continua il dibattito

Cambia Calolzio torna all'attacco sul caso Vannacci: chiede nuovamente la revoca di Friburghi

"Idee in aperta contrapposizione con i principi costituzionali e dell'atto costitutivo della Fondazione"

Cambia Calolzio torna all'attacco sul caso Vannacci: chiede nuovamente la revoca di Friburghi
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Cambia Calolzio non molla e torna all’attacco sul caso Vannacci. Archiviata l’evento calolziese di presentazione de "Il mondo al contrario" del generale Roberto Vannacci e, dopo la presa di posizione della Fondazione Santa Maria del Lavello per "smarcarsi" dalle accuse di violazione del proprio Codice Etico, il gruppo di minoranza Cambia Calolzio, con il suo capogruppo Diego Colosimo è tornato all’attacco presentando un ordine del giorno (proposta di deliberazione), da discutere nel prossimo Consiglio comunale, per chiedere nuovamente la revoca del membro nominato dal Comune presso il Cda della Fondazione, Armando Friburghi.

Cambia Calolzio torna all'attacco sul caso Vannacci: chiede nuovamente la revoca di Friburghi

Tra le motivazioni mosse a sostegno della richiesta da Cambia, oltre all’aver riscontrato che il testo del libro illustrato dal generale conterrebbe messaggi razzisti, sessisti, misogini e xenofobi (una su tutte l’ormai nota frase "Cari omosessuali, normali non lo siete") vi sono anche alcune presunte violazioni non del solo codice etico della fondazione ma anche dell’articolo 3 della Costituzione (Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua , di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali) e dell’articolo 2 del Trattato dell’Unione Europea ( L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini).

"Idee in aperta contrapposizione con i principi costituzionali e dell'atto costitutivo della Fondazione"

"Con l'evento tenutosi al Monastero, luogo di cultura, riconciliazione, riflessione e accoglienza - spiegano da Cambia Calolzio - si è trasformato questo luogo in uno spazio in cui circolano idee in aperta contrapposizione con i principi costituzionali nonché ai principi dell’atto costitutivo della Fondazione, del proprio statuto e del codice etico determinando un significativo danno di immagine al Monastero stesso. L’articolo 11 dello statuto della fondazione prescrive inoltre che sono causa di esclusione dal Consiglio di Amministrazione il mancato rispetto delle norme statutarie e dei regolamenti emanati, l'aver compiuto atti che arrechino danno al patrimonio o all'immagine della Fondazione".

La richiesta di revoca della nomina di Friburghi

Per tutti i sopracitati motivi, in considerazione del fatto che il Consiglio di Amministrazione è costituito da 4 componenti designati dalla Provincia di Lecco, dal Comune di Calolziocorte, dalla Regione Lombardia e dalla C.C.I.A.A. di Como-Lecco e che "i nominati possono essere revocati in qualsiasi tempo, nel caso di irregolare funzionamento dell’organo, di violazione di leggi o regolamenti, di mancata ottemperanza agli indirizzi e direttive impartiti o di negligenza nella tutela degli interessi dell’amministrazione" dal gruppo di minoranza è giunta la proposta di "dare mandato al Sindaco Marco Ghezzi di provvedere alla revoca della nomina del proprio membro in quota nel CdA, Armando Friburghi con il ruolo di vicepresidente della Fondazione Lavello, per le gravi violazioni dello Statuto e del codice etico indicate in premessa nonché per l’evidente danno di immagine arrecato alla Fondazione Monastero di Santa Maria del Lavello di Calolziocorte".

Allo stesso tempo, è stato altresì richiesto di trasmettere, copia dell’ordine del giorno, anche ai presidenti della Provincia di Lecco, di Regione Lombardia e Camera di Commercio di Lecco per le proprie ed autonome determinazioni relative ai membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione nominati.

Luca De Cani

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