Olginate

Al Jolly gli studenti di Olginate, Calolzio e Vercurago per affrontare il tema della violenza di genere con "C'è ancora domani"

La speciale proiezione del film di Paola Cortellesi, campione di incassi, ha voluto essere una modalità di approccio diversa a tematiche importanti che possano generare discussione e confronto in classe con i docenti.

Al Jolly gli studenti di Olginate, Calolzio e Vercurago per affrontare il tema della violenza di genere con "C'è ancora domani"
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È stata una proiezione davvero speciale quella che lo staff del Cinema Teatro Jolly di Olginate ha voluto offrire nella mattinata di oggi, venerdì 8 marzo, a tutti i ragazzi e le ragazze di terza media delle scuole secondarie di primo grado Giosuè Carducci di Olginate, Massimiliano Kolbe di Vercurago, Alessandro Manzoni e Caterina Cittadini di Calolziocorte. In occasione della Giornata internazionale della donna, sul grande schermo della sala parrocchiale olginatese è infatti tornato il film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, una pellicola che oltre a riscuotere un grande successo al botteghino, venendo apprezzata dalla critica italiana ed estera per la regia e le prove recitative degli attori, affronta tematiche importanti e legate alla cultura patriarcale, alla violenza di genere e ai diritti delle donne.

Al Jolly gli studenti di Olginate, Calolzio e Vercurago per affrontare il tema della violenza di genere con "C'è ancora domani"

La storia è quella di una donna, Delia, sposata con un uomo che la maltratta, ma che tira avanti tra mille lavoretti e il lavoro domestico, in una famiglia con tre figli, con la maggiore che sembra destinata a un matrimonio più ricco e dunque un futuro migliore. Ma Delia riuscirà a praticare un piccolo gesto di ribellione, che provocherà forse un vero cambiamento, di certo nella vita della figlia. C'è ancora domani è un film che parla di violenza di genere e arriva al punto evitando qualche rischio. Come quello di fare della protagonista una vittima sacrificale: ovviamente vittima del marito lo è nella sua vita fatta di prevaricazioni e violenze, ma Delia è un personaggio che incarna la resilienza. Non è un'eroina femminista ed è giusto che non lo sia: siamo nel 1946, le donne cominciavano a votare proprio in quel periodo, e i diritti delle donne non erano un tema del dibattito pubblico quotidiano. Delia non ha alcuna consapevolezza della sua condizione, come non ce l'avevano le donne del popolo della sua generazione, ma il pubblico tifa per lei fin dalla prima scena in cui riceve un ceffone come buongiorno. L'empatia con la protagonista è data anche dall'uso del registro della commedia, che potrebbe pure risultare offensivo per la sensibilità di oggi: come si fa a ridere di una donna maltrattata dal marito? Le botte, poi. Le scene delle violenze sono sublimate in coreografie o non mostrate. Una scelta che Paola Cortellesi ha motivato con la volontà di evitare il voyeurismo del pubblico.

“Con questo evento - ha commentato Mattia Morandi, referente del Jolly per l’iniziativa - abbiamo voluto offrire ai ragazzi del territorio una modalità di approccio a tematiche importanti attraverso la visione di un film, che speriamo abbia generato e possa generare poi momenti di discussione e confronto in classe con i docenti. Come staff siamo quindi grati alle scuole del territorio che hanno accettato l’invito a partecipare a questa proiezione speciale”.

Luca de Cani

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