Calolziocorte

Casse parrocchiali in rosso di oltre 140.000 euro

Rincari, spese e debiti con i privati rendono la situazione critica

Casse parrocchiali in rosso di oltre 140.000 euro
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Le casse della Parrocchia di San Martino Vescovo di Calolziocorte sono a zero, totalmente in rosso. Non sono bastate le donazioni ricevute dai cittadini, tra le quali il  lascito testamentario di 20.000 euro disposto dalla signorina Elisabetta Malighetti scomparsa all'età di 89 anni nel dicembre 2022, a coprire tutte le spese correnti e straordinarie che solo la Parrocchia di Calolzio centro ha dovuto sostenere nell’ultimo anno, non solo per far fronte ai rincari ma anche per la sistemazione e manutenzione dell’Oratorio e del campanile.

Piangono ancora le casse parrocchiali, in rosso di oltre 140.000 euro

Il bilancio, redatto dalla medesima società (su suggerimento della Curia) che già si sta occupando del passaggio della Rsa Casa Madonna della Fiducia (di proprietà ecclesiastica) a Fondazione ed esposto per trasparenza nelle bacheche della chiesa dall’arciprete don Giancarlo Scarpellini parla chiaro: le casse parrocchiali sono “in rosso” per oltre 63.500 euro (63.611,06 euro per la precisione).

Cifra che aumenta considerevolmente, attorno ai 144.000 euro, se al disavanzo vengono sommati i circa 80.000 euro che la parrocchia calolziese ha ricevuto come “prestito senza interessi” da alcuni privati del territorio ma che comunque rappresentano una spesa in quanto da restituire, pur senza fretta.

Utenze di acqua, luce e gas, ma anche del telefono prosciuganoi le casse parrocchiali

Tra le spese più corpose che spiccano all’interno del documento quelle per le utenze di acqua, luce e gas, ma anche del telefono, che nel corso del 2022 hanno da sole portato ad un esborso di ben 102.835 euro, quasi esattamente il doppio dell’uscita che la stessa parrocchia ha registrato per la normale attività pastorale (41.993 euro). Di contro, nel corso del 2022 la parrocchia è riuscita però a far fronte anche a debiti pregressi dovuti ai tanti lavori effettuati, come ad esempio per la sistemazione del campanile) per circa 140.000 euro.

Degne di nota anche le uscite per manutenzioni ordinarie (21.748 euro), Imposte (27.350 euro), assicurazioni (6.830 euro), sacerdoti e dipendenti (68.114 euro) e gli acquisti per le attività commerciali legate alla parrocchia, come bar e cinema, che ammontano ad oltre 46.000 euro.

Quest’ultime, però, sono riuscite a generare parecchie entrate (pari a circa 114.000 euro) alle quali si aggiungono le erogazioni liberali (95.616 euro), le entrate relative alle celebrazioni (60.000 euro), ai sacramenti (3.570 euro) e altre voci che, sommate, portano ad un totale in ingresso di 392.000 euro. Il rendiconto, oltre ad essere stato messo a disposizione dei parrocchiani per la consultazione, nei giorni scorsi ha incassato anche l’approvazione del Consiglio affari economici.

L'appello

“Il Signore ricompensi i parrocchiani che si sono distinti nei molti atti di generosità, nella speranza che siano da stimolo ed esempio per altri” ha concluso l’arciprete don Giancarlo Scarpellini.

Luca de Cani

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