La denuncia

Chiude anche il bar: "Stazione di Calolziocorte su... un binario morto"

"A Calolziocorte vogliamo di nuovo una stazione vivibile"

Chiude anche il bar: "Stazione di Calolziocorte su... un binario morto"
Pubblicato:
Aggiornato:

Le stazioni ferroviarie sono da sempre punti di riferimento, crocevia di pendolari e turisti ma anche veri e propri biglietti da visita per chi, a vario titolo, arriva in città. La stazione di Calolziocorte però, oggi rischia di trasformarsi in quello che molti, stanno definendo, un sicuro “binario morto”.

Stazione di Calolziocorte su... un binario morto

L’allarme arriva dal gruppo di minoranza Cambia Calolzio che attraverso  la sua militante, già candidata nella scorsa tornata elettorale, Valeria Bianco, ha voluto porre l’accento sul problema: “La nostra stazione - afferma - una volta sarebbe stata considerata il biglietto da visita della città, a cui dedicare cura e attenzione. Nella realtà, oggi, viene condannata sempre più a un degrado e a un abbandono che si perpetuano da molto tempo nell’indifferenza generale”.

Secondo il gruppo, il degrado della stazione sarebbe cominciato diversi anni fa con la decisione di chiudere l’edicola interna, proseguendo con la chiusura della biglietteria.

Chiude anche il bar

“Ora, - continua la Bianco - anche la chiusura del bar, l’Express Caffè. Questo, contribuisce a penalizzare ulteriormente questa area della città che, ormai, intorno ha solo la desolazione, immobili abbandonati e attività commerciali chiuse”.

Purtroppo, si sa, i luoghi diventano più insicuri e trascurati quando non vengono vissuti e frequentati dalla cittadinanza: “L'Amministrazione del nostro Comune - ha continuato - finora non è sembrata in grado di fare gli interessi del paese scontrandosi, se necessario, con Regione e Ferrovie. È quanto mai necessario che il Sindaco si faccia portavoce delle istanze dei cittadini e si attivi per avviare un dialogo tra gli attori principali in modo da trovare insieme una soluzione. A Calolziocorte vogliamo di nuovo una stazione vivibile, non vogliamo un binario morto”.

Luca de Cani

Seguici sui nostri canali