7 luglio davanti al Comune

Aborto: a Lecco presidio di solidarietà alle donne statunitensi e riflessione sulla 194 in Italia

Manifestazione organizzata dal Coordinamento Provinciale Sinistra Italiana Lecco. In campo anche Cgil Lecco

Aborto: a Lecco presidio di solidarietà alle donne statunitensi e riflessione sulla 194 in Italia
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Il Coordinamento Provinciale Sinistra Italiana Lecco ha organizzato per domani, giovedì 7 luglio 2022,  alle 18.30 in piazza Diaz a Lecco un presidio a sostegno delle donne statunitensi contro la decisione della Corte Suprema di abolire la sentenza che consentiva il diritto all'aborto e per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'applicazione della L.194 in Italia. Alla manifestazione aderirà anche la Cgil Lecco.

Aborto: a Lecco presidio di solidarietà alle donne statunitensi e riflessione sulla 194 in Italia

Negli USA non si è mai riusciti in tutti questi anni ad approvare al Congresso una legge per regolare l’interruzione volontaria di gravidanza a livello federale. Ma la sentenza della Corte Suprema del 1973 ne riconosceva il diritto. Fino a ieri. Ora si torna indietro. Il divieto di aborto è atteso entrare in vigore in 13 stati americani nei prossimi 30 giorni. Si tratta di stati repubblicani che hanno approvato leggi stringenti sull'aborto legandole all'attesa decisione della Corte. I 13 stati possono vietare l'aborto in 30 giorni eccetto nei casi in cui la vita della madre è in pericolo.

Il Missouri ha annunciato di essere il "primo" stato a vietare l'aborto, che ora è illegale anche in Texas con effetto immediato. Mentre sulla costa pacifica - California, Oregon e Washington - hanno annunciato un impegno comune a difendere tale diritto. In Italia, 44 anni dopo l’adozione della legge 194 del 1978, che consente alle donne di ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza (Ivg, in sigla) in una struttura pubblica nei primi 90 giorni di gestazione (oltre questo termine vi si può ricorrere, ma solo per ragioni terapeutiche), il pieno accesso a questo diritto resta ancora da garantire.

 

Infatti, ponendo lo sguardo sulle strutture lombarde con la percentuale di obiezione sotto il 50%, sono meno di un quarto del totale e molti presidi ospedalieri hanno percentuali di obiezione decisamente oltre la media del 60%. Sia nel 2020, sia nel 2021, 7 strutture sono al 100% di obiezione: Saronno (Va), Gardone, Montichiari, Iseo (Bs), Oglio Po (Cr), Romano di Lombardia (Bg), Asola (Mn), unica tra le 7 strutture che utilizza i ginecologi gettonisti a chiamata.

Nella nostra città invece, i tempi di attesa per una IVG sono circa di 10-15 giorni con esclusione per gli interventi con carattere di urgenza. 10-15 giorni dopo aver aspettato 7 giorni dalla certificazione come prevede la legge. Inoltre i vertici della sanità della percentuale di obiettori all'interno dell’ospedale di Lecco e Merate che raggiunge il 75% (medici anestesisti ginecologi infermieri OSS) hanno dichiarato che “non compete a noi formulare valutazioni né considerazioni su di un tema tanto delicato”.

Un tasso alto di obiezione di coscienza ha un impatto forte sulla disponibilità di accesso all’Ivg: in diverse province l’obiezione lascia scoperti territori ed è necessario spostarsi anche di molto rispetto al luogo in cui si vive.  Prendendo atto di questa retrograda decisione, il giorno 7 Luglio, alle ore 18:30, come Sinistra Italiana Lecco, saremo in Piazza Diaz per affermare la nostra vicinanza alla lotta delle donne statunitensi, lese nella loro libertà fondamentale, da una politica di destra, conservatrice e violenta. Attitudine politica che ha trovato il plauso, non solo oltreoceano, ma anche in Italia.

Coordinamento Provinciale Sinistra Italiana Lecco

 

La decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di cancellare la ormai nota sentenza “Roe vs Wade” del 1973 sancisce, di fatto, il ritorno alla criminalizzazione dell’aborto. Si tratta di una scelta che consideriamo gravissima non solo in quanto lesiva del diritto delle donne statunitensi a decidere in piena libertà del proprio corpo, ma anche perché produrrà conseguenze drammatiche per la salute e la sicurezza delle donne stesse, che in caso di volontà di interrompere la gravidanza si vedranno costrette a praticare aborti clandestini. Una situazione tanto più inaccettabile se si pensa che, come sempre, a pagare il prezzo più alto saranno le donne più fragili, coloro che sono disoccupate o hanno un impiego povero e/o informale, che non garantisce sufficiente sicurezza economica e le costringe a dover scegliere tra il lavoro e la maternità. 

 

Anche in Italia, dove l’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) è stata sancita dalla Legge 194 del 1978, il pieno accesso a questo diritto resta ancora da garantire. La Lombardia, in particolare, è penultima tra le regioni del Paese in termini di rapporto tra numero di consultori e abitanti: malgrado le disposizioni nazionali prevedano un rapporto 1/20mila, a livello lombardo la media è di 1/35mila. Il diritto all’aborto è limitato non solo dalla mancanza di strutture, ma anche dall’alto numero di obiettori di coscienza all’interno del sistema sanitario, una percentuale che raggiunge il 75% negli ospedali di Lecco e Merate e coinvolge medici anestesisti, ginecologi, infermieri e OSS.

 

La battaglia condotta dalle donne per rendere legale l’Ivg e sancire così il diritto imprescindibile all’autodeterminazione costituisce una grande conquista civile, dalla quale non accetteremo mai di retrocedere nonostante i continui attacchi da parte di governi e istituzioni (non solo negli Usa ma anche in Afghanistan, Polonia, Cile ecc.), che colpiscono i diritti delle donne per dimostrare il proprio potere. La Cgil Lecco da sempre partecipa convintamente alle lotte per i diritti di cittadinanza, come è avvenuto per il DDL Zan e come avverrà in futuro (ad esempio per lo Ius Scholae in discussione in Parlamento). Diamo quindi l’adesione al presidio di giovedì 7 luglio in Piazza Diaz, per manifestare la nostra solidarietà alle donne statunitensi e chiedere con forza la completa attuazione della Legge 194. 

Cgil Lecco

 

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