Bracconaggio nel Parco Regionale delle Grigne: salvata una rara civetta capogrosso
Il povero animale è stato ritrovato ferito e intrappolato in una sep
Atto di bracconaggio, l'ultimo, purtroppo, di una lunga serie, nel Parco Regionale delle Grigne. Salvata da una trappola una rara civetta capogrosso.
Bracconaggio al Parco Regionale delle Grigne
Nella giornata di ieri, sabato 2 ottobre, dei turisti escursionisti sul sentiero Cai n. 25 molto frequentato nel Parco Regionale delle Grigne in provincia di Lecco, hanno segnalato alle guardie volontarie della LAC Lecco il ritrovamento di una rara civetta capogrosso ferita perché intrappolata da un sep.
Questo atto di bracconaggio è solo l’ultimo, gravissimo episodio di una lunga serie. Centinaia di piccoli uccelli protetti, oltre ai numerosissimi rapaci sparati, tutti gli anni sono vittime di trappole, reti e altri reati venatori. Questo è il risultato di una vigilanza ridotta all’osso: pochissimi gli agenti della Polizia provinciale deputati al controllo e i militari dei Carabinieri Forestali, con una legislazione che punisce reati con ammende i cui importi sono fermi al 1992.
Legislazione assente e insufficiente
Sempre grave la mancata attuazione del Piano nazionale di contrasto al bracconaggio, approvato nel 2017 dalla Conferenza Stato-Regioni della Commissione UE; Governo, Ministro della Transizione Ecologica e Regioni latitano sul rispetto dell’impegno di ripristinare gli organici del personale pubblico di vigilanza venatoria. Tutto questo rafforza un sentimento di impunità. LAC da anni chiede l'attuazione di questo Piano e che finalmente le pene vengano aggiornate e commisurate alla gravità della pena.