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4 Novembre a Lecco nel nome della Pace

Oggi, lunedì 4 novembre 2024,  è stata celebrata a Lecco  la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate

4 Novembre a Lecco nel nome della Pace
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Oggi, lunedì 4 novembre 2024,  è stata celebrata a Lecco  la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate nel nome della Pace.

4 Novembre a Lecco nel nome della Pace

La cerimonia a Lecco, organizzata dalla Prefettura, dalla Provincia e dal Comune capoluogo, con la collaborazione e la partecipazione di numerose associazioni del territorio è iniziata alle 9.30  al santuario di Nostra Signora della Vittoria dove monsignor Bortolo Uberti ha officiato la messa con l’accompagnamento del Coro Alpino Lecchese. Presenti in chiesa le autorità civili e militari del territorio, il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, la Vice Simona Piazza, il vicepresidente della Provincia Mattia Micheli, la presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese Maria Grazia Nasazzi con il past president Mario Romano Negri il prefetto Sergio Pomponio,  il questore Stefania Marrazzo, i consiglieri regionali Giacomo Zamperini e Gian Mario Fragomeli, numerosi primi cittadini della provincia e i rappresentanti della associazioni Mutilati e Invalidi di Guerra, Istituto Nastro Azzurro, Combattenti e Reduci, A.N.P.I., Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, U.N.I.R.R., Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d’Arma, Assoarma, U.N.U.C.I., Marinai, Carabinieri, Finanzieri, Bersaglieri, Alpini, Paracadutisti, A.N.A.C., Artiglieri, Autieri, Polizia di Stato, Mutilati per Servizio, Mutilati ed Invalidi Civili e Vigili del Fuoco.

"Dobbiamo conservare l'unità e lo spirito della pace poiché da soli non andiamo da nessuna parte - ha esortato monsignor Uberti durante l'omelia - Il ricordo che oggi facciamo è un tributo a quei giovani  che credevano nella libertà e nella Pace. La memoria chiede anche un impegno, l'impegno per la pace che ci permetta di imparare a  fare della nostra vita un dono per gli altri"

Al termine della funzione, nella cripta del sacrario sottostante il santuario è stato posto  un cuscino di fiori. La cerimonia è proseguita come vuole la tradizione al  Monumento ai Caduti dove, sotto un cielo azzurro che si specchiava nel lago, dopo l'alzabandiera sono state deposte le corone d'alloro.

La cerimonia è proseguita come vuole la tradizione al  Monumento ai Caduti dove, sotto un cielo azzurro che si specchiava nel lago, dopo l'alzabandiera sono state deposte le corone d'alloro.

Presenti anche gli alunni della scuola primaria dell’istituto comprensivo Lecco 1 e i ragazzi aderenti al progetto «Scuola amica di Unicef» che hanno letto alcuni componimenti poetici.

"Una ricorrenza che si ripete ogni anno, ma che per questo non si deve dare per scontata, una ricorrenza che mantiene intatta la sua importanza e il suo significato perché dedicata all’unità nazionale e alle forze armate. L’unità nazionale è una preziosa eredità che abbiamo ricevuto da chi ha creduto in nobili ideali e ha combattuto per l’identità di un popolo, la coesione nazionale, la Patria, arrivando per questo anche a sacrificare la propria vita. E’ una preziosa eredità che abbiamo il dovere di valorizzare anche nelle diversità dei nostri territori, perché essere uniti non vuol dire essere uguali, ma vuole dire sapersi valorizzare nelle diversità o meglio nelle peculiarità di ciascuno di noi -  ha detto il vicepresidente di Villa Locatelli Micheli - Se oggi possiamo parlare di libertà e indipendenza lo dobbiamo al sacrificio di queste persone, di questi eroi, che hanno saputo ribaltare una situazione bellica molto difficile che stava lasciando molti morti sui nostri territori generando dolore e sconforto nei cuori delle persone, tramutandola in una Vittoria. Infatti, di fronte a questa situazione, il nostro esercito trovò la forza per reagire, riorganizzandosi per fermare la pericolosa avanzata delle truppe nemiche che avrebbe potuto cambiare la storia del nostro Paese e di conseguenza di ognuno di noi.".

Mattia Micheli

" Il modo migliore di ricordarli e ringraziarli è quello di difendere ogni giorno queste conquiste straordinarie, combattere l’indifferenza, la scarsa identità nazionale, la poca propensione a pensare al futuro in termini positivi. Questa celebrazione, inoltre, ci offre l’occasione per esprimere un profondo senso di gratitudine nei confronti delle nostre forze armate, che rappresentano un indispensabile presidio della democrazia e delle istituzioni per la promozione della pace e del benessere dei popoli, del rispetto delle identità nazionali, della salvaguardia dell'integrità territoriale, del mantenimento dell'ordine pubblico e della tutela della sicurezza interna. Ogni giorno, con coraggio e fermezza, le forze armate prestano la loro opera per garantire a tutti noi una vita sicura, impegnandosi in diverse attività a protezione del nostro Paese, sempre pronte a intervenire nelle zone colpite dalle ricorrenti calamità naturali e all’estero in delicate operazioni umanitarie e di mantenimento della pace nelle zone colpite da gravi crisi. In questa giornata siamo chiamati a riflettere insieme sull'importanza della solidarietà, del senso di appartenenza e della dedizione di donne e uomini in divisa che vegliano sui diritti umani e intervengono nelle situazioni di tensione, che purtroppo non accennano a diminuire, come ci raccontano le cronache quotidiane degli ultimi anni. Chiudo rivolgendomi soprattutto a voi ragazzi, che rappresentate il futuro della nostra società, abbiate la libertà di scegliere che ruolo avere nella vita del nostro Paese e impegnatevi a fondo per difendere e consolidare ogni giorno i valori e le conquiste che abbiamo ricevuto in eredità. Viva L’Italia, Viva le forza armate, viva la Libertà".

"La Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate è  un’occasione in cui ricordiamo non solo i sacrifici di chi ha difeso la nostra libertà, ma anche l'importanza della nostra identità nazionale, costruita attraverso la storia. Lecco, come molte altre città italiane, ha un passato ricco di uomini e donne che hanno contribuito, con il loro sacrificio, alla costruzione dell'Unità nazionale. Non dimentichiamo le pagine di storia che ci uniscono, le battaglie combattute e le vite spese per garantire un futuro migliore per le generazioni future. Un futuro di democrazia e libertà - ha sottolineati la vicesindaco Piazza -  Proprio 110 anni fa, nel luglio del 1914, scoppiava quella “Grande Guerra” che avrebbe portato a oltre 16 milioni di morti e oltre 20 tra mutilati e feriti. Una ferita enorme che, davanti agli orrori della contemporaneità, non può che interrogarci sulle atrocità delle guerre, sui massacri dei civili cui quotidianamente assistiamo, sulla totale mancanza di rispetto del diritto internazionale e di tutte quelle forme di protezione umanitaria create.Per questo, come ogni anno, ci troviamo davanti al Monumento ai Caduti della nostra città, un simbolo che ritrae una donna, la Patria, con le ali ripiegate e il viso afflitto dal dolore: questa stele in granito non è un muto simulacro di quanti hanno perso la vita in battaglia ma, al contrario, un ammonimento perenne di cosa comportino le guerre e di quali costi abbiano avuto – e hanno tutt’oggi – in termini umani, sociali, economici."

Simona Piazza

"Il ricordo dei tantissimi morti causati da quel primo grande conflitto, delle enormi sofferenze che tanti nostri concittadini subirono, deve spronarci verso quello che l’articolo 11 della nostra Costituzione definisce nel ripudio definitivo della guerra “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Deve spronarci a un impegno rinnovato per la pace. Una pace che viene garantita anche da migliaia di nostri concittadini e concittadine in servizio nelle Forze Armate in tutto il mondo all’interno delle operazioni delle Nazioni Unite: in questo senso, interpretando un sentimento diffuso e corale, desidero far arrivare la vicinanza a tutti quegli uomini e quelle donne della nostra nazione impegnati in operazioni di pace, in particolare a coloro che si trovano in Medioriente e al contingente in servizio nel sud del Libano, oggetto recentemente di un attacco inaccettabile.Dobbiamo rivolgere il nostro pensiero soprattutto ai giovani, alle nuove generazioni: a loro dobbiamo trasmettere il valore della pace e l'importanza di difenderla, affinché possano diventare ambasciatori di tolleranza e di coesione sociale. A loro dobbiamo trasmettere la conoscenza delle conseguenze nefaste della guerra, a partire dalla testimonianza diretta di quelle storie di persone fuggite da zone di conflitto e che oggi, grazie anche alla generosità della nostra comunità, trovano rifugio nel nostro territorio. A loro dobbiamo trasmettere il senso dell’unità del nostro Paese e della nostra Repubblica, “una e indivisibile” (art. 5 della Costituzione), ricordando sia l’importanza della valorizzazione delle autonomie locali sia l’appartenenza alla grande famiglia europea, casa comune della democrazia e di quei valori che hanno garantito oltre 70 anni di pace. A loro dobbiamo trasmettere i volti e le storie di chi ha dato la sua vita per noi. Perciò, in conclusione di questa mattinata commemorativa, desidero citare le parole di un grande Presidente della Repubblica, Sandro Pertini: “Eleviamo in questo giorno il nostro pensiero a quanti combatterono e si immolarono per l’indipendenza e per la libertà, ai caduti della resistenza, a tutti i nostri fratelli che sacrificarono la vita per tali altissimi ideali: è una schiera innumerevole e gloriosa che ci guida nel nostro cammino, presente tra noi, vivente dell’esempio che ci ha trasmesso. Da loro traiamo auspici per il futuro, nella fierezza di esserne eredi, nella consapevolezza degli ardui impegni che ci attendono.

 

A chiudere gli interventi è stato il prefetto Pomponio. "Dobbiamo riflettere per capire a cosa ognuno di noi è disposto a rinunciare perchè la Pace, la giustizia, la libertà, il rispetto dle diverso possano essere perseguiti. Oggi è giusto recuperare il valore della Pace Giusta, non della pace del vincitore".

Il prefetto Pomponio col questore Marrazzo

Le celebrazioni proseguiranno nel pomeriggio alle 17 al Monumento ai Caduti dove si svolgerà l’ammaina bandiera, mentre in serata, alle 21, al santuario di Nostra Signora della Vittoria andrà in scena il «XXVI Concerto della Vittoria e della Pace», offerto da Assoarma alla cittadinanza.

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Mario Stojanovic

 

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