Doccia fredda

Chiude la casa di riposo di Monte Marenzo: accorato appello dei parenti degli ospiti

"Vogliamo trovare una soluzione ad una scelta della RSA che capiamo ma che fatichiamo a condividere e cercheremo di non subire"

Chiude la casa di riposo di Monte Marenzo: accorato appello dei parenti degli ospiti
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“Cerchiamo aiuto e risposte concrete da parte delle istituzioni o anche da altre vie per arrivare al risultato di preservare la Rsa dalla chiusura”. È questo l’appello lanciato dal nuovo “comitato” composto da alcuni famigliari delle anziane ospiti della Casa di riposo di Monte Marenzo che, in queste ultime ore, ha deciso di alzare la voce per provare a trovare un’alternativa alla praticamente certa chiusura della struttura, prevista per il prossimo mese di dicembre.

Chiude la casa di riposo di Monte Marenzo: appello dei parenti degli ospiti

Ad annunciare la drastica decisione, dalla casa madre di Genova, era stata nelle scorse settimane Madre Lidia Tavola, a capo della congregazione delle Suore Somasche figlie di San Gerolamo Emiliani additando la responsabilità ai numerosi problemi di natura economica e di sostentamento a cui la struttura ha dovuto far fronte negli ultimi mesi.

“Per noi questa decisione è stata una doccia fredda, - commentano i familiari - visto che i nostri parenti, e non solo loro, hanno potuto godere fino ad ora di un ambiente veramente a dimensione della persona. Per arrivare a un simile risultato ci vuole tempo, dedizione e sacrificio da parte di chi assiste loro e al contempo, segue noi”.

Per questo motivo, con l’intenzione di fare anche loro la propria parte, i parenti delle 22 “nonnine” ospitate hanno chiesto e ottenuto un colloquio con la madre superiora, la quale ha comunicato apertamente le difficoltà sostanzialmente legate a due fattori: i costi da sostenere e la mancanza della disponibilità di una nuova leva di sorelle.

“Per le suore - ha continuato il nuovo comitato - continuare a gestire la struttura diventa improponibile e, facendo trasparire un palpabile dispiacere, ci hanno fatto capire che la situazione e molto complessa. Questa struttura è stata definita in questi giorni un “Microcosmo” e di questo mondo ne siamo parte anche noi. Scegliere di affidare i propri cari nelle mani di altre persone non è una scelta facile, costruire un rapporto di fiducia e professionalità tra operatori, ospiti e familiari è un grosso impegno da parte di tutti. Ed ora tutto questo è in bilico per una questione economica”.

L'accorato appello

Da qui l’appello, affidato in primis ai social e in secondo luogo a tutti i vari enti, associazioni e organi di stampa: “La struttura ha affrontato in maniera eccellente situazioni come il Covid ed altro. Ci chiediamo se è possibile gestire questo problema cercando risposte e proposte da parte delle istituzioni o anche da altre vie per arrivare al risultato di preservare la struttura. Noi ci stiamo muovendo su questa strada, non solo per noi ma anche e soprattutto per garantire una certezza negli anni alla struttura che ha ancora tanto da dare. Spesso si sente dire che la persona è al centro, frase spesso pronunciata e valida in tante situazioni, ma altrettanto frequentemente la stessa viene svuotata del suo significato quando non viene raggiunto l’obiettivo, che è quello di soddisfare i bisogni e aspirazioni delle persone. Vogliamo trovare una soluzione ad una scelta della RSA che capiamo ma che fatichiamo a condividere e cercheremo di non subire. Grazie a tutti coloro che ci hanno dato e ci daranno attenzione”.

Luca de Cani

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