un traguardo importante

Avis Lecco festeggia 30 anni: “Ogni euro investito ne restituisce otto alla collettività”

Sabato 29 novembre un evento con Ferruccio de Bortoli per riflettere su economia e volontariato

Avis Lecco festeggia 30 anni: “Ogni euro investito ne restituisce otto alla collettività”

Un anniversario che diventa occasione per guardare al passato, ma soprattutto per riflettere sul ruolo del volontariato nel presente. Questa mattina, martedì 25 novembre 2025, negli spazi di Avis in viale Montegrappa a Lecco è stata presentata alla stampa l’iniziativa che sabato 29 novembre celebrerà i trent’anni di Avis Provinciale Lecco. All’incontro è intervenuto il presidente provinciale Bruno Manzini, che ha illustrato numeri, prospettive e sfide dell’associazione. Ospite d’onore dell’evento sarà Ferruccio de Bortoli, già direttore per due volte del Corriere della Sera, chiamato a portare una riflessione su economia e volontariato.

Avis Lecco festeggia 30 anni: “Ogni euro investito ne restituisce otto alla collettività”

“Abbiamo pensato a un momento celebrativo ma anche di riflessione sulle attività svolte e su quelle attuali di Avis e del volontariato in genere”, ha spiegato Manzini. Il presidente ha ricordato come il “valore” del volontario non sia solo etico ma anche economico: “Abbiamo condotto uno studio interno. Ogni euro investito in Avis, attraverso la promozione della raccolta di sangue, genera un ritorno di otto euro per la collettività”. L’obiettivo resta però innanzitutto “venire incontro ai bisogni di salute dei cittadini”, un impegno condiviso con il Centro trasfusionale di Lecco, con cui – ha sottolineato – “otteniamo risultati soddisfacenti”. La provincia non copre soltanto il fabbisogno locale: delle 30mila unità raccolte nel 2024, 12mila sono rimaste a Lecco mentre le altre 18mila sono state destinate agli ospedali milanesi, dal Niguarda al San Raffaele, fino ad arrivare al Lazio.

Più complessa la situazione del plasma, dove l’autosufficienza nazionale non è ancora stata raggiunta. “La raccolta è più difficoltosa perché richiede separatori cellulari e tempi più lunghi: per una donazione servono circa cinquanta minuti”, ha precisato Manzini. Anche per questo, nonostante le indicazioni nazionali puntino a un incremento del 25%, il plasma resta il settore più critico. L’Italia continua infatti a importarne una quota dall’estero. Un dato confortante arriva però dal territorio lecchese, dove nell’ultimo anno si è registrata una crescita del 21%.

La ricorrenza dei trent’anni offre anche lo spunto per ripercorrere l’evoluzione dell’associazione. Nel 1995 i donatori erano 9.485, oggi sono circa 15mila, con un incremento del 61%. Le donazioni complessive sono cresciute del 47%: da 20mila unità di sangue nel 1995 alle 29.868 del 2025. Il sangue intero ha registrato un aumento del 60%, mentre la raccolta di plasma è rimasta sostanzialmente stabile proprio a causa delle difficoltà tecniche. “Il dato fondamentale resta comunque la presenza di tanti donatori attivi”, ha ribadito Manzini.

Un’attenzione particolare è dedicata ai più giovani. “Si dice spesso che i giovani siano assenti, ma non è così: quasi un terzo dei nostri donatori ha tra i 18 e i 35 anni”, ha affermato. Un elemento che rappresenta “una garanzia per la continuità del sistema sangue”. Significativo anche l’apporto delle ragazze, che “donano più dei coetanei maschi”. Il territorio lecchese si conferma inoltre virtuoso, con 45 donatori ogni mille abitanti.

Sabato sarà anche l’occasione per riconoscere l’impegno di chi ha contribuito alla crescita dell’associazione. Avis intende premiare gli ex presidenti delle sezioni comunali, tutti a loro volta donatori, e rendere merito ai primari del Centro trasfusionale dell’ospedale di Lecco. “La collaborazione tra Avis ed ente sanitario è fondamentale: questo sistema funziona e può funzionare ancora meglio”, ha osservato Manzini. Un’organizzazione che oggi coinvolge 15mila donatori e che “non può essere improvvisata”, perché “se non fosse portata avanti da volontari, i costi sarebbero molto più elevati”.

L’evento di sabato 29 novembre, aperto a tutta la cittadinanza, sarà dunque un momento per celebrare trent’anni di storia ma anche per ribadire il valore – sociale, sanitario ed economico – di un gesto semplice e insostituibile come la donazione.

Andrea Gianviti