Asta via Roma 51, palazzo Ghislanzoni aggiudicato a Confcommercio

Mille euro in più della base d'asta: il prezzo battuto a 1.761.000 euro. Peccati: "C'è chi parla parla e chi fa le cose"

Asta via Roma 51, palazzo Ghislanzoni aggiudicato a Confcommercio
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Confcommercio si è aggiudicata Palazzo Ghislanzoni  al prezzo di un milione e 761mila euro, mille euro più della base d'asta.

Palazzo Ghislanzoni è venduto

Stamattina in municipio si è tenuta la seduta pubblica di apertura dell'unica busta pervenuta all'indirizzo di Palazzo Bovara  per l'acquisto dell'immobile in via Roma 51. Di fronte all'architetto Luca Gilardoni, il funzionario responsabile dell'ufficio Patrimonio che ha presieduto la gara di alienazione (la quinta e finalmente ultima), c'era un assai soddisfatto assessore Corrado Valsecchi. Ma anche, schierata ad uno dei tavoli della sala consigliare, la controparte acquirente. Angelo Belgeri, rappresentante legale della Welfare Immobiliare, la società partecipata al 100 per cento da Confcommercio e che ha prodotto l'offerta di acquisto; Alberto Riva e Antonio Peccati, rispettivamente direttore e presidente dei Commercianti, Sergio Colombo e Peppino Ciresa, in veste di consiglieri della Welfare.

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L'aggiudicazione, come ha spiegato l'architetto Gilardoni, è al momento provvisoria. Diventerà definitiva al compimento di tutte le verifiche del caso imposte dal regolamento.

Valsecchi: "Reinvestiremo tutto su Villa Manzoni"

"Spiace sempre quando un bene pubblico deve essere venduto. Il problema di fondo è che questa Amministrazione, come quelle precedenti non riconoscevano in questo immobile un bene strategico. Si è cercato in questi anni di alienarlo ma nel frattempo andava usurandosi...". Così Valsecchi ha ripercorso, ancora una volta, tutta la storia che ha visto il suo assessorato "provarle tutte", attraverso quarte aste andate deserte e la "vetrina del MiSe" che aveva esposto senza successo Palazzo Ghislanzoni ad una platea internazionale.

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Ora che l'Amministrazione Brivio è finalmente riuscita a sbarazzarsi di via Roma 51, l'introito "sarà tutto reinvestito su Villa Manzoni" ha annunciato Corrado Valsecchi.  "Qua siamo nella pubblica amministrazione, non è facile!" ha poi rivendicato l'assessore ripensando ai flop passati (oltre alle precedenti aste fallite per palazzo Ghislanzoni, nel suo discorso allargato a ruota libera ha fatto capolino anche Villa Ponchielli, per la cui riqualificazione si è tentato invano di metter le mani su un finanziamento europeo). "Da quando sono assessore al Patrimonio  ho incamerato più di 4 milioni di euro. nessuno è mai riuscito a fare altrettanto. In una situazione di stagnazione dell'edilizia e di riduzione degli investimenti da parte dei privati".

Doveroso almeno un cenno di grazie agli acquirenti, non solo quelli di Palazzo Ghislanzoni presenti: "Ringrazio chi fa questi investimenti perché non compra solo una cosa, ma consente all'amministrazione della propria città di poter destinare queste risorse a riordinare, ristrutturare, sistemare altri pezzi di storia della città e del patrimonio comunale".

Peccati: "Chi parla e chi fa i fatti"

"C'è chi parla e chi fa i fatti" il commento a ruota di Antonio Peccati, presidente di Confcommercio. "Siamo contenti: è una bella operazione - ha aggiunto - E' una parte di Lecco che rimane ai lecchesi e a tutti gli associati di Confcommercio. Palazzo Falck (sede dell'associazione, ndr) è casa loro e anche questa sarà casa loro". E poi: "Siamo contenti del prezzo. Per noi era questo quello giusto, non certo i 4 milioni iniziali. Tenete conto che al costo di acquisto va aggiunta la spesa di ristrutturazione dell'immobile, che in questo caso è valutata sui due milioni di euro". Pungente la chiosa: "E' un'altra dimostrazione che c'è una Lecco che fa e una Lecco che parla. Siamo soddisfatti che il bene rimanga a Lecco, sarà sicuramente utilizzato dai commercianti lecchesi e dai lecchesi".

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Sui progetti di futura destinazione degli spazi (1.462 metri quadrati) di palazzo Ghislanzoni, Peccati resta per ora sul vago: "Sarà una bella sorpresa per la città. Per poter dare serietà a quello che vogliamo fare, dobbiamo prima far sì che l'impresa alla quale è affidata l'opera di ristrutturazione insieme all'architetto constati la fattibilità di tutto. Sarà comunque qualcosa di più attinente al sociale che al turistico".

Infine una replica a chi, alla notizia dell'acquisto da parte di Confcommercio,  l'ha buttata lì a nome della res publica: "Qualcuno ha detto adesso lo comprate, poi lo ristrutturate, poi ce lo restituite. Potevano farlo prima loro di noi. Adesso che lo abbiamo comprato ce lo teniamo". Battuta subito sfumata: "E' l'ennesima dimostrazione che Confcommercio non è solo lo scontrino, il saldo. Ma che si occupa di questa città da Leggermente (rassegna di letteratura, ndr), al cineforum che abbiamo sponsorizzato con il parroco, e di tante altre iniziative che stiamo facendo".

 

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