Serie B

Calcio Lecco, Aglietti detta la linea: «Dobbiamo fare di più»

Il tecnico bluceleste presenta la delicatissima sfida contro il Palermo: «Esonero? Bisogna saper gestire certe situazioni...»

Calcio Lecco, Aglietti detta la linea: «Dobbiamo fare di più»
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Professionalità e sangue freddo, il credo di Alfredo Aglietti alla vigilia di un turbolento Lecco – Palermo. Informalmente esonerato una settimana fa di questi tempi dopo la sconfitta di Bolzano per poi essere confermato al timone della squadra, il tecnico toscano ha parlato nella sala stampa dello stadio Rigamonti – Ceppi nella mattinata di oggi, sabato 9 marzo, presentando la delicatissima sfida contro i rosanero, dal canto loro alle prese con quella che potrebbe assurgere ad ultima chiamata per centrare la promozione diretta in Serie A.

Le parole del tecnico

«Il tempo delle parole è finito, contano i fatti, anche perché ora tempo non ce n’è più; se non riusciremo a invertire la tendenza rapidamente sarà difficile che il nostro destino cambi. Tocca a noi cercare una prestazione diversa rispetto a come abbiamo fatto più con il Como che con il Sudtirol, contro cui è stata una partita da 0-0. Sappiamo comunque che per tornare a vincere dobbiamo fare di più e meglio».

Come ha vissuto Aglietti la settimana di lavoro sul campo?

«Ho vissuto un contesto non facile ma sempre nel rispetto di questa città e questa tifoseria. È normale che i tifosi manifestino dissenso, quando si fa in questa maniera, in maniera silenziosa e civile, penso sia da rispettare; può servire per spronare la squadra. Non c’è nessun problema a livello di tifoseria, siamo noi a dover ricompattarci e a far si che i nostri tifosi siano fieri di noi, a prescindere da come finirà il campionato. La mia settimana? Se sono ancora qui è perché non ho ricevuto nessun tipo di comunicazione, ho cercato di lavorare nel migliore dei modi. Il mestiere dell’allenatore è molto “ballerino”, bisogna essere abituati a sbalzi d’umore e occorre saperli gestire».

Il clima all’interno dello spogliatoio dopo le vicissitudini della settimana?

«Non sono andato a chiedere allo spogliatoio che cosa si pensi dell’allenatore o del direttore. Ci sono momenti in cui possono succedere cose che non si riescono a immaginare, questo non aiuta anche perché siamo in una posizione di classifica che poi fa succedere cose, una dietro l’altra; se fossimo in una posizione di classifica tranquilla queste cose non succederebbero. Un allenatore, come un calciatore, deve fare il proprio mestiere al massimo senza curarsi tanto di quello che gli gira attorno».

Nelle ultime tre partite il Lecco è rimasto a secco di gol; un dato non banale, visto che per centrare l’obiettivo salvezza occorre tornare a segno il prima possibile...

«Un’analisi giusta, se non si segna non si vincono le partite; abbiamo incentrato il focus sulle situazioni che si possono verificare nell’area di rigore avversaria e domani dobbiamo essere più efficaci; questo dato fa capire le nostre difficoltà e la mancanza di risultati. Per darci una speranza dobbiamo iniziare a fare qualche gol in più».

Sui momenti attraversati dalle prossime contendenti:

«La partita può rappresentare un bivio per entrambi. Loro, se non riuscissero a vincere, direbbero addio alla possibilità di lottare per la salvezza diretta. Dobbiamo cercare di vincere la partita per accorciare la classifica e dare un senso al nostro finale di stagione. Non sarà una partita per deboli di cuore perché entrambe le squadre si giocano tanto, per non dire tantissimo».

Sull’addio, ufficializzato ad inizio settimana, del DS Domenico Fracchiolla:

«È una cosa fresca, credo non sia di mia competenza parlare di queste cose. Con il direttore ho un ottimo rapporto, mi dispiace molto ma queste domande bisogna farle alle persone che hanno deciso e voluto così».

Un commento sul pensiero secondo cui “chi vuole retrocedere dalla B alla C chiama Aglietti”:

«Bisognerebbe fare una ricerca sui motivi per cui si parla in questo modo; sono dieci anni che la persona che lo ha detto mi rompe i c*******, non penso di essere l’unico allenatore scarso in Italia... in ogni caso, non mi tocca assolutamente. Ho sempre camminato a testa alta, a differenza magari di questa persona».

Sul modulo di partenza per la sfida contro il Palermo: che cosa proporranno i blucelesti dal primo minuto?

«Qualcosa di diverso. Abbiamo lavorato su svariati moduli, il 4-4-2 può essere una soluzione. Cercherò di dare spazio a qualche giocatore più fresco mentalmente. Novakovich e Inglese insieme? Per come intendo io le due punte, si può fare: Novakovich è un giocatore che tende a legare il gioco, a farsi dare la palla e a proteggerla per far salire la squadra; Inglese, invece, è un giocatore di gamba, abituato ad attaccare la profondità e che ha grande scatto negli ultimi 20-25 metri».

Indisponibili per domani?

«Ieri si è fermato Celjak, mentre nella rifinitura Sersanti ha avuto un problemino, devo parlare con la dottoressa per capire se è disponibile o meno».

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