Dopo le polemiche...

Beni del centro giovanile: l'asta va deserta

Nessuno ha presentato una offerta, almeno per il primo lotto

Beni del centro giovanile: l'asta  va deserta
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Niente da fare. Non si placa la polemica sull’asta pubblica indetta dal Comune di Calolziocorte per “disfarsi” del materiale, perlopiù arredi e strumenti musicali, dell’ex Centro di Aggregazione Giovanile.

Beni del centro giovanile: l'asta va deserta

La discussione è tornata ad accendersi soprattutto dopo che, nella giornata di ieri,  giovedì 31 marzo 2022, termine ultimo per la presentazione delle offerte,  l’asta è andata  deserta, almeno per il primo lotto: “Purtroppo – ha spiegato il primo cittadino Marco Ghezzi – nessuno ha presentato un offerta per acquistare questo materiale, di cui abbiamo la necessità di liberarci per lasciare lo spazio al nuovo archivio comunale. Ora, valuteremo il da farsi”.

La polemica

Solo qualche giorno fa, il gruppo di minoranza “Cittadini Uniti”, aveva pesantemente criticato le scelte dell’Amministrazione , definendo “Incredibile” la decisione di vendere all’asta strumenti e beni dell’ex-Cag.  Tutto il disappunto del Gruppo, è stato espresso attraverso  una nota stampa, diffusa nel tardo pomeriggio di lunedì 28 marzo: «Non solo l’Amministrazione e il Sindaco – si legge – hanno deciso di cancellare lo spazio educativo del CAG, ma ora stabiliscono di fare cassa con la vendita degli arredi e degli strumenti musicali che potrebbero invece essere donati alla scuola secondaria Manzoni, al cui interno è presente da molti anni l’indirizzo musicale».

La scuola interessata

Dall’Istituto comprensivo di Calolzio è poi giunta una “manifestazione di interesse”, non per tutti ma per alcuni dei beni presenti nei locali (tra cui il calcetto e alcune chitarre) che potrebbero tornare utili per l’attività degli studenti: “Abbiamo un indirizzo musicale – racconta la preside Sabrina Scola – tra quel materiale qualcosa potrebbe esserci utile. Se ce lo offrissero, per noi, sarebbe gradito”.
Non ha tardato la risposta del Sindaco: «Il passaggio dell’asta – ha spiegato – era doveroso in quanto beni essendo beni pubblici non era possibile regalarli. Ora, non essendoci state offerte, se la scuola fosse interessata a qualcosa, può contattarmi anche domattina».
«Trattandosi però – ha concluso Ghezzi – di materiale vecchio, in alcuni casi guasto o senza alcuna garanzia di sicurezza e quindi potenzialmente pericoloso, è necessario che qualcuno, dalla scuola – si prenda la responsabilità dell’utilizzo di tali strumenti, sollevando il Comune»
Diverse invece le sorte del motocoltivatore BCS, per il quale sono state avanzate numerose offerte.

Luca de Cani

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