglio mette le mani avanti facendo appello al suo cittadino onorario con un post che sta facendo il pieno di “like”... almeno sulla sponda Comasca!

Clooney pronto a “tradire” Como? Il sindaco di Laglio: “George, quel ramo no”

Il primo cittadino di Laglio, Roberto Pozzi direttamente dal suo profilo Facebook ha scritto a George Clooney.

“LAGLIO. George no! Quel ramo no…
Scriveva l’autore: “Quel cielo di Lombardia, così bello quand’è bello, così splendido, così in pace…”.
Come si sa il Manzoni ambientava il suoi “Promessi sposi”, romanzo italiano più famoso all’estro, in quel ramo che volge a mezzogiorno…
L’avesse ambientato nel ramo “giusto” “così bello, quando è bello” sarebbe probabilmente suonato: “Sempre bello, anche quando è brutto”.
Si scherza, fratelli lecchesi, si fa per scherzare.
Ma la notizia che il “nostro” GC sia interessato a spostare la residenza in qualche magione del liernese, ci fa trasecolare.
Orbene, dobbiamo metterlo in guardia dal commettere, irreparabili, errori.
Con tutta l’amicizia e l’amore per le adiacenti acque lariane.
Ma, la poesia, i colori i suoni, le atmosfere, la magia, di quel tratto di lago che scorre dall’assonnata Como, alla furba Tremezzina, non sono riproducibili altrove.
La brezza leggera della Breva e il solletico generoso del Tivano.
Lo sguardo corrucciato o limpido della luna dal Monte Piatto, che risplende sulla Pliniana.
Le ville affacciate a far gara di austerità, semplicità e profumi.
Il rigore geometrico dei loro giardini all’italiana.
Quelle voci che da Pognana, liti tra fidanzati o pianto di bimbo o musica antica, si adagiano stanche sul giardino dell’Oleandra.
E quelle acque così meteoropatiche da assumere tutte le gradazioni di un cielo Bruegeliano.
Solo qui George. Solo qui.
E i ricordi, George, i ricordi, lì dov’erano vagiti, valgono più della privacy di una foto rubata.
L’Oleandra, respira storia. Vera.
Ma sarà. Sarà quel che sarà”.

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