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A Lecco a straordinaria storia di resilienza di Federica Maspero: dalla meningite alla medaglia paralimpica

Asst Lecco celebra "Oltre la sepsi. Storie di una vita" con Federica Maspero, Marco Trivelli e Stefania Piconi

A Lecco a straordinaria storia di resilienza di Federica Maspero: dalla meningite alla medaglia paralimpica

Il 13 settembre 2025 si celebra la Giornata Mondiale della Sepsi (World Sepsis Day), una patologia che, pur essendo estremamente grave, è spesso poco conosciuta e sottovalutata, nonostante rappresenti una delle principali cause di morte e disabilità per milioni di persone ogni anno.

La sepsi, infatti, è considerata un’emergenza medica che necessita di un sollecito riconoscimento e cure mediche intensive adeguate estremamente rapide. La sua incidenza è di circa 700/850 casi per 100.000 anni persona nei Paesi in via di sviluppo, mentre a livello globale presenta un’incidenza stimata di circa 48,9 milioni di casi all’anno.

Asst Lecco celebra “Oltre la sepsi. Storie di una vita” con Federica Maspero, Marco Trivelli e Stefania Piconi


Il tasso di mortalità per sepsi varia a seconda del tipo di pazienti inclusi nelle analisi, dalla severità di presentazione (sepsi o shock-settico) e dalla regione geografica considerata. Nei Paesi industrializzati la mortalità ospedaliera per sepsi è compresa tra il 15% e il 25%, con un più alto tasso di mortalità per i casi che si sviluppano in ambiente ospedaliero (25,5%) perché causati da microrganismi multiresistenti. La mortalità cresce con la severità di presentazione: lo shock settico presenta una mortalità di circa 34,7% a 30 giorni dall’insorgenza e del 38,5% a 90 giorni.
Globalmente si stimano undici milioni di morti all’anno per sepsi e shock settico, rappresentando circa il 19,7% di tutte le cause di morte a livello mondiale. La sepsi costituisce un’emergenza sanitaria rilevante anche in Italia, con un alto numero di pazienti coinvolti ogni anno e una mortalità significativa soprattutto tra i ricoverati. La mortalità ospedaliera rimane elevata, soprattutto tra le fasce più anziane.

Per l’annuale ricorrenza, l’ASST di Lecco ha organizzato per la prima volta un’iniziativa su questo argomento, aperta a tutta la cittadinanza, dal titolo “Oltre la sepsi. Storie di una vita”. L’appuntamento è per venerdì 12 settembre, alle 18.00, presso l’Aula Magna dell’Ospedale “Alessandro Manzoni” di Lecco.

L’evento vedrà la partecipazione di specialisti ospedalieri e territoriali dell’Azienda Socio Sanitaria e di un’ospite d’eccezione: Federica Maspero, medico oncologo presso l’ASST Lariana e atleta paralimpica vincitrice di una medaglia d’argento nei 400 metri ai campionati mondiali di Londra 2017, che porterà la sua storia di malattia e resilienza. Federica Maspero, nata a Como e residente a Cantù, è oncologa e medico esperto in medicina cinese e agopuntura. Nel 2002, a soli ventiquattro anni, la sua vita viene sconvolta da una meningite di tipo B che la porta in coma per sette settimane. A causa della grave infezione, subisce l’amputazione sotto il ginocchio di entrambi gli arti inferiori e delle dita delle mani, con l’eccezione dei pollici. Nonostante la gravità del trauma, Federica reagisce con una forza incredibile e riesce a risollevarsi, riprendendo il suo percorso accademico in medicina e avviandosi anche a un’esperienza lavorativa in un laboratorio biomedico negli Stati Uniti. È proprio negli Stati Uniti che inizia a praticare sport, segnando l’inizio di una straordinaria carriera da atleta paralimpica. Nel suo palmarès il record italiano nei 400 metri ai Mondiali di Doha del 2015; il record mondiale nella staffetta 4×100 metri all’IPC Grand Prix di Grosseto l’anno successivo. Alle Olimpiadi di Rio dello stesso anno, conquista la quarta posizione nei 400 metri, nonostante un grave incidente subito solo due settimane prima della gara. Nel 2017, ai Mondiali di Londra, vince la medaglia d’argento nei 400 metri con un tempo di 1:03:00. Nel 2021, pubblica la sua autobiografia “Calze in cashmere. Vita di un’atleta paralimpica” in cui ripercorre la sua straordinaria storia partendo dal giorno che le cambiò la vita per sempre.


“Questo momento di incontro, organizzato in occasione della Giornata Mondiale della Sepsi, nasce con l’intento di sensibilizzare la popolazione e la comunità sanitaria su una delle sfide più gravi in ambito medico: la sepsi, una condizione che spesso si sviluppa rapidamente, con conseguenze drammatiche se non trattata tempestivamente – sottolinea Marco Trivelli, Direttore Generale ASST Lecco Il primo obiettivo di questa serata è far comprendere a tutti che la sepsi non fa distinzioni: può colpire chiunque, anche le persone apparentemente in buona salute. Un secondo obiettivo riguarda la formazione e l’aggiornamento continuo dei professionisti sanitari. La sepsi è una condizione che richiede una diagnosi rapida e un trattamento tempestivo. È inoltre cruciale promuovere la prevenzione. La sepsi, purtroppo, non è sempre evitabile, ma possiamo ridurre notevolmente i rischi seguendo pratiche preventive semplici ma fondamentali: le vaccinazioni, l’igiene delle mani, la cura adeguata delle ferite e un trattamento tempestivo delle infezioni”.

Stefania Piconi, Direttore Malattie Infettive ASST Lecco, aggiunge: “La sepsi è, dal punto di vista patogenetico, una reazione molto grave e anomala del nostro organismo a un insulto che generalmente è di origine infettiva, ma che può essere anche di origine fisica (trauma o grave ustione).
Quando si parla di sepsi di origine infettiva dobbiamo considerare che normalmente il sistema immunitario reagisce per combattere i microbi. Nella sepsi questa risposta è molto alterata tanto da risultare fuori controllo e conduce a un danneggiamento dei nostri organi e tessuti.
L’infezione scatena una reazione eccessiva che determina una alterazione dei vasi sanguinei, che perdono la loro capacità di trattenere i liquidi al di fuori dei tessuti, tanto da aumentare l’estensione del letto circolatorio; ne consegue un crollo della pressione che, se non sostenuta da un precoce intervento medico, provoca un’alterata funzione di organi vitali quali reni, cuore, cervello e polmoni.
A complicare il quadro, la risposta alterata del sistema immune attiva la cascata della coagulazione che si attiva in senso pro-trombotico, provocando trombosi e ischemie in varie parti del corpo”.