"Basta morti sul lavoro!": manifestazione in piazza
In questi mesi, in Brianza e nel Lecchese, sono morti due operai, uno dei quali in un cantiere a Malgrate. Si tratta di Pancrazio Morrone, morto a 70anni per le ferite riportate a seguito del ribaltamento di un escavatore.
Una manifestazione per dire basta alle morti sul lavoro: la organizzeranno Feneal Uil, Filca Cisl, e Fillea Cgil il 13 novembre. All’iniziativa parteciperà anche una delegazione della Filca Monza Brianza Lecco (chi volesse partecipare può contattare le sedi di categoria a Monza o a Lecco).
"Basta morti sul lavoro!": manifestazione in piazza
«Ai primi di ottobre nel settore delle costruzioni registriamo un numero di infortuni mortali pari quasi al totale dell’intero anno precedente, una vittima ogni 48 ore. Una strage senza fine! È una situazione intollerabile, occorre intervenire al più presto, passando dalle promesse ai fatti, con un salto in avanti culturale e operativo. Nessun incidente avviene per caso: troppo spesso la sicurezza, la prevenzione, la formazione sono considerati costi e impedimenti di cui fare a meno», dichiarano i segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Vito Panzarella, Enzo Pelle, Alessandro Genovesi. Una strage che ha toccato anche i nostri territori. In questi mesi, in Brianza e nel Lecchese, sono morti due operai, uno dei quali in un cantiere a Malgrate. Si tratta di Pancrazio Morrone, morto a 70anni per le ferite riportate a seguito del ribaltamento di un escavatore.
«Insieme ai lavoratori, con i leader di Cgil, Cisl, Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri, saremo in piazza per dire “Basta alle morti sul lavoro”, e per chiedere con forza provvedimenti rapidi e drastici in grado davvero di garantire la sicurezza e la dignità dei lavoratori», spiegano i segretari nazionali di Feneal, Filca, Fillea.
"Gli impegni del Governo vanno tradotti in pratica"
Nei giorni scorsi «il Governo ha assunto davanti ai tre segretari confederali impegni che vanno tradotti al più presto in atti concreti – proseguono i segretari -. È bene che si acceleri sulla realizzazione di quanto annunciato, anche attraverso un decreto legge. L’immediata sospensione dell’impresa che non osserva le norme sulla sicurezza, l’assunzione immediata di ulteriori ispettori e tecnici della prevenzione, una campagna straordinaria di formazione e informazione anche con il coinvolgimento delle Regioni e l’istituzione della Banca dati Unica degli infortuni sono proposte serie e condivisibili, una prima positiva risposta del Governo».
I sindacati delle costruzioni chiedono poi l’introduzione della patente a punti e un Piano straordinario dell’Inail in collaborazione con gli enti bilaterali del settore e gli Rlst, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; l’applicazione del contratto edile a tutti i lavoratori in cantiere; il riconoscimento della pensione anticipata ai lavoratori delle costruzioni; investimenti su formazione e informazione; l’utilizzo della tecnologia per la prevenzione; l’inserimento nel Codice penale di una aggravante per infortunio mortale sul lavoro.
Una emergenza locale e nazionale
«Nei prossimi giorni saremo impegnati in una campagna di assemblee e momenti di confronto in tutti i luoghi di lavoro, per sostenere la nostra battaglia e organizzare la manifestazione nazionale, il 13 novembre sarà un grande giornata di mobilitazione e partecipazione», concludono Panzarella, Pelle, Genovesi.
«Quella degli infortuni e delle morti sul lavoro – commenta Roberto Scotti, segretario generale Filca Cisl Mbl – è un’emergenza nazionale che, tristemente, tocca anche il nostro territorio. Come sindacalisti e come lavoratori non possiamo non essere sensibili ai temi della sicurezza sui luoghi di lavoro. Per questo lavoreremo ogni giorno per migliorare le condizioni dei lavoratori e per questo manifesteremo a novembre per chiedere l’applicazione di misure stringenti per tutelare chi lavora».