civate

Ampliamento di San Pietro al Monte: presentato il progetto

Previsto il recupero degli antichi spazi del monastero, una nuova illuminazione in basilica e la realizzazione di un nuovo magazzino.

Ampliamento di San Pietro al Monte: presentato il progetto
Pubblicato:
Aggiornato:

Arte e religione protagonisti a Civate. E' stato presentato oggi, giovedì 11 maggio 2023, il progetto di ampliamento degli spazi di fruizione del complesso "Abbazia di San Pietro al Monte".

Una serie di interventi che permetteranno di migliorare l'esperienza di visita e di fede di tutti i visitatori, grazie a nuovi percorsi che verranno realizzati negli ambienti più antichi del monastero e un'illuminazione rinnovata.

Ampliamento di San Pietro al Monte: presentato il progetto

Recuperare e valorizzare gli spazi, renderli agibili non solo come parte di percorsi ma anche come ambienti per l'organizzazione di mostre temporanee: sono questi gli obiettivi dei lavori che riguarderanno gli angoli più storici del complesso. Ci sarà poi il rifacimento dell'impianto di illuminazione della basilica e del pronao, grazie a lampade a led e una luce regolabile in base alle esigenze di visita. Infine la creazione di un nuovo magazzino ipogeo interrato nelle vicinanze della basilica, per ricollocarvi materiali e attrezzature utili alla manutenzione del complesso.

A illustrare il progetto l'architetto Roberto Spreafico: "Le scoperte inattese e i raffronti che ne conseguono arricchiscono sempre più il complesso e le nostre ancora limitate conoscenze - ha spiegato - E' quindi fondamentale una ricerca continua. Questo monastero antico ci ha rivelato tasselli che lo hanno ingrandito in un percorso di evoluzione, l'obiettivo è recuperare all'uso concreto e alla visita gli spazi più antichi".

In questi ambienti, ora scarsamente accessibili, si potranno ammirare gli esterni originari della basilica con le monofore della cripta romanica, un tempo intercettate dai raggi solari, gli ambienti voltati sotterranei ed assai antichi della casa di accoglienza e soprattutto l’ambiente che conserva i resti degli antichissimi ruderi stratificati appartenenti all’originario monastero, posti al di sotto del cortiletto interno al complesso.

Per quanto concerne gli interventi che verranno realizzati in basilica, è stato rilevato che l’illuminazione esistente non è adeguata ai fini liturgici e soprattutto non è adeguata per una buona visione artistica nei percorsi di visita. La luce è stata progettata per essere flessibile e variabile nel tempo, l’impianto quindi sarà adattabile alle mutevoli esigenze.

San Pietro al  Monte "un sistema unico"

"Custodire un bene non è solo pulire i muri e sistemare, per un cammino di vita e di storia del bene la parola migliore è fare memoria ovvero rendere ogni luogo costantemente vivo - ha commentato il parroco civatese, don Gianni de Micheli - San Pietro al Monte ancora oggi è viva e parla, come trasmissione dll'esperienza di persone che a 650 metri di altitudine hanno cercato un incontro con Dio attraverso stucchi, affreschi e abitando quel luogo. La fatica più grande e il tesoro più immenso da custodire è permettere ai visitatori di accedere a quel linguaggio. La parrocchia e l'associazione Amici di San Pietro al Monte, con la Fondazione Beato Angelico, provvedono alla cura e alla formazione dei volontari affinché riescano a rendere fruibile questa esperienza".

Presente anche don Umberto Boldoni, responsabile della Fondazione scuola del Beato Angelico che è promotrice del progetto e possiede la proprietà del terreno. "La Fondazione è responsabile per i restauri e grazie agli Amici di San Pietro al Monte, principali protagonisti della cura e fruibilità del bene, si è creato un sistema unico - ha affermato - C'è la gestione di un bene in un luogo raggiungibile solo a piedi, un luogo che coinvolge diversi attori - volontari, Comune, parrocchia, Fondazione e territorio he creano un luogo di prestigio artistico. Grazie anche ai civatesi si garantisce la custodia del bene. In questo momento vi è un incremento impressionante del turismo, sempre in aumento, così come c'è una crescita incredibile dei luoghi che uniscono fede e cultura: dobbiamo quindi prepararci all'incremento dei flussi di turisti e pellegrini".

Il nuovo magazzino

Lo spazio necessario per costruire il nuovo magazzino verrà ricavato con uno scavo nella posizione già indagata dagli archeologi asportando il terriccio manualmente con pale e altri attrezzi manuali e una parte dello sbancamento verrà ottenuta asportando uno strato di roccia individuato con l’indagine compiuta. Il materiale di scavo verrà reimpiegato per il reinterro e per la formazione dei muri a secco di delimitazione dei percorsi.

Come illustrato dal progettista Spreafico, a inizio aprile è stato avviato l incoo scavo ma è stata riscontrata la presenza di un muraglione; proseguendo verso ovest si è trovato un altro elemento ortogonale: al momento tali aspetti sono allo studio per capirne l'origine, lo scavo verrà quindi ampliato e per il momento i lavori sono stati sospesi. Su richiesta della Sovrintendenza sono stati fatti approfondimenti con sonde e droni, anche nei pratoni che circondano la basilica dove sembrerebbe che ci siano altri muri.

"Contiamo di riprendere i lavori dopo aver incontrato l'Amministrazione comunale e la Comunità Montana, al fine di comprendere l'orientamento da dare all'opera - ha concluso Spreafico - Io terrei la stessa struttura ma la ruoterei di 90 gradi spostandola di qualche metro a monte".

La raccolta fondi

Presenti anche Serafino Castagna (rappresentante degli Amici di San Pietro al Monte), Maria Grazia Nasazzi (presidente della Fondazione comunitaria del Lecchese) e il sindaco Angelo Isella, che hanno ricordato l'importanza dei finanziamenti ottenuti ma anche del contributo che tutti possono dare attraverso il Fondo di Comunità di Civate. Il progetto, che rappresenta per il momento solamente un primo passo verso l'ampliamento del complesso, ha infatti un costo complessivo di 161.335 euro: la Fondazione Cariplo contribuirà per il 50%, mentre l'associazione Amici di San Pietro al Monte provvederà a diffondere le raccolte fondi per la rimanente cifra.

Nella certezza di incontrare l’interesse e il favore per questa iniziativa, siamo a chiedere la vostra adesione con la compartecipazione al finanziamento di quest’opera il cui costo è di 161.000 euro e Fondazione Cariplo sostiene il progetto con un contributo di 80.500 euro.
La cifra rimanente dovrà essere coperta dall’Associazione Amici di San Pietro e per questo chiediamo il tuo aiuto con una donazione liberale.
Le donazioni possono essere effettuate alla Fondazione comunitaria del Lecchese al seguente IBAN: IT28Z0306909606100000003286
Causale: Fondo comunità Civate – San Pietro
Le donazioni effettuate tramite bonifico potranno usufruire dei benefici fiscali previsti dalla normativa vigente

Tania Gandola

Seguici sui nostri canali