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Avis provinciale 2021: donatori e donazioni cresciuti, "un bel messaggio di solidarietà"

Sabato 2 aprile l'assemblea dei soci riunita nell'auditorium della Casa dell'Economia. I dati del bilancio dell'attività presentati quest'oggi in conferenza stampa.

Avis provinciale 2021: donatori e donazioni cresciuti, "un bel messaggio di solidarietà"
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L’Avis provinciale lecchese si mantiene nella top ten nazionale per generosità di donazione. La assemblea dei soci che si svolgerà sabato prossimo, 2 aprile 2022, nell’auditorium della Casa dell’Economia in via Tonale a Lecco, sarà occasione per tirare le somme di un’annata di lavoro (la seconda contrassegnata dalle restrizioni della pandemia) che ha giocoforza registrato «qualche difficoltà», ma si è tutto sommato conclusa positivamente.

Avis provinciale 2021: +6% di donazioni, +4% donatori attivi

«Nel 2021 si è mantenuto il numero dei soci, seppure con lieve assestamento (si è passati da 14.771 a 14.740, ndr) - ha dettagliato il presidente del gruppo provinciale Avis Bruno Manzini insieme al vicepresidente Giorgio Grassi nella conferenza convocata questa mattina, mercoledì 30 marzo2022, nella sede del sodalizio in via Montegrappa.  «Una differenza di fatto annullata dall’incremento delle donazioni, che hanno registrato un +6,1%, conseguente all’aumento del 4% dei soci donatori (attualmente sono 1.159, ndr)» ha spiegato Manzini.

 

Avis provinciale lecchese batte la media lombarda e nazionale

L’Avis del territorio lecchese ha saputo così egregiamente corrispondere con il proprio contributo al bisogno di trasfusioni non solo degli ospedali che fanno capo all’Asst di Lecco, ma anche dei presidi ospedalieri milanesi. «Non è banale lanciare messaggi di solidarietà di questi tempi - ha sottolineato Manzini - Merita certa attenzione, evidenza la generosità e la sensibilità dei lecchesi sul tema della donazione di sangue».
Il dato di Lecco supera di gran lunga quello nazionale e anche quello regionale. Il raffronto si fa sull’anno 2020, in attesa dell’aggiornamento 2021 che sarà registrato con le assemblee tra aprile e maggio: 44,41 donatori ogni mille abitanti, mentre in Lombardia il rapporto è 26,20 e in Italia 20,11. Ancora più alto l’indice per quanto riguarda il numero di donazioni: 80,43 ogni mille abitanti, 44,79 in Lombardia e 32,54 in Italia. Il trend delle stesse donazioni ha toccato nel 2021 le 28.394 sacche (nel 2021 erano state 26.753). In media i lecchesi donano 1,93 volte l’anno.

 

Tanti giovani tra i 18 e i 26 anni

La composizione della platea dei donatori lecchesi attivi conferma la presenza di molti giovani, oltre 30% nella fascia 18-25 anni (1604), mentre l’età più numerosa resta quella tra i 46 e i 55 anni. (4.348). «Resistono» anche 4 soci donatori over 65 quantunque anche a Lecco viga di base la regola nazionale che si dona fino a 65 anni («E’ consentito farlo per ulteriori 5 anni con parere favorevole assenso del medico»).

 

Le ragazze si distinguono

Le ragazze si distinguono: nella fascia giovanile il loro incremento ha in proporzione superato quello dei maschi, con 709 donatrici contro 895 donatori.

 

Le sezioni Avis comunali

Per quanto riguarda le singole sezioni comunali, spicca ovviamente quella di Lecco con 7.717 donazioni in un anno, seguita da Merate (4.832), quindi da Bellano (3.311). Curiosità rispetto a quest’ultima: dei 1.582 donatori 400 sono di Premana (che conta 2.266 abitanti): un rapporto che probabilmente fa del paese della Valassina il primo in Italia, un primato ancora più meritorio considerato che per raggiungere il centro trasfusionale i premanesi devono sobbarcarsi un’ora e mezza di tragitto all’andata e lo stesso al ritorno.

Il progetto con Asst lecco per ampliare la settimana di donazione

«Vale la pena ricordare il progetto messo a punto con Asst Lecco per estendere gli orari di donazione il giovedì pomeriggio e due sabati al mese, il che negli ultimi tre anni ci ha consentito di realizzare il grande potenziale di donatori che abbiamo e migliorare progressivamente il trend - ha aggiunto Manzini - La nostra difficoltà resta soprattutto quella di avere personale sanitario sufficiente per fare i prelievi. Potremmo fare di più se la struttura sanitaria fosse capace di fare di più.
Avis contribuisce finanziariamente a dare una mano. Precedentemente lo faceva elargendo una borsa di studio, ora si mette a disposizione personale reinvestendo in questo progetto una parte del rimborso spese riconosciuto dalla Regione ad Avis per ogni donazione».

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