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Casa della Carità di Lecco: tre anni di accoglienza, servizi e comunità

Il servizio più conosciuto è la mensa, che in un mese eroga quasi 1.600 pasti, superando i 19.000 nell’arco dell’anno e raggiungendo circa 900 persone. Numeri importanti, che raccontano una presenza costante accanto a chi vive situazioni di fragilità.

Casa della Carità di Lecco: tre anni di accoglienza, servizi e comunità

A tre anni dall’inaugurazione, la Casa della Carità di Lecco si conferma un punto di riferimento imprescindibile per le persone e le famiglie in difficoltà. La struttura di via San Nicolò, voluta dalla Caritas Ambrosiana e dalla Comunità Pastorale Madonna del Rosario e nata dalla ristrutturazione dell’immobile del Centro Paolo VI, ha aperto le sue porte nel gennaio 2023. Oggi rappresenta uno dei presidi sociali più significativi del territorio.

Casa della Carità di Lecco: tre anni di accoglienza, servizi e comunità

Il servizio più conosciuto è la mensa, che in un mese eroga quasi 1.600 pasti, superando i 19.000 nell’arco dell’anno e raggiungendo circa 900 persone. Numeri importanti, che raccontano una presenza costante accanto a chi vive situazioni di fragilità.

La forza della Casa della Carità sta anche nei suoi oltre duecento operatori e volontari, che permettono di offrire un’ampia gamma di servizi pensati per rispondere ai bisogni più diversi: dal cibo al vestiario, dall’igiene personale all’assistenza sanitaria, fino all’ascolto e alla costruzione di percorsi personalizzati.

Per celebrare questi tre anni di attività, il 20 gennaio 2026 la Casa della Carità organizza un momento di incontro con gli attori del territorio. Parteciperà anche l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.

“Vogliamo vivere un momento di condivisione e ringraziamento – spiega Luciano Gualzetti, responsabile della Casa – perché il nostro servizio esiste grazie al sostegno di tanti. Per noi è fondamentale mantenere un dialogo aperto con la città, per realizzare al meglio i compiti che ci siamo dati: assistere, accompagnare e permettere alle persone di ripartire”.
Durante l’incontro saranno presentate le attività svolte nel triennio e i progetti futuri, con l’obiettivo – sottolinea Gualzetti – di raggiungere l’autonomia finanziaria attraverso un miglioramento organizzativo e la costituzione di un soggetto dedicato alla gestione della casa.

Il cuore dell’accoglienza è il Centro di ascolto, che ogni mese registra circa un centinaio di accessi. Quasi l’80% delle persone che vi si rivolgono sono straniere, prevalentemente uomini.
Il Centro ha il compito di comprendere i bisogni di ciascuno e costruire un percorso non solo assistenziale, ma orientato alla ripartenza e a una nuova opportunità di vita.

Nel corso dell’ultimo anno, il rifugio notturno ha garantito un letto e una cena calda a 100 persone, registrando complessivamente 6.000 pernottamenti.Il servizio docce è stato utilizzato da circa 100 persone al mese nel primo semestre dell’anno.

Molto utilizzato anche l’emporio solidale, dove attraverso una tessera a punti è possibile integrare gratuitamente la spesa mensile con generi alimentari e prodotti per la cura della persona e della casa. Ogni anno vengono distribuite circa 60 tonnellate di prodotti, con quasi 200 tessere attive mensilmente a favore di circa 600 persone.Il guardaroba offre invece abbigliamento gratuito per adulti e bambini, contribuendo a sostenere le famiglie nelle necessità più immediate.

All’interno della struttura è presente anche uno studio medico, che accoglie ogni mese una trentina di persone.La Casa della Carità è inoltre un luogo di formazione: vengono organizzati incontri e attività per giovani, volontari, operatori e cittadini, per educare all’ascolto, all’accoglienza e alla prossimità.

Tutti i servizi sono in costante crescita, segno di un bisogno crescente ma anche di una risposta capace, organizzata e condivisa.
La Casa della Carità continua così a rappresentare non solo un aiuto concreto, ma anche un segno vivo di solidarietà e attenzione verso chi sta attraversando un periodo difficile.