Claudio Cecchetto a Lecco: "Essere il numero uno è bello, ma si rischia la solitudine"
Il noto produttore discografico e conduttore televisivo e radiofonico, ospite della Academy di Rodacciai ed Etjca, ha parlato di team building e resilienza
"La passione della musica e di questo mondo me l’ha trasmessa mio padre, grazie a lui abbiamo potuto comprare una radio giradischi e da lì è iniziato tutto. Quando facevo musica con i disc jockey il mio obiettivo era far divertire la gente e farla vivere di musica, creare energia e movimento e le persone rimanevano contente" . E' stata una testimonianza coinvolgente e preziosa quella che Claudio Cecchetto, noto produttore discografico e conduttore televisivo e radiofonico, ha fornito questa mattina, giovedì 5 settembre 2024, nella cornice della Academy lanciata dalla storica azienda si Lecco Rodacciai ed Etjca.
Claudio Cecchetto a Lecco: "Essere il numero uno è bello, ma si rischia la solitudine"
Claudio Cecchetto infatti ha condotto un intervento dedicato al team building e alla resilienza, raccontando anche della sua carriera professionale: un vero e proprio esempio di determinazione che può essere preso d’esempio.
Durante la mattinata il produttore ha raccontato che la parola chiave del percorso artistico e professionale è stata "concentrazione" e suo dire questa è stata la caratteristica che più lo rispecchia e che più lo contraddistingue dagli altri colleghi del settore. "La concentrazione è fondamentale, e ancora più importante è mantenerla cercando di capire la persona che ho davanti. Io ho sempre scelto la persona e non l’artista. Se poi, quella persona fosse un’artista, meglio ancora. Comunque nessuno di quanti ho seguito mi ha mandato provini, sentivo parlare di persone valide e mi sono avvicinato a loro".
Cecchetto ha condiviso la sua esperienza attraverso la proiezioni di video motivazionali degli artisti che ha "lanciato" nel mondo dello spettacolo e musicale, e, ha saputo intrecciare i racconti del suo percorso professionale offrendo spunti preziosi per affrontare le sfide quotidiane, personali e lavorative.
«Da solo non avrei mai potuto affrontare le esperienze che ho vissuto, dietro di me c'è sempre stato un team. Essere il numero 1 in un settore (qualunque esso sia) è senz’altro bello, ma si rischia di essere da soli. Il numero 2, il numero 3 e via dicendo si alleano gli uni con gli altri e non si lasciano le spalle scoperte. Nel lavoro così come nella vita E’ giusto puntare in alto all’obiettivo desiderato, ma non bisogna guardare l’altro come qualcuno da battere: la competizione deve essere sana, senza dover schiacciare il tuo avversario» ha consigliato Cecchetto.
Preziosi consigli che hanno avuto un piacevole impatto sui presenti all’incontro, che hanno avuto modo di ritrovarsi in ciò che è stato raccontato.
Imma Tagliaferri